Il micio può bere il latte? Ci sono casi di intolleranza al lattosio nel gatto? Cosa c’è da sapere prima di correre rischi per la sua salute.
Dobbiamo dimenticare l’immagine di un gattino che beve del latte dalla sua piccola ciotola? Probabilmente sì, anche perché ci sono tanti problemi di salute che possono scaturire da una apparentemente innocua tazza di latte. Uno di questi è sicuramente l’intolleranza al lattosio nel gatto, un problema da non sottovalutare e di cui dobbiamo individuare subito i segnali per evitare che la situazione possa peggiorare. Vediamo quali sono i sintomi da riconoscere nel felino e in che modo rimediare al problema.
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La romantica idea di un micio infreddolito e denutrito che si nutre del latte da una ciotola, potrebbe non corrispondere del tutto a verità: il rapporto tra felini e latte non è poi così idilliaco, se consideriamo le conseguenze probabili che possono accorrere dopo una bella bevuta! Il problema sta nel lattosio, un carboidrato complesso, composto da galattosio e glucosio. I cuccioli riescono a digerirlo senza problemi, grazie alla lattasi, un enzima che scinde il suddetto elemento. Ma con il passare degli anni pare che questa capacità di scindere la lattasi diminuisca e dia anche numerosi problemi di salute.
Tuttavia non vuol dire che ai gatti il latte non piaccia, anzi! E’ molto probabile che il micio si avvicini ad una golosa tazza ricolma di latte e lo mangi con gusto, perché si tratta comunque di un alimento dolce e saporito. Ma dopo potrebbe pentirsi di questa sua ingordigia!
Come già specificato in precedenza, ai gatti piace il latte ma fa male allo stomaco. Infatti questa sostanza, ricca di zuccheri, fa gola ai nostri amici a quattro zampe, ma non è assolutamente necessaria all’interno della loro dieta. Dopo lo svezzamento infatti la lattasi, l’enzima che si preoccupa di rendere il latte più digeribile, diminuisce di circa il 10% nell’esemplare non più cucciolo.
Consideriamo anche che il latte di capra o vaccino hanno una percentuale di lattosio più alta rispetto a quello materno: quest’ultimo quindi è di gran lunga più digeribile. Ma ciò non significa che il latte non faccia bene alla sua salute, ma bisognerà consumarlo sotto altra ‘forma’. Consideriamo di somministrare al felino dei prodotti caseari come ad esempio yogurt non pastorizzato (con cui condire ed insaporire la sua pappa) ma anche formaggi e ricotta, per garantire un ottimo apporto di proteine e calcio.
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Come accorgerci se il latte ha fatto male al nostro micio? La conseguenza più probabile è che il gatto soffra di episodi di diarrea, anche piuttosto violenti e frequenti e magari possono presentarsi anche fino a 8 ore dopo l’assunzione di latte (leggi qui: Diarrea del gatto: cause e terapie). Questo è solo uno dei problemi intestinali che possono affliggere il micio che soffre di intolleranza al lattosio.
Oltre alla diarrea, altri segnali che danno l’allarme sono:
Come già detto, non è assolutamente necessario inserire all’interno della dieta del nostro amato felino il latte o prodotti caseari. Tuttavia qualche volta possiamo fare uno ‘strappo alla regola’ e dargliene un po’: magari proviamo a vedere quali effetti ha sul micio un cucchiaino di latte e poi ci regoliamo di conseguenza. Sebbene si tratti di un animale carnivoro, possiamo inserire nella sua dieta un concreto apporto di calcio con lo yogurt, i formaggi e la ricotta. E’ importante specificare che il latte scremato ha lo stesso effetto del latte intero, poiché la percentuale di lattosio è uguale e non digeribile in entrambi i casi.
Inoltre non è detto che un cucciolo riesca sempre necessariamente a digerire il latte: possono essere allergici al latte vaccino ma non a quello materno. Quello che possiamo fare, se non vogliamo eliminare del tutto latte e derivati dall’alimentazione del gatto, è controllare gli effetti che ha sul suo organismo, con particolare attenzione alle sue feci nella lettiera (leggi qui: Feci del gatto: come devono essere e cosa ci dicono). Infatti se esse sono dure e secche, è probabile che l’intolleranza si manifesti con costipazione e stipsi. Se invece le feci fossero molli e di un colore insolito non va altrettanto bene. In entrambi i casi meglio sostituire il latte con una ciotola di acqua fresca.
Francesca Ciardiello
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