L’inerzia uterina secondaria è una delle complicazioni che possono sorgere durante il parto della gatta: scopriamo insieme di cosa si tratta.
Il parto è un momento molto delicato per ogni specie animale, compresa quella umana, poiché può presentare delle complicazioni che possono essere perfino letali. Una di esse è l’inerzia uterina secondaria, che può complicare il travaglio e mettere a rischio la vita della gatta. Ecco cosa conoscere sull’argomento.
Il parto degli animali domestici, salvo qualche eccezione (si pensi al parto cesareo della gatta, un vero e proprio intervento chirurgico), avviene in casa. Questa circostanza fa sì che potremmo trovarci di fronte a delle inaspettate difficoltà del nostro animale domestico nel mettere al mondo i cuccioli.
In media, circa una gatta su trentatré affronta un parto difficile; nel Devon Rex la percentuale si innalza fino al 18% di probabilità (quasi una gatta su 5). Si parla di distocia, che può essere di tre tipologie:
La più comune è la prima; due casi su tre sono infatti di origine materna. Come rendersi conto della distocia nella gatta?
La prima fase del parto, detta dilatante, è quella in cui iniziano le contrazioni. Pur non avendo alcuna nozione tecnica nel campo della veterinaria, e nemmeno alcuna particolare esperienza in tema di parto di animali domestici, è piuttosto agevole accorgersi dell’inizio delle contrazioni più vigorose.
Ebbene, se entro 4 ore dall’inizio di tale fase la gatta non ha partorito alcun cucciolo, dobbiamo iniziare a preoccuparci; fermo restando che le difficoltà possono insorgere anche nel corso della seconda fase, quella espulsiva, quando è nato almeno un cucciolo.
Occorre altresì fare attenzione ad eventuali emorragie, oltre che allo stato di salute generale dell’animale.
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La distocia materna, quella più comune, può presentarsi in tre forme:
L’inerzia uterina secondaria è cagionata dall’incapacità o dall’impossibilità dell’utero della gatta di contrarsi. Questo comporta l’interruzione delle contrazioni, che può essere dovuta a varie cause.
L’inerzia uterina secondaria nella gatta si verifica soprattutto nei parti più numerosi. Nell’espulsione degli ultimi feti viene a mancare l’ossitocina, presente abbondantemente all’inizio, e questa crea le difficoltà di portare a termine il parto, prolungato per troppo tempo.
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Come detto, di norma il parto degli animali domestici avviene in casa.
Questo vuol dire che il proprietario si troverà, nell’ipotesi di distocia nella gatta, a dover intervenire con urgenza. Non è consigliabile la visita a domicilio, per quanto possa apparire, di primo acchito, la cosa più saggia da fare, al fine di non far muovere la partoriente.
Il veterinario potrebbe trovarsi di fronte ad un’urgenza, non disponendo tuttavia degli strumenti per poter operare immediatamente; per questo motivo si consiglia di trasportare la gatta presso il suo studio.
Nel caso dell’inerzia uterina secondaria, il professionista procederà ad un’iniezione di ossitocina, in modo tale che la gatta possa portare a termine il parto.
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A. S.
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