Istoplasmosi nel gatto è un’infezione che colpisce il tratto intestinale del felino. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Se si desidera adottare un gatto, occorre essere pronti e consapevoli che può essere soggetto a determinate patologie infettive.
Ecco perché è fondamentale imparare a riconoscere i segnali che l’animale mostra in caso di malattie.
Conoscere i sintomi di quelle più comuni per interpretare i comportamenti anomali e agire prontamente, può salvare la vita del tuo micio.
Per quanto indispensabile che l’animale venga visitato periodicamente dal veterinario che venga vaccinato, che riceva un adeguato trattamento contro i parassiti esterni e interni e che mangi in modo sano e completo, è anche opportuno osservarlo con attenzione, in modo tale da decifrare comportamenti anomali rispetto ai soliti.
Nell’articolo di oggi andremo a conoscere quali le cause, i sintomi e il trattamento adeguato in caso di istoplasmosi nel gatto.
L’istoplasmosi nel gatto è causata principalmente dall’ingestione del fungo Histoplasma capsulatum.
Questo fungo è presente nel terreno e quando il gatto si reca a fare i propri bisogni e successivamente, come sua abitudine dopo averli fatti, lo graffia è in quel momento che è facile che si infetti.
Un altro modo con il quale il gatto si infetta è quando entra in contatto con uccelli contaminati (incluso il pollame) o escrementi di pipistrelli.
I segnali che il gatto manifesta a causa dell’istoplasmosi possono essere diversi fra quelli più comuni ci sono mancanza di appetito, perdita di peso e difficoltà respiratorie.
Altri sintomi possono includere:
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Per poter effettuare una diagnosi, il veterinario dovrà eseguire un esame fisico ma non prima di avere interpellato il padrone per cercare di capire quali i possibili incidenti e con cosa possa essere venuto a contatto, il gatto, nelle ore precedenti.
Dopodiché procederà con una diagnosi differenziale, in quanto i sintomi da insufficienza cardiaca, asma felino, linfoma, piotorace e polmonite fungina, sono troppo poco indicativi per puntare su una sola patologia.
Procederà, perciò con ulteriori test differenziali che confermeranno o escluderanno l’effettivo stato di istoplasmosi, insieme ad esami quali: profilo ematico chimico, esame emocromocitometrico completo e analisi delle urine.
Stabilita la diagnosi il veterinario deciderà per il trattamento più adeguato e l’eventuale ricovero nel caso il gatto si rifiuti di mangiare.
Ragion per cui il medico veterinario somministrerà farmaci, liquidi e sostanze nutritive per via endovenosa fino a quando le condizioni del gatto non saranno migliorate.
È anche possibile che la condizioni si ripresenti e si renderà perciò, necessario riproporre un secondo ciclo di terapia.
Subito dopo il trattamento sarà necessario sottoporre l’animale a riposo forzato in gabbia, onde evitare sforzi e movimenti inopportuni e accelerare la guarigione.
Per quanto riguarda la prevenzione è facile a dirsi un po’ meno a farsi, in particolare per i gatti che hanno la possibilità di poter uscire in giardino.
Per evitare che il tuo gatto sia esposto a possibili fonti di contaminazione, dovrebbe evitare di recarsi nei terreni dove si poggiano uccelli, pollame o pipistrelli.
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Raffaella Lauretta
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