Il gatto non è in realtà un animale domestico ma nasce dall’addomesticamento del gatto selvatico. Vediamo la differenza tra gatto domestico e gatto selvatico.
Quando parliamo del gatto, lo qualifichiamo come un “animale domestico”. Eppure, l’addomesticamento del gatto non è così ovvio. L’addomesticamento avviene isolando un gruppo di animali all’interno di una specie e controllandone il movimento e la riproduzione. E così che un gatto selvatico, diventa un gatto domestico, diventa in questo modo proprietà degli umani e dipende da loro per la loro sopravvivenza.
In effetti, ci sono diverse categorie di gatti:
- Il gatto randagio vive allo stato brado e si procurano il cibo, cacciando loro stessi, assicurandosi la sopravvivenza, ma a volte sfruttano il riparo e il cibo per gatti fornito dagli umani. Sopporta la presenza dell’uomo ma è difficile avvicinarsi o accarezzare. Il gatto randagio normalmente sfrutta la generosità di associazioni o volontari che visitano le città per distribuire loro cibo.
- Il gatto inselvatichito è un gatto che vive allo stato brado senza alcun contatto con l’uomo. Non osa avvicinarsi, e difficilmente si lascia osservare facilmente. Vive principalmente di notte, che è il momento favorevole alla caccia.
- Il gatto domestico è l’unico gatto che vive davvero in stretta convivenza con l’uomo che lo protegge, lo nutre, lo abbraccia. Diventa così dipendente dall’uomo. Ma può anche in parte garantire la sua sopravvivenza cacciando se viene lasciato libero. In questa categoria, troviamo tutti i gatti di razza la cui riproduzione è stata controllata, così come i gatti che sono stati adottati, allevati dall’uomo dalla nascita o prima del loro terzo mese.
Differenza tra gatto selvatico e gatto domestico
La differenza più evidente, è senza dubbio la taglia, i gatti selvatici sono considerevolmente più grossi e forti dei gatti domestici: il gatto domestico supera raramente gli 80 cm di lunghezza (coda inclusa), mentre il gatto selvatico può arrivare anche a 120 cm.
In particolare, la coda del gatto selvatico è significativamente più lunga e spessa. Un altro fattore è il pelo: il gatto selvatico ha un tipico pelo grigio-marrone, più spesso con una fantasia a strisce. Le differenze fisiche sostanziali sono:
Il gatto selvatico:
- un aspetto più massiccio e grosso;
- il muso chiaramente delimitato dalla fronte;
- una sola striscia nera sul retro;
- una coda del gattp folta con 3-5 anelli neri e una manica nera all’estremità;
Il gatto domestico:
- un aspetto più snello;
- il muso delimitato della fronte;
- diverse strisce nere discontinue sul retro;
- una coda folta con diversi anelli neri più o meno larghi.
Le differenze comportamentali tra gatto selvatico e gatto domestico, sono state studiate dagli esperti e stabilite in base alla mutazione dei geni, soprattutto quelli che riguardano l’aggressività.
Il gatto domestico ha acquisito abitudini e sradicato comportamenti che sono stati trasmessi ad altre generazioni. Un gatto selvatico non si lascerà mai coccolare sulle tue gambe, ma ti attaccherà alla prima opportunità, mentre un gatto domestico sarà felice di farlo ma anzi sarà lui ad avvicinarsi.
Bisogna evidenziare però che si tratta comunque di animali dello stesso genere, che il gatto domestico che abbiamo nelle nostre case, discende in ogni caso dal gatto selvatico. E proprio per questo qualcosa in comune per forza di cose esistono. Come per esempio: l’istinto della caccia, anche se è un semplice giocattolo o una mosca, possiamo vedere come il nostro gatto è messo in una posizione di presa, pronto ad inseguirla.
Raffaella Lauretta
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