In questo articolo scopriremo cos’è l’iperestesia del gatto: quali sono i sintomi di questa malattia, le cause e i trattamenti per curarla
L’iperestesia del gatto è una sindrome nota anche come rolling skin syndrome (sindrome della pelle arrotolata) o neurodermatite atipica. E’ fortunatamente poco diffusa e conosciuta, ma può portare Micio a strani comportamenti e provocare forti disagi.
Le cause possono essere di natura genetica, o il disturbo può essere indotto da anomalie a livello neurologico, o ancora dovuto a stress nel gatto. In questo articolo proviamo a conoscere meglio questa rara malattia, cercando di identificarne anche i sintomi principali e le possibili cure.
Iperestesia del gatto: definizione e sintomalogia
Si tratta di una patologia rara che agisce sul sistema neuromuscolare, con conseguenti comportamenti anomali e bizzarri nel gatto.
Il felino si mostra particolarmente sensibile nella zona lombare: è un’ipersensibilità cutanea evidente, in grado di stravolgere il suo comportamento. Micio è calmo ma improvvisamente salta, si morde la schiena, inizia a muoversi come in preda ad allucinazioni, correndo in modo anomalo senza alcuno scopo né meta. E’ un comportamento estremo, in alcuni casi è possibile persino vedere la pelle che si muove. Spesso gli occhi del gatto sono sbarrati, vitrei e fissi verso una parte del corpo, che viene osservata con insistenza e attaccata perché non riconosciuta.
Valutare ogni tipo di anomalia nel comportamento è determinante per l’individuazione del disturbo e la possibilità di affrontarlo quanto prima.
Vediamo quindi quali sono i sintomi principali della malattia:
- ipersensibilità cutanea, con l’aspetto della cute sulla schiena che risulta mosso
- eccessiva salivazione con presenza di bava alla bocca
- pupille dilatate
- movimenti della coda
- vocalizzazioni esagerate e confuse
- spasmi cutanei
- morsi su una parte del corpo
- leccate di schiena, coda e zampe posteriori
- aggressione verso oggetti e persone
- disorientamento, con urinazione e defecazione incontrollate
Inizialmente, i segni possono essere vaghi e non così estremi, con anche intensità diverse dei sintomi da un episodio all’altro, ma il movimento della cute e i miagolii particolari dovrebbe indurre a richiedere un consulto medico. Le crisi sono periodiche (anche una volta al mese), si hanno con maggiore frequenza la mattina e la sera, con una durata che varia da qualche secondo a qualche minuto.
Durante le crisi, il felino non risponde ai richiami del padrone e alle sollecitazioni dell’ambiente e può essere difficilmente interrotto nelle sue azioni.
Iperestesia del gatto: le cause
Le cause di questa patologia nei felini sono ancora sconosciute: viene considerata un disturbo compulsivo, forse legato ad ansia e stress nel gatto ed è possibile che abbia una base genetica. Infatti, razze pure come l’Abissino, il Birmano o l’Himalayano sembrano avere una predisposizione per questa sindrome, così come i gatti iperattivi o epilettici.
Le cause scatenanti possono essere diverse e molto personali, basate sul carattere e sull’esperienza di vita del gatto, se consideriamo il caso di situazioni stressanti per l’animale (un trasloco, un nuovo componente nella famiglia, un lutto o un abbandono).
Altre teorie ne fanno essenzialmente un problema neurologico: sembrerebbe che gli animali affetti da questa patologia manifestino una sensibilità maggiore delle cellule nervose che si trovano nella cute. Di conseguenza, anche il più lieve tocco o la sola presenza di un insetto possono far reagire il micio come se lo stimolo fosse più intenso, con fastidio o dolore.
Come effettuare la diagnosi
Prima di parlare di disturbo comportamentale, è sempre necessario sottoporre il nostro gatto a un check-up per comprendere il suo stato di salute.
I sintomi dell’iperestesia felina potrebbero infatti essere confusi con quelli di altre condizioni e malattie, come:
- Stress
- Disturbi neurologici
- Punture d’insetto
- Scabbia
- Dermatite da pulci
- Allergie alimentari
- Infezioni della pelle.
Al fine di escludere queste problematiche, la soluzione migliore è rivolgersi a un veterinario, il quale effettuerà una serie di esami mirati per una diagnosi chiara e precisa. Generalmente il medico farà l’analisi del sangue, un esame neurologico completo, tricogrammi e raschiamenti cutanei. Infine, la TAC o la risonanza magnetica sono importanti test di diagnostica per immagini, utili per escludere dei processi neurologici.
I trattamenti dell’iperestesia felina
Essendo un disturbo comportamentale, la cosa migliore è rivolgersi a un veterinario comportamentalista, cioè a un esperto del comportamento felino. Il medico potrebbe infatti comprendere quali aspetti della vita quotidiana del nostro micio siano causa del suo stato di ansia e dare delle indicazioni per intervenire direttamente sulla fonte di stress.
Per agevolarlo nel suo recupero psichico, potremmo ad esempio:
- assicurarci che l’ambiente circostante sia idoneo e non causa di ulteriore disagio (ubicazione e numero giusto di ciotole e della lettiera);
- mettere a sua disposizione strutture divertenti per arrampicarsi, saltare e predare
- lasciarlo uscire di casa, per scoprire e sperimentare il mondo esterno
- prevenire ogni forma di stress e cercare di intervenire il meno possibile durante le crisi, per non aumentare l’ansia del micio ed evitare di rinforzare quei comportamenti tramite inconsuete attenzioni
Una volta adottate queste contromisure sulla corretta gestione dell’ambiente, sarà il veterinario a decidere se prescrivere una terapia medica a base di farmaci specifici, come antidepressivi o inibitori della ricaptazione della serotonina.
Oltre a questi farmaci in grado di agire sul cervello per ridurre la sensibilità dell’animale, è utile anche ricorrere a una dieta equilibrata.
Un buon suggerimento è quello di acquistare dei diffusori di feromoni per gatti sintetici, ossia quelle sostanze feline prodotte per marcare il territorio, in modo che si spargano per tutta la casa e che il micio, percependole, possa sentirsi più tranquillo e più sicuro di sé.
Trattandosi principalmente di un problema psicologico, è importante seguire le indicazioni del veterinario specializzato in problemi comportamentali, che saprà offrire una soluzione personalizzata ed efficace dopo aver analizzato la situazione di Micio.
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R.B.
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