Individuare una patologia nel gatto è al quanto complicato. Impariamo a riconoscere i sintomi delle malattie cardiache nel gatto.
In questo articolo tratteremo i sintomi delle malattie cardiache nel gatto, questo perché imparare a riconoscerli per non capire tardi il problema del nostro felino è di primaria importanza per la sua sopravvivenza. Il gatto a differenza del cane, non siamo abituati a viverlo così simbioticamente, è infatti un animale indipendente, difficilmente lo vediamo accanto al padrone per l’intera giornata.
Il gatto, entra esce da casa, non ha bisogno di essere accompagnato fuori, questo suo atteggiamento lo rende un po’ più distaccato da noi e forse e anche per questo che ci piace così tanto. Ma c’è un però! Infatti può capitare che non ci rendiamo conto che il gatto possa subire rapidamente dei cambiamenti a causa di qualche malattia.
In questo caso potremmo sottovalutare i sintomi delle malattie cardiache nel gatto ma senza neanche accorgerci. Vediamo nei prossimi paragrafi a cosa dobbiamo prestare attenzione per non sottovalutare i segnali del nostro micio.
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Le malattie cardiache o cardiopatie nel gatto possono essere di origine:
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Riconoscere una cardiopatia nel gatto non è affatto una cosa semplice, quello che possiamo fare è cercare di capire i segnali che il felino ci lancia attraverso il suo malessere, come ad esempio, se vediamo che si affatica più velocemente, ha il fiato corto appena comincia ad aumentare lo sforzo.
Sarà nostro dovere soccorrere l’animale e portarlo dal veterinario nel momento in cui dovessimo vedere anche questi altri sintomi:
Nelle condizioni in cui il gatto è già in uno stadio avanzato si presentano stati di malattia più evoluti, come:
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Come sempre la miglior cura è la prevenzione. Assicurare una visita di routine almeno una volta all’anno al tuo gatto è la cosa migliore che tu possa fare, permette al veterinario di valutare la condizione generale dell’animale.
Inoltre, con il passare degli anni, tieni presente che anche il tuo micio invecchia e valutare la possibilità di effettuare anche una ecocardiografia di controllo ed un esame del sangue, potrà consentire al medico di prendere in tempo qualcosa di anomalo.
Successivamente stabilire una eventuale terapia, per poter curare il gatto nel modo più efficace possibile. Questo controllo è possibile farlo in parte anche a casa, una volta ogni tre o quattro mesi, puoi contare gli atti respiratori del tuo gatto mentre dorme, in quanto è il momento più opportuno per valutare questo parametro.
Questo perché il primo sintomo che si evidenzia è l’aumento della frequenza respiratoria. Il valore normale della frequenza respiratoria deve essere inferiore a 30/35 atti respiratori per minuto. Laddove dovesse essere molto diverso contatta il tuo veterinario.
Raffaella Lauretta
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