La rabbia nel gatto è tra le malattie più popolari, un po meno per i felini, ma approfondiamo maggiormente: la causa, i sintomi e il trattamento.
Sicuramente abbiamo già sentito parlare di questa malattia, chiamata rabbia, anche se spesso rivolta ai cani. Ma purtroppo anche i gatti sono soggetti ad essa, soprattutto se hai un gatto ai cui gli è permesso uscire all’esterno di casa e avere contatti con altri animali.
Proprio perché questa malattia per diffonderla basta un morso di un altro animale, è doveroso sottolineare che la rabbia nel gatto può divenire fatale. Ecco perché consigliamo di approfondire le problematiche, i sintomi e come intervenire, per il benessere del nostro animale.
Il virus della rabbia, è un virus neurotropico che provoca disturbi nervosi. Il neurone è la cellula del corpo più sensibile al virus della rabbia. Il virus si moltiplica così fondamentalmente nei neuroni del cervello. Si propaga attraverso i percorsi nervosi dal sito del morso al cervello, si moltiplicherà nel cervello e alla fine lascerà il cervello per il sistema nervoso periferico e per alcuni organi (muscolo cardiaco, occhio, pelle)per poi invadere tutti i tessuti.
Il virus invade in particolare le ghiandole salivari, che consente la sua diffusione dall’animale infetto ad un altro. Si trasmette soprattutto per morso dell’animale poiché è concentrato nella saliva degli animali portatori. In questo modo, può anche essere trasmesso graffiando o anche leccando sulla pelle graffiata o ferita. Mentre, non riesce ad oltrepassare la pelle se quest’ultima non presenta alcuna lesione.
Il virus non è molto resistente nell’ambiente esterno e facile da eliminare con i disinfettanti. Ma una volta entrato nell’organismo, si presenterà immancabilmente al cervello dopo un periodo di incubazione di 15-30 giorni, nel gatto. La rabbia è una malattia zoonotica, quindi è molto importante prevenirla e individuarla in tempo per evitare il contagio, in quanto può verificarsi un’infezione umana della rabbia felina. La malattia ha diverse fasi, di seguito elencate:
In alcuni casi, quelli più gravi la morte si verifica da tre a sei giorni dopo l’insorgenza dei sintomi. Tieni presente che molti dei sintomi della rabbia felina, specialmente nelle prime fasi, possono essere confusi con altre malattie. Nei gatti da compagnia, questi sintomi si osservano nel caso di “rabbia furiosa”, classificata in ordine cronologico di apparizione:
Purtroppo non esiste un trattamento per la rabbia nel gatto, ma bisogna in qualche modo intervenire necessariamente, per motivi di salute pubblica. Il gatto rabbioso deve essere sottoposto ad isolamento e tenuto sotto controllo veterinario. Inoltre, è vietato provare a curarlo.
Un animale infetto dal virus della rabbia, non dovrebbe essere soppresso prima di 15 giorni perché la diagnosi si basa sull’evoluzione dei sintomi. Oltre questo limite, se compaiono i sintomi e la diagnosi è confermata, viene praticata l’eutanasia.
L’unico metodo di prevenzione per la rabbia nei gatti è il vaccino contro questo virus, che viene applicato ai tre mesi di vita del gatto, richiamando il vaccino ogni anno. Ecco perché si raccomanda di rispettare un corretto programma di vaccinazione dell’animale domestico.
Raffaella Lauretta
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