Iperparatiroidismo nel gatto, una condizione problematica che ha diverse cause. Vediamole nell’articolo, insieme ai sintomi tipici e alla terapia prevista per micio.
Il felino domestico può essere colpito da malattie di varia natura, nel corso della sua esistenza. Insieme al padrone, è importante rendersi conto delle sue condizioni e intuire quando può vivere un periodo di sofferenza, andando a fondo del problema. Vediamo, qui, che cos’è l’iperparatiroidismo nel gatto e come intervenire in suo aiuto.
Iperparatiroidismo nel gatto: cause e sintomi tipici
Parliamo di un disturbo che va a scatenare importanti conseguenze nell’organismo dell’animale domestico. Approfondiamo, più avanti, le cause scatenanti e i sintomi tipici che si possono manifestare.
Pretendere che il caro micio domestico viva sempre tranquillo e in buona salute è impossibile, ma si può fare il massimo, ogni giorno, per raggiungere questi obiettivi.
Il felino deve ricevere, con costanza, attenzioni e cure per tutto ciò che riguarda l’alimentazione e la toelettatura, fare controlli periodici durante l’anno e avere uno stile di vita sano.
Uno dei disturbi che può colpire il gatto, anche se si tratta di casi rari, è l’iperparatiroidismo, chiamato spesso disendocrinia, e si tratta di una produzione eccessiva di paratormone (PTH).
Esistono due forme di iperparatiroidismo nel gatto, primario e secondario. L’iperparatiroidismo primario è davvero rarissimo in questo animale ma può essere associato all’adenoma e, qualche volta, al carcinoma delle cellule paratiroidee.
La malattia può coinvolgere una o entrambe le ghiandole e si verifica quando diminuiscono considerevolmente i livelli di calcio nel sangue e si ha, di conseguenza, una iperproduzione di PTH.
Sono i felini più anziani e quelli appartenenti alla razza siamese ad esserne più colpiti.
I sintomi dell’iperparatiroidismo nel gatto
Non è facile accorgersi della patologia nel proprio peloso, in quanto i sintomi possono essere lievi, come letargia e anoressia. Tra i felini che presentano sintomi troviamo i seguenti:
- Debolezza generale;
- Ipercalcemia nel gatto;
- Incontinenza urinaria;
- Inappetenza;
- Vomito;
- Dimagrimento improvviso;
- Calcoli;
- Infezione urinaria;
- Ematuria;
- Pollachiuria del gatto;
- Stranguria;
- Poliuria e polidipsia nel gatto;
- Dolori muscolari.
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Il felino e il disturbo: diagnosi e terapia
Con un micio sofferente di uno o più sintomi è fondamentale effettuare una diagnosi presso il veterinario di fiducia. In base ai risultati di alcuni esami essenziali, sarà possibile decidere per una terapia. Leggiamo meglio qui di seguito.
Come abbiamo detto nell’articolo, molto spesso l’iperparatiroidismo nel gatto si manifesta con dei sintomi abbastanza lievi, che non fanno intuire subito la sua condizione.
Se si notano uno o più sintomi anomali, è importante consultarsi con il medico e sottoporre micio ad un controllo immediato.
Una volta in sede, sarà necessario effettuare una diagnosi, la quale dipende molto dai sintomi che il peloso ha manifestato.
Sono previsti alcuni esami di laboratorio, tra cui gli esami del sangue con il PTH e dovrà essere fatta la diagnosi differenziale, per poter escludere altre malattie che possono essere responsabili dell’ipercalcemia, come l’insufficienza renale, il mieloma multiplo, il linfoma o la malattia di Addison del gatto.
Per curare questo disturbo occorrerà intervenire chirurgicamente, con l’asportazione del tessuto malato. Post intervento chirurgico, sarà essenziale monitorare la calcemia, per allontanare ogni sorta di rischio.
Inoltre, per evitare possibili crisi tetaniche, il felino dovrà essere ricoverato per un po’ di tempo in una struttura, o comunque, in ambiente sereno, in cui poter recuperare le forze e tornare a sentirsi al meglio.