In questo articolo scopriremo cos’è l’iperestesia del gatto: quali sono i sintomi di questa malattia, le cause e i trattamenti per curarla
L’iperestesia del gatto è una sindrome nota anche come rolling skin syndrome (sindrome della pelle arrotolata) o neurodermatite atipica. E’ fortunatamente poco diffusa e conosciuta, ma può portare Micio a strani comportamenti e provocare forti disagi.
Le cause possono essere di natura genetica, o il disturbo può essere indotto da anomalie a livello neurologico, o ancora dovuto a stress nel gatto. In questo articolo proviamo a conoscere meglio questa rara malattia, cercando di identificarne anche i sintomi principali e le possibili cure.
Si tratta di una patologia rara che agisce sul sistema neuromuscolare, con conseguenti comportamenti anomali e bizzarri nel gatto.
Il felino si mostra particolarmente sensibile nella zona lombare: è un’ipersensibilità cutanea evidente, in grado di stravolgere il suo comportamento. Micio è calmo ma improvvisamente salta, si morde la schiena, inizia a muoversi come in preda ad allucinazioni, correndo in modo anomalo senza alcuno scopo né meta. E’ un comportamento estremo, in alcuni casi è possibile persino vedere la pelle che si muove. Spesso gli occhi del gatto sono sbarrati, vitrei e fissi verso una parte del corpo, che viene osservata con insistenza e attaccata perché non riconosciuta.
Valutare ogni tipo di anomalia nel comportamento è determinante per l’individuazione del disturbo e la possibilità di affrontarlo quanto prima.
Vediamo quindi quali sono i sintomi principali della malattia:
Inizialmente, i segni possono essere vaghi e non così estremi, con anche intensità diverse dei sintomi da un episodio all’altro, ma il movimento della cute e i miagolii particolari dovrebbe indurre a richiedere un consulto medico. Le crisi sono periodiche (anche una volta al mese), si hanno con maggiore frequenza la mattina e la sera, con una durata che varia da qualche secondo a qualche minuto.
Durante le crisi, il felino non risponde ai richiami del padrone e alle sollecitazioni dell’ambiente e può essere difficilmente interrotto nelle sue azioni.
Le cause di questa patologia nei felini sono ancora sconosciute: viene considerata un disturbo compulsivo, forse legato ad ansia e stress nel gatto ed è possibile che abbia una base genetica. Infatti, razze pure come l’Abissino, il Birmano o l’Himalayano sembrano avere una predisposizione per questa sindrome, così come i gatti iperattivi o epilettici.
Le cause scatenanti possono essere diverse e molto personali, basate sul carattere e sull’esperienza di vita del gatto, se consideriamo il caso di situazioni stressanti per l’animale (un trasloco, un nuovo componente nella famiglia, un lutto o un abbandono).
Altre teorie ne fanno essenzialmente un problema neurologico: sembrerebbe che gli animali affetti da questa patologia manifestino una sensibilità maggiore delle cellule nervose che si trovano nella cute. Di conseguenza, anche il più lieve tocco o la sola presenza di un insetto possono far reagire il micio come se lo stimolo fosse più intenso, con fastidio o dolore.
Prima di parlare di disturbo comportamentale, è sempre necessario sottoporre il nostro gatto a un check-up per comprendere il suo stato di salute.
I sintomi dell’iperestesia felina potrebbero infatti essere confusi con quelli di altre condizioni e malattie, come:
Al fine di escludere queste problematiche, la soluzione migliore è rivolgersi a un veterinario, il quale effettuerà una serie di esami mirati per una diagnosi chiara e precisa. Generalmente il medico farà l’analisi del sangue, un esame neurologico completo, tricogrammi e raschiamenti cutanei. Infine, la TAC o la risonanza magnetica sono importanti test di diagnostica per immagini, utili per escludere dei processi neurologici.
Essendo un disturbo comportamentale, la cosa migliore è rivolgersi a un veterinario comportamentalista, cioè a un esperto del comportamento felino. Il medico potrebbe infatti comprendere quali aspetti della vita quotidiana del nostro micio siano causa del suo stato di ansia e dare delle indicazioni per intervenire direttamente sulla fonte di stress.
Per agevolarlo nel suo recupero psichico, potremmo ad esempio:
Una volta adottate queste contromisure sulla corretta gestione dell’ambiente, sarà il veterinario a decidere se prescrivere una terapia medica a base di farmaci specifici, come antidepressivi o inibitori della ricaptazione della serotonina.
Oltre a questi farmaci in grado di agire sul cervello per ridurre la sensibilità dell’animale, è utile anche ricorrere a una dieta equilibrata.
Un buon suggerimento è quello di acquistare dei diffusori di feromoni per gatti sintetici, ossia quelle sostanze feline prodotte per marcare il territorio, in modo che si spargano per tutta la casa e che il micio, percependole, possa sentirsi più tranquillo e più sicuro di sé.
Trattandosi principalmente di un problema psicologico, è importante seguire le indicazioni del veterinario specializzato in problemi comportamentali, che saprà offrire una soluzione personalizzata ed efficace dopo aver analizzato la situazione di Micio.
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R.B.
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