Come si fa a capire se una gatta è incinta? Quanti mesi dura la gravidanza? Rispondiamo a questa e altre domande sulla gestazione felina.
Se hai deciso di far riprodurre la tua gatta o più semplicemente ti sei imbattuto in una futura mamma felina e hai scelto di prendertene cura, è fondamentale che tu conosca tutto ciò che bisogna sapere sulla gravidanza del gatto e le fasi di cui si compone. Ecco tutte le informazioni da conoscere per prendersi cura al meglio della gatta incinta.
I sintomi di gravidanza del gatto possono passare inosservati, ma se si vuole capire davvero se la gatta è incinta occorre saper osservare alcuni segnali. Tra i sintomi più evidenti della gestazione felina ci sono:
Per prima cosa bisogna fare attenzione al ciclo: le gatte vanno in calore molto spesso, ogni 14 giorni circa.
Se il calore si ferma improvvisamente, è un segnale lampante di possibile gravidanza del gatto. In particolare, occorre prestare attenzione ad alcuni comportamenti come minor voglia di uscire di casa o atteggiamento più calmo e rilassato del solito.
Quando una gatta raggiunge le tre settimane di gravidanza, iniziano poi a vedersi i primi segnali di cambiamenti fisici.
Si tratta di un segnale un po’ difficile da notare, visto che spesso il pelo dei gatti è piuttosto folto in quell’area: ma se la vostra è una gatta a pelo corto o magari appartiene alle razze di gatti senza pelo potrete notarlo con facilità.
La gravidanza comporta anche dei cambiamenti di natura caratteriale nel gatto.
Di solito, una gatta incinta diventa improvvisamente molto più affettuosa e coccolona del solito a causa delle differenze nei livelli ormonali.
Tra i sintomi di gravidanza nel gatto c’è anche vedere la micia seguire insistentemente il padrone, miagolando più del solito per reclamare l’attenzione.
Una gatta incinta tende ad avere le nausee mattutine esattamente come capita alle donne in gravidanza: per questo, è possibile notare alcuni segnali tipici nel gatto in gravidanza come ad esempio un certo calo dell’appetito e la tendenza a vomitare spesso al mattino e più in generale durante la giornata.
L’inappetenza nel gatto dura solitamente solo per l’inizio della gravidanza, poi riprenderà a mangiare spesso più del solito!
Dopo la prima metà della gravidanza, compare poi un altro tra i sintomi più inequivocabili: il ventre inizia a crescere e la gatta incinta avrà il classico “pancione”. Oltre ad aumentare di volume, l’addome si fa più sodo e i capezzoli crescono ancora di più in preparazione della fase di allattamento dei gattini.
Infine, quando la data del parto è ormai vicina, la gatta incinta inizierà a cercare il posto giusto per “fare il nido”, ossia una tana in cui far nascere e allattare i piccoli.
La ricerca del posto in cui partorire potrà finire in un armadio, sotto il letto, nella cesta della biancheria oppure possiamo essere noi stessi a facilitare la ricerca offrendogli un rifugio adatto e mettendo a sua disposizione asciugamani morbidi o coperte.
Attenzione però: sarà sempre mamma gatta a prendere la decisione finale.
Quanto dura la gravidanza della gatta? Una volta avvenuta la fecondazione, la gravidanza della gatta dura dai 58 ai 72 giorni.
Il numero di mici che una gatta può partorire è variabile, poiché dipende da numerosi fattori, tra cui:
In linea di massima, si va da un minimo di un cucciolo a un massimo di 6.
Una gatta incinta necessita di cure e attenzioni particolari che cambiano e si evolvono man mano che la gravidanza progredisce.
Per questo, bisogna essere preparati ai cambiamenti e alle esigenze che si presentano man mano che le settimane scorrono, facendo tutto il possibile per garantire il benessere sia della gatta che dei futuri cuccioli.
Di fronte alla gravidanza del gatto, possono sorgere una serie di dubbi e perplessità: in questo articolo risponderemo alle possibili domande, suddividendo la gestazione della gatta in 5 fasi.
La fecondazione coincide con il momento iniziale della gravidanza del gatto, ossia con l’accoppiamento tra il maschio e la femmina.
Per avere l’accoppiamento bisogna innanzitutto che i gatti abbiano raggiunto l’età giusta, quella della maturità, che coincide all’incirca con i 6 mesi (anche se alcune razze feline raggiungono questo stadio prima di altre).
Affinché avvengano l’accoppiamento e la fecondazione bisogna che la gatta sia in calore.
Le gatte vanno in calore diverse volte l’anno, per una durata media di circa sette giorni alla volta, periodo durante il quale possono accoppiarsi più volte al giorno, anche con più di un maschio.
Durante le prime due settimane della gravidanza, la gatta potrebbe soffrire di alcuni disturbi tipici come la nausea: come abbiamo visto, il sintomo che può aiutarci a capire se è il caso della nostra gattina è l’inappetenza.
Il problema della nausea si risolve entro la terza settimana, quando il gatto riprenderà a mangiare normalmente e metterà su peso: in questa fase, tastando l’addome di mamma gatta si possono sentire dei piccoli grumi che sono i feti dei gattini in fase di sviluppo.
A partire dalla quarta settimana di gestazione, mamma gatta inizia ad ingrassare in maniera visibile.
La ragione è semplice: i gattini nella pancia stanno diventando più grandi e, a seconda del loro numero, il ventre della gatta incinta può crescere fino a sembrare un pallone da calcio!
Questo è il momento giusto per sottoporre la futura mamma a un’ecografia dal veterinario, che potrà dire quanti gattini in arrivo ci sono. Potrebbe interessarti anche: Alimentazione del cucciolo di gatto: dalla nascita allo svezzamento
La fase pre-parto della gravidanza del gatto ha inizio una settimana prima della nascita dei cuccioli.
Si può capire che mamma gatta si sta avvicinando al parto osservando l’aspetto dei capezzoli, che saranno decisamente ingrossati e in alcuni casi iniziano anche a perdere qualche goccia di latte.
In questo momento finale della gravidanza si assiste anche a dei cambiamenti comportamentali nel gatto.
In particolare, inizia la cosiddetta fase di costruzione del nido, con la ricerca di un luogo caldo, tranquillo e sicuro in cui far nascere i piccoli.
Possiamo facilitare mamma gatta in questa fase, fornendogli dei comodi giacigli.
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Due giorni prima che inizi la fase di travaglio, mamma gatta smetterà di cercare il posto giusto dove partorire.
Il momento esatto di inizio del parto si riconosce da miagolii e lamenti, ma anche dal fatto che la gatta inizierà a leccarsi i genitali.
Inoltre, se si tratta della prima gravidanza, è probabile che il gatto sia ansioso e agitato.
Dopo circa un’ora dall’inizio del travaglio, nasce il primo cucciolo: successivamente, dovrebbe arrivare un gattino ogni 15-20 minuti.
Una volta nati, mamma gatta provvede a pulire i cuccioli leccandoli e a tagliare delicatamente il cordone ombelicale con i denti.
Se ciò non dovesse accadere, sarà necessario l’intervento umano: qui trovi tutti i dettagli sui problemi di parto nel gatto.
Dopo l’espulsione del tappo di muco, la gatta partorisce nel giro di alcuni minuti o alcune ore.
Se hai scelto di far partorire la gatta a casa, tieni sempre il telefono a portata di mano per chiamare il veterinario in caso di necessità.
Mamma gatta aiuta i cuccioli a venire fuori leccandoli e tagliando con i denti il cordone ombelicale di ciascuno di loro: tra l’uscita di un gattino e l’altro possono passare anche vari minuti. Se noti che la gatta è stanca e non ce la fa più, puoi aiutarla a partorire pulendo con delicatezza i gattini appena usciti con un asciugamano umido.
Se non riesce a tagliare da sola il cordone, prendi delle forbici disinfettate, lega i cordoncini in due punti lontani dal ventre del cucciolo e taglia con molta attenzione. Alla fine del parto, la gatta espellerà e mangerà la placenta.
La gatta incinta deve seguire un’alimentazione bilanciata simile a quella solita, incrementando le dosi di cibo del 25/35% a metà gravidanza.
Esistono in commercio alimenti per gatti specifici per la gatta in gravidanza.
Durante l’allattamento, la corretta alimentazione della micia prevede un aumento dell’apporto calorico e di calcio: consulta il veterinario per sapere come regolarti e se è il caso di aggiungere degli integratori di vitamine.
Attenzione alla regolarità con cui vengono applicati gli antiparassitari: questi trattamenti sono fondamentali in tutte le fasi della vita felina e soprattutto quando la gatta è incinta.
Assicurati che la gatta rimanga libera da parassiti interni ed esterni, che potrebbero essere molto pericolosi per i cuccioli.
I gattini appena nati non devono essere assolutamente separati dalla mamma.
Per i primi 3 mesi di vita, infatti, saranno nutriti con il latte materno, alimento che contiene tutti i nutrienti necessari a far crescere il gattino forte e sano.
Inoltre, i gattini appena nati sono ciechi, sordi e senza denti e restano così totalmente dipendenti dalla loro mamma.
La cosa migliore da fare subito dopo il parto è lasciare mamma gatta in pace il più possibile, facendo in modo che sia la natura a seguire il proprio corso.
Ciò che diventa fondamentale in questa fase, e che dipende totalmente da noi, è l’attenzione all’alimentazione della gatta in allattamento.
Per poter allattare i gattini, mamma gatta deve produrre abbastanza latte ed ha bisogno del giusto “carburante”: possiamo dire che nella fase di allattamento il fabbisogno nutrizionale di una gatta aumenti anche fino a quattro volte rispetto alla fase precedente alla gravidanza.
Meglio orientarsi su un’alimentazione “a volontà”, lasciando la ciotola piena a disposizione della neo-mamma, dando preferenza a cibo per gatti umido rispetto ai croccantini perché maggiormente digeribile.
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