I sintomi delle malattie cardiache nel gatto: come riconoscerli

I sintomi delle malattie cardiache nel gatto: come riconoscerli

Individuare una patologia nel gatto è al quanto complicato. Impariamo a riconoscere i sintomi delle malattie cardiache nel gatto.

eco al gatto
Riconoscere i sintomi delle malattie cardiache nel gatto.(Foto AdobeStock)

In questo articolo tratteremo i sintomi delle malattie cardiache nel gatto, questo perché imparare a riconoscerli per non capire tardi il problema del nostro felino è di primaria importanza per la sua sopravvivenza. Il gatto a differenza del cane, non siamo abituati a viverlo così simbioticamente, è infatti un animale indipendente, difficilmente lo vediamo accanto al padrone per l’intera giornata.

Il gatto, entra esce da casa, non ha bisogno di essere accompagnato fuori, questo suo atteggiamento lo rende un po’ più distaccato da noi e forse e anche per questo che ci piace così tanto. Ma c’è un però! Infatti può capitare che non ci rendiamo conto che il gatto possa subire rapidamente dei cambiamenti a causa di qualche malattia.

In questo caso potremmo sottovalutare i sintomi delle malattie cardiache nel gatto ma senza neanche accorgerci. Vediamo nei prossimi paragrafi a cosa dobbiamo prestare attenzione per non sottovalutare i segnali del nostro micio.

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Tipi di malattie cardiache o cardiopatie nel gatto

Portare il gatto dal veterinario
Malattie cardiache nel gatto. (Foto Adobe Stock)

Le malattie cardiache o cardiopatie nel gatto possono essere di origine:

  • congenita: la malattia quando è congenita vuol dire che è presente dal primo momento ossia dalla nascita;
  • ereditaria: la malattia ereditaria è quanto è presente nel pacchetto genetico dell’animale trasmessa quindi per via parentale. Ad esempio i gatti di razza Main Coon, il Norvegese ed il Persiano, sono più frequentemente soggetti a Cardiomiopatia Ipertorfica;
  • acquisita: la malattia può presentarsi a prescindere dai fattori genetici in un secondo momento della vita dell’animale, a causa di altre malattie come: malattie delle valvole cardiache, aritmie cardiache, cardiomiopatie (malattie del muscolo cardiaco),cardiopatie dovute ad ischemica (cronica o anche senile),malattie polmonari con deterioramento della funzione cardiaca, malattie parassitarie e metaboliche, endocrinopatie (malattie delle ghiandole, ad esempio Ipertiroidismo), tumori del cuore o delle strutture anatomiche vicine, ipertensione arteriosa ed altre;
  • altre cause di malattia cardiaca nel gatto possono essere la carenza di taurina nella dieta, ossia un amminoacido essenziale che il gatto non è in grado di produrre da solo. Tale carenza è dovuta spesso a diete casalinghe del gatto, non ben gestite.

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Sintomi delle malattie cardiache nel gatto

Riconoscere una cardiopatia nel gatto non è affatto una cosa semplice, quello che possiamo fare è cercare di capire i segnali che il felino ci lancia attraverso il suo malessere, come ad esempio, se vediamo che si affatica più velocemente, ha il fiato corto appena comincia ad aumentare lo sforzo.

Sarà nostro dovere soccorrere l’animale e portarlo dal veterinario nel momento in cui dovessimo vedere anche questi altri sintomi:

  • difficoltà nella respirazione e quindi con la bocca aperta;
  • colorazione più scura delle mucose;
  • diminuzione dell’appetito;
  • diventa pigro e apatico;
  • meno socievole, non si lascia accarezzare facilmente;
  • mostra aggressività e gioca di meno;
  • si lamenta senza un perché, è più irrequieto, anche e soprattutto di notte;
  • vomito;
  • salivazione abbondante.

Nelle condizioni in cui il gatto è già in uno stadio avanzato si presentano stati di malattia più evoluti, come:

  • l’addome si gonfia a causa di liquidi che si accumulano nelle sue cavità, creando un versamento addominale;
  • il liquido termina nella cavità pleurica, quella che contiene il polmone e può schiacciarlo causando serie difficoltà respiratorie;
  • perde conoscenza (sviene), per un periodo più o meno breve, a causa di una transitoria carenza di ossigeno a livello cerebrale;
  • a causa di una ostruzione di un vaso e a seconda della localizzazione del trombo, il gatto potrebbe presentare dolore molto forte ed impossibilità di movimento.

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Prevenzione

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Malattie cardiache nel gatto: come riconoscerle e come intervenire (Foto AdobeStock)

Come sempre la miglior cura è la prevenzione. Assicurare una visita di routine almeno una volta all’anno al tuo gatto è la cosa migliore che tu possa fare, permette al veterinario di valutare la condizione generale dell’animale.

Inoltre, con il passare degli anni, tieni presente che anche il tuo micio invecchia e valutare la possibilità di effettuare anche una ecocardiografia di controllo ed un esame del sangue, potrà consentire al medico di prendere in tempo qualcosa di anomalo.

Successivamente stabilire una eventuale terapia, per poter curare il gatto nel modo più efficace possibile. Questo controllo è possibile farlo in parte anche a casa, una volta ogni tre o quattro mesi, puoi contare gli atti respiratori del tuo gatto mentre dorme, in quanto è il momento più opportuno per valutare questo parametro.

Questo perché il primo sintomo che si evidenzia è l’aumento della frequenza respiratoria. Il valore normale della frequenza respiratoria deve essere inferiore a 30/35 atti respiratori per minuto. Laddove dovesse essere molto diverso contatta il tuo veterinario.

Raffaella Lauretta

 

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