Ipercalcemia nel gatto, un patologia molto grave da cui può essere colpito. Vediamo quali possono essere le cause scatenanti, i sintomi tipici e la cura prevista per micio.
Così come accade per gli amici cani, anche il felino può essere soggetto a problematiche legate a sostanze e minerali presenti nel sangue. Alterazioni e valori sballati di questi elementi possono arrecare pericolosi danni agli organi e, in generale, all’organismo dell’animale domestico. Vediamo, qui, cos’è l’ipercalcemia nel gatto e come si può curare.
Parliamo di una patologia piuttosto rara nel felino ma che è necessario conoscere per poterla affrontare senza errori. L’ipercalcemia può non manifestare alcun sintomo o svilupparsi, invece, in modo altamente pericoloso per l’animale. Vediamo, qui di seguito, le cause principali e i sintomi tipici della malattia.
Il proprio felino domestico può affrontare fasi o momenti in cui si sente spossato, debole e con poco entusiasmo per le sue attività quotidiane.
Spesso, questi momenti difficili sono soltanto di passaggio e il micio torna vivace e sereno come prima. Altre volte, però, può trattarsi di qualcosa di più serio nel peloso che necessita un’indagine approfondita.
Il gatto può subire l’aumento dei valori del calcio a livello ematico, fuori dal suo range fisiologico. Questa condizione prende il nome di ipercalcemia.
Anche se è davvero rara nel gatto, la patologia può svilupparsi come conseguenza di malattie pregresse o disturbi presenti nel micio, di cui non si era a conoscenza. Ecco quali sono le possibili cause di ipercalcemia nel gatto.
Tra le principali cause scatenanti, ci sono gli squilibri elettrolitici, in conseguenza dell’elevato riassorbimento di calcio nelle ossa o nei reni; anche l’eccessivo riassorbimento da parte dell’intestino può presentare il disturbo, a causa di porzioni di cibo troppo ricche.
Altre cause di ipercalcemia del felino sono le seguenti:
Il soggetto affetto da ipercalcemia può non manifestare alcun sintomo oppure sviluppare la malattia in modo molto grave.
Dobbiamo sapere che i sintomi tendono a comparire nel momento in cui la calcemia raggiunge un livello superiore ai 14 mg/dl. Allora, i sintomi principali nel peloso sono:
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In presenza di uno o più sintomi nel felino, occorrerà effettuare tutti gli esami necessari per la diagnosi della malattia e capire quale sia stata la causa scatenante. Leggiamo, più avanti, quali sono i test previsti per il micio e qual è la cura adatta alla sua situazione.
Come abbiamo accennato, se si notano cambiamenti e problemi di salute nel proprio gatto, è necessario consultarsi con il veterinario di fiducia per trovare la soluzione migliore.
Tramite l’esame del sangue ed altre analisi, è possibile verificare la presenza di ipercalcemia. In base al tipo di ipercalcemia (con fosfati normali o bassi) ci si potrà orientare verso l’una o l’altra causa tra quelle riportate in alto.
É prevista la somministrazione di glucocorticoidi, soltanto se lo decide il medico e non c’è un linfoma sospetto, insieme ad una alimentazione a basso contenuto di calcio, tenendo conto anche del pH delle urine dell’animale colpito.
La cura per il micio consiste, in pratica, nel riequilibrare la calcemia, correggerla su valori più normali attraverso la flebo e stimolando la sua diuresi con l’uso di vari diuretici.
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Ilaria G
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