L’intertrigine può colpire anche il gatto: scopriamo come si cura e quali sono le razze sono più esposte al disturbo cutaneo.
Si sa, prevenire è meglio che curare, e questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe. Un regime alimentare equilibrato ed equilibrato, un esercizio fisico costante e la predisposizione di un ambiente di vita conforme alle caratteristiche etologiche del nostro animale domestico sono le basi di uno stile di vita sano. Ma la prevenzione non sempre è sufficiente, soprattutto per determinati tipi di patologie: è il caso dell’intertrigine nel gatto.
L’intertrigine è una patologia della pelle, che aggredisce il gatto nelle zone del corpo in cui due strati di cute contigui vengono in contatto.
La malattia è conosciuta anche come dermatite delle pieghe cutanee, che trova il suo terreno fertile nelle zone in cui la pelle è soggetta a sfregamento, come il collo, le labbra, la coda e la zona genitale.
La parte interessata si presenta arrossata; laddove la malattia progredisca è comune la formazione di piaghe sulla pelle, dalle quali emana un odore sgradevole.
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L’intertrigine nel gatto non è una patologia che si trasmette geneticamente.
Tuttavia vi sono razze più predisposte delle altre all’insorgenza della malattia. Le ragioni sono da ricercare nelle caratteristiche fisiche degli esemplari ad esse appartenenti.
Per fortuna il numero delle razze feline particolarmente predisposte all’insorgenza dell’intertrigine è decisamente più contenuto rispetto a quello delle razze canine (sull’argomento si consiglia la letture de l’intertrigine nel cane): parliamo del Persiano e del gatto Himalayano.
Si tratta di razze brachicefale, i cui esemplari sono meglio conosciuti, in gergo, come gatti dal muso schiacciato.
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Fermo restando la predisposizione all’insorgenza dell’intertrigine in alcune razze, rimane fondamentale l’adozione di uno stile di vita sano, che diminuisca le probabilità che il gatto possa esserne colpito.
La predisposizione di un regime alimentare sano ed equilibrato (avvalendosi possibilmente dell’aiuto del proprio veterinario di fiducia), un adeguato esercizio fisico e un ambiente di vita confacente alle sue caratteristiche etologiche sono i pilastri fondamentali della prevenzione.
Altrettanto importante è curare l’igiene del gatto. Come noto, il felino è particolarmente attento alla pulizia del proprio corpo.
Tuttavia l’obesità o particolari caratteristiche fisiche potrebbero rendere più difficile, se non impossibile, la pulizia di alcune parti del corpo, soggette a sfregamento. E sono proprio queste zone a costituire il terreno fertile per l’intertrigine; in tali casi, dovremo integrare l’igiene del gatto.
Attenzione alla tempestività dell’intervento: agli esordi della patologia è necessario contattare rapidamente il proprio veterinario di fiducia, al fine di evitare un peggioramento dell’infiammazione cutanea.
Il professionista, a seconda dello stato di avanzamento della malattia, potrebbe consigliare la somministrazione di antibiotici, al fine di ridurre l’infezione. All’uso dei medicinali dovrà affiancare un regime dietetico ricco di acidi grassi, per favorire l’idratazione della pelle dell’animale.
È possibile anche intervenire chirurgicamente: si tratta di un rimedio risolutivo, poiché eliminatorio delle pieghe cutanee anomale. Tale approccio terapeutico è consigliato, di norma, nei casi più gravi.
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A. S.
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