Ipocalcemia nel gatto, una condizione rara nel felino ma che può far nascere gravi conseguenze. Vediamo quali sono le possibili cause, i suoi sintomi e la terapia.
Nella vita del proprio felino domestico, possono capitare i momenti difficili in cui ci si sente impotenti e si vorrebbe fare di più per aiutarlo. Una malattia rara può manifestarsi in lui e sono tante le domande che si pone il suo padrone, come è stato possibile e qual è il modo migliore per affrontarla senza rischiare di arrecare ulteriori danni alla sua condizione. Vediamo, insieme, cos’è l’ipocalcemia nel gatto e come intervenire a riguardo.
Si tratta di una patologia abbastanza rara nel felino ma che è bene conoscere per poter affrontare i diversi sintomi che si manifestano in lui. Ecco quali possono essere le cause scatenanti e i sintomi comuni di questa particolare malattia.
Quando si adotta un micio non si è mai protettivi quanto si vorrebbe davvero. La salute e il benessere del proprio gatto dipende anche dalle attenzioni e dalla cure quotidiane del suo amico umano, ma non sempre può bastare.
Una malattia, non molto frequente, che può colpire il felino è l’ipocalcemia. Di cosa si tratta nello specifico? Parliamo di una diminuzione del livello di calcio, ovvero quando il valore di esso scende al di sotto dei 7 mg/dl a livello ematico nei gattini cuccioli.
Ci sono delle condizioni che favoriscono lo sviluppo di questa malattia nel felino, come l’iperfosfatemia, continue perdite di calcio con il latte; l’intestino, le ossa e i reni del felino non riassorbono abbastanza il calcio e chelazione del calcio ematico.
Le cause scatenanti di ipocalcemia nel gatto sono le seguenti:
Occorre sapere, inoltre, che quando si verifica il livello di calcemia si valuta anche il livello di albumine nel sangue e possono manifestarsi forme di ipocalcemia asintomatiche. I sintomi comuni che si presentano con questa patologia sono vari:
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Per intervenire in aiuto del proprio felino colpito da questo problema, è necessario capire la causa della diminuzione del calcio. Test di laboratorio ed esami specifici devono essere effettuati dal medico veterinario, il quale proporrà la terapia adatta al gatto. Leggiamo meglio qui di seguito.
Come abbiamo accennato, è fondamentale capire qual è la causa scatenante di ipocalcemia nel gatto, tramite anamnesi e indagini approfondite.
Se il peloso presenta uno o più sintomi tra quelli sopra elencati, il veterinario di fiducia potrà procedere con la somministrazione di calcio (gluconato di calcio).
Questa terapia ha lo scopo, dunque, di eliminare la causa del problema nell’animale. Durante la cura, però, è fondamentale monitorare sempre il felino, per tenere sotto controllo il ritmo cardiaco anormale nel gatto.
Se il gatto dovesse manifestare bradicardia, la terapia dovrà essere sospesa per ristabilizzarlo e poi riprovare nuovamente.
Dopo che il peloso avrà raggiunto condizioni stabili, gli si potranno somministrare il calcio per via orale o sottocutanea insieme alla vitamina D, con i dosaggi prescritti esclusivamente dal medico.
Un’eccessiva somministrazione di calcio può provocare danni mortali al gatto.
Attenzione, infine, a non stressare il peloso con forti eccitazioni o troppo esercizio fisico quotidiano, poiché possono peggiorare i sintomi che si sono manifestati, mettendo a rischio la sua salute.
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Ilaria G
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