Fare finta di nulla è impossibile: se l’alito del mio gatto puzza, devo assolutamente fare qualcosa. Ecco quali rimedi ho scoperto.
Non è più sostenibile e anche stargli vicino sta diventando un problema: poiché l’alito del mio gatto puzza ho deciso che era arrivato il momento di fare qualcosa. il problema era capire in che modo rinfrescare la sua bocca con gli strumenti e gli alimenti giusti, ma prima di tutto indagare sulle cause di questo spiacevole inconveniente: ecco tutto quello che ho scoperto.
E’ frequente non solo negli umani ma anche nei nostri amici animali, e se iniziamo a percepire una sorta di cattivo odore simile all’aglio provenire proprio dalla sua bocca, è il caso di aiutarlo a recuperare la freschezza. Non sempre il problema dell’alitosi dipende strettamente all’alimentazione del felino, bensì possono esserci varie cause alla base (alcune anche serie).
Ma non basterà solo sentire il cattivo odore: infatti questo fattore può solo essere un primo sintomo che deve indurci ad approfondire la situazione della salute di Micio con un esame delle feci, del sangue e delle urine, poiché non si tratta sempre di scarsa igiene orale. Potrebbe trattarsi di un episodio occasionale oppure di una condizione persistente, ed è in questo secondo caso che è opportuno affidarsi alle competenze del veterinario per segnalare il problema.
Dopo un ‘mea culpa’ sulla scarsa frequenza del lavaggio dei denti da parte mia (che è fondamentale e tutti i padroni dovrebbero sapere che lavare i denti al gatto è molto più importante di quanto credi), ho scoperto che l’alitosi del mio dolce felino non dipende solo da questo fattore. E’ lecito che il primo pensiero sia legato a ciò che ha potuto mangiare (talvolta anche di nascosto), ma tra le cause patologiche potremmo annoverare:
Solitamente è il cibo umido, rispetto a quello secco, a causare questo tipo di problema al felino: infatti la pappa si attacca ai denti e vi resta appiccicata, causando infezioni e problemi appunto di alito cattivo. Invece le malattie paradontali sono spesso di natura batterica, dovute all’accumulo di placca e successivamente di tartaro, in quella che si viene a creare e a definire come ‘sacca parodontale’.
Infine ma non meno frequente vi è la coprofagia felina ovvero quando il gatto mangia la sua cacca ma anche quella di altri animali, oppure prodotti che non sono destinati ad uso alimentare (un disturbo noto come ‘pica’). Oltre alle malattie dell’apparato renale, che causano un accumulo di urea (sostanze tossiche) nel sangue, la causa più grave è sicuramente rappresentata dal cancro alla bocca, per via delle necrosi delle mucose orali.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Perché il gatto annusa il tuo alito? I vari motivi sono vari
Rinfrescare il suo alito sta diventando una missione non solo per me che gli sono vicina ma anche per il micio stesso, che di certo non avrà una sensazione di freschezza in bocca! Il primo passaggio fondamentale per adottare il rimedio giusto tuttavia è individuarne la causa, poiché ciascuna di esse prevede un trattamento specifico. Infatti in caso di placca e tartaro accumulati, sarà il veterinario a provvedere alla loro rimozione con gli strumenti più adatti.
Esistono in commercio anche degli snack fatti apposta per ripulire la bocca dopo mangiato, per prevenire la formazione di tartaro e placca; inoltre è assolutamente necessario badare all’igiene orale dei nostri gatti magari scegliendo il il dentifricio giusto per gatti.
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