Lipidosi epatica nel gatto: le cause, i sintomi e il trattamento

Lipidosi epatica nel gatto: le cause, i sintomi e il trattamento

Conosciamo meglio la lipidosi epatica nel gatto cercando di capire quali sono le cause, i sintomi e il possibile trattamento per la cura.

Gatto sornione
Gatto sornione (Pixabay-Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Ci sono delle patologie che colpiscono gli animali domestici tanto quanto le persone. Quindi, non è raro che il cane o il gatto possa avere una malattia molto frequente di cui sentiamo parlare tutti i giorni. Naturalmente, in un animale le cause, i sintomi e il trattamento saranno un po’ diversi.

Parliamo, ad esempio, della lipidosi epatica nel gatto che altro non è che la condizione chiamato “fegato grasso”. Come si arriva a questa patologia? Come fare a capire che il gatto ne soffre e come si cura?

Naturalmente, la prima cosa da fare è rivolgersi al veterinario il quale ha tutti i mezzi per poter fare una diagnosi precisa e individuare la cura più adeguata. Tuttavia, è sempre utile informarsi ed essere pronti a quello che ci aspetta nell’eventualità di questa malattia.

Lipidosi epatica nel gatto: le cause e i sintomi

La lipidosi epatica felina è chiamata anche steatosi epatica o fegato grasso e si verifica principalmente nei gatti in sovrappeso. Tuttavia, può insorgere anche in gatti che non lo sono.

gatto bianco
Gatto bianco (Pixabay-Amoreaquattrozampe.it)

Questa condizione si verifica quando il gatto obeso non mangia per qualche giorno. Potrebbe capitare per diverse ragioni: una malattia, il cambiamento del marchio del suo cibo che non gli piace, rimanere intrappolato da qualche parte. In questo caso, il grasso in eccesso viene elaborato dal fegato, ma essendo troppo, ecco che l’organo si trova in difficoltà.

I sintomi che possono manifestarsi sono i seguenti:

  • disidratazione
  • perdita di peso
  • vomito
  • salivazione eccessiva
  • ittero (colore giallo negli occhi e nella pelle)

A questo punto bisogna portare il gatto dal veterinario, il quale procederà con esami del sangue e biopsia del fegato. Questa può essere fatta mediante ago sottile oppure durante un intervento chirurgico che permette di esplorare meglio il fegato stesso.

Trattamento e alimentazione

Di solito, il veterinario interviene per prima cosa sull’idratazione e sul fornire al gatto tutte le vitamine di cui ha bisogno. Se rifiutano il cibo si potrebbe arrivare anche all’utilizzo di un sondino.

gatto rosso sornione
Gatto rosso sornione (Pixabay-Amoreaquattrozampe.it)

Spesso si affiancano alcuni farmaci per diminuire la nausea, migliorare la funzionalità del fegato oppure correggere la quantità di elettroliti dell’organismo. Sarà il veterinario a decidere la cura migliore in base alla condizione del gatto. Ad ogni modo, se non si interviene tempestivamente è comprensibile che il gatto possa anche non sopravvivere.

Il problema principale nei gatti con questa condizione è che non vogliono mangiare. A questo punto si deve intervenire sia con il sondino, ma poi iniziare a fargli mangiare cibo solido, prima in piccole quantità e poi aumentarle di volta in volta. Il metabolismo deve adattarsi e il grasso deve lasciare il fegato.

Il gatto, naturalmente, deve essere monitorato e osservato nei dettagli. Spesso c’è una causa sottostante che porta il gatto a non voler mangiare per giorni come un problema gastrointestinale. Quindi, una volta risolta la lipidosi si deve intervenire su cosa l’ha provocata direttamente o indirettamente.

 

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