Ipopituitarismo nel gatto una condizione legata alla produzione degli ormoni nel felino. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Alla base del cervello dell’animale e più precisamente vicino all’ipotalamo, è presente una piccola ghiandola endocrina.
Questa ghiandola, chiamata pituitaria, nel momento in cui produce pochi ormoni genera ipopituitarismo nel gatto.
Purtroppo diversi sono gli ormoni prodotti dalla ghiandola pituitaria e uno o più di essi talvolta possono risultare carenti.
Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento dell’ipopituitarismo nel gatto.
Cause dell’ipopituitarismo nel gatto
Come abbiamo precedentemente descritto, ciò che origina ipopituitarismo nel gatto è la carenza di ormoni prodotti dalla ghiandola pituitaria.
Le cause che possono generare ipopituitarismo nel gatto possono essere:
- acquisito;
- congenite;
- Deficit isolato di GH (ormone della crescita);
- radioterapia;
- Sacca di Cystic Rathke (tumore cistico benigno che deriva da resti di tessuto fetale rimanente);
- trauma;
- tumore ipofisario.
Sintomi
I segnali riscontrati nel gatto affetto da ipopituitarismo possono essere diversi.
I sintomi sono:
- dolore alla testa causato da un tumore;
- emissione dentale ritardata;
- iperpigmentazione cutanea;
- pelle del gatto sottile e ipotonica;
- perdita di peli sul tronco del gatto;
- scurimento di un’area della pelle.
I sintomi appena elencati possono variare a seconda di quali ormoni mancano e quale funzione del corpo è interessata dal deficit. Alcuni dei più significativi sono:
- l’ormone stimolante la tiroide (TSH);
- l’ormone adrenocorticotropina (prodotto dall’ipofisi anteriore che stimola la corteccia surrenale);
- l’ormone luteinizzante (stimola la secrezione di steroidi sessuali);
- l’ormone follicolo-stimolante (secreto dai gonadotropi nella ghiandola pituitaria anteriore);
- l’ormone della crescita (GH).
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Diagnosi e trattamento dell’ipopituitarismo nel gatto
Per poter effettuare una diagnosi il veterinario dovrà essere informato della storia clinica pregressa del gatto, del momento in cui si sono verificati i primi segnali di malessere e degli eventuali incidenti che potrebbero essersi verificati (come un trauma alla testa).
Dopodiché il veterinario procederà con un esame fisico sul gatto e dei test più approfonditi quali:
- profilo ematico completo;
- esame emocromocitometrico completo;
- analisi delle urine;
- test dinamico, misura i livelli ormonali dopo l’iniezione di una sostanza stimolante l’ormone;
- raggi X (per verificare la presenza di un tumore o di una cisti nelle vicinanze della ghiandola pituitaria.
Gli esami del sangue sono il metodo più affidabile per la diagnosi di questa condizione. Altri test di laboratorio metteranno alla prova i livelli di ormoni nel sangue.
Stabilita la diagnosi di ipopituitarismo nel gatto, il veterinario potrà procedere con la prescrizione di integratori di ormone della crescita da somministrare 3 volte alla settimana per 4-6 settimane e ripetuti laddove necessari.
Tuttavia, ne ordinerà la sospensione se si svilupperà glicosuria (una condizione anormale di diuresi osmotica dovuta all’escrezione di glucosio da parte dei reni) o se la glicemia si mostrerà superiore a 150 mg/dL.
Mentre, se la diagnosi è di tumore della ghiandola pituitaria, il veterinario procederà con la rimozione chirurgica ma purtroppo in alcuni casi, non ha una prognosi positiva.
Generalmente, proprio poiché molti degli ormoni colpiti dai disturbi ipofisari sono basilari per la salute del gatto, la prognosi per l’ipopituitarismo è negativa.
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