Come capire se il micio ha problemi di pressione? Come individuare i problemi di ipotensione nel gatto e cosa fare per risolverli.
Sembra che il nostro micio non sia sempre il solito, perché ci appare molto più stanco e fiacco del normale? Questa apparente stanchezza potrebbe essere dovuta ad un calo di pressione, noto anche come ‘ipotensione’. Vedremo qual è il ruolo della lattetemia e che conseguenze ha sulla salute del gatto. In pratica vedremo cosa significa quando il gatto ha la pressione bassa, come si misura e da quali segnali accorgercene: tutto quello che c’è da sapere sulla ipotensione nel gatto.
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La pressione bassa indica dei valori pressori sanguigni diversi dalla norma, ovvero inferiori. Di certo si tratta di una condizione meno preoccupante rispetto alla ipertensione sia felina sia canina (Leggi qui: Pressione alta nel cane: sintomi, cause e rimedi all’ipertensione canina) questo perché un abbassamento della pressione ha conseguenze di certo molto meno gravi del suo contrario. E’ perfettamente compatibile con uno stato di salute tutto sommato buono, sebbene i valori non siano nella norma (leggi qui: Segnali di buona salute nel gatto: come sapere che Micio sta bene). Infatti non è considerata una patologia, ma può essere tra le cause principali di collasso (Leggi qui: Collasso nel gatto: cause, sintomi associati e terapia giusta).
Come convincere il nostro amico a quattro zampe a restare fermo per essere ‘visitato’? Un’impresa davvero difficile, pur essendo un’operazione del tutto indolore e breve. Ma i gatti odiano essere visitati e il momento del veterinario può essere per loro motivo di grande stress (Leggi qui: Il gatto ha paura del veterinario: come tranquillizzare micio).
Solitamente gli strumenti utilizzati utilizzano due modalità: quella doppler e col metodo oscillometrico. Si tratta di una specie di ‘pompa’ che viene messa attorno alla coda o alla zampa anteriore (Leggi qui: Tromboembolismo arterioso del gatto: cause, sintomi, diagnosi e terapie). Nel primo metodo al manicotto viene associato una sonda, su cui sarà cosparso del gel per ‘sentire’ meglio le pulsazioni del sangue.
Nel metodo oscillometrico HDO invece la misurazione è automatica e i valori appaiono direttamente su un display. E’ il metodo preferibile perché il test si può effettuare direttamente dal trasportino del gatto, senza dargli neppure il fastidio di uscirne.
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Quando si parla di lattatemia, ci si riferisce alla concentrazione di acido lattico o lattato. Esso viene prodotto da muscoli, globuli rossi e cellule cerebrali dopo uno sforzo, quando le cellule non sono ossigenato abbastanza.
Alcuni studi hanno confermato che la valutazione del valore della lattatemia è indicativo nel gatto ipoteso: quando il valore è basso il micio rischia molto meno rispetto a uno con una lattatemia alta. Sebbene non si possa definire una ‘regola’ generale, può accadere che il primo gatto abbia maggiori possibilità di sopravvivenza.
Francesca Ciardiello
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