La glomerulonefrite nel gatto una malattia renale che può colpire il nostro micio. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
La glomerulonefrite nel gatto è una infiammazione che si manifesta nelle microscopiche unità filtranti dei reni (glomeruli).
Questa condizione si sviluppa quando complessi di anticorpi e antigeni (detti immunocomplessi) rimangono bloccati nei glomeruli.
Ciò va ad attivare il sistema di difesa infiammatorio dell’organismo che, a sua volta, danneggia i glomeruli ossia le unità filtranti dei reni.
Per quanto le cause della glomerulonefrite nel gatto possano essere molteplici, può succedere in taluni casi di non essere in grado di identificarla e tale condizione viene definita “idiopatica”.
Purtroppo, proprio come per diverse patologie, anche nella glomerulonefrite nel gatto, può succedere che l’animale non mostri nessun tipo di sintomi.
In questi casi, la scoperta della malattia avviene durante un controllo di routine o attraverso un esame delle urine del gatto che presentano proteinuria (una quantità eccessiva di proteine nelle urine).
In altri casi invece i sintomi che si possono manifestare sono:
In merito ai sintomi precedentemente elencati, si tratta come abbiamo potuto vedere, di segnali riscontrabili in diverse patologie, occorrerà quindi escludere tali condizioni prima dell’emissione di una diagnosi definitiva.
Per poter effettuare una diagnosi precisa di glomerulonefrite nel gatto, il veterinario dovrà ricorrere esami diagnostici utili ad individuare eventuali mastocitomi e per escludere altre malattie che possono causare sintomi simili.
Prima però di procedere con test specifici, il veterinario procederà con l’anamnesi ed un esame fisico scrupoloso. Dopodiché effettuerà i seguenti esami:
Tutti questi test consentiranno al veterinario di valutare lo stato di salute generale del gatto e i possibili effetti della glomerulonefrite sugli altri sistemi corporei e valutare il trattamento adeguato al caso.
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In merito alla terapia prevista per la glomerulonefrite nel gatto, il veterinario agirà cercando di eliminare gli antigeni disturbanti, siano essi agenti infettivi o antigeni tumorali.
Nel caso in cui l’antigene sottostante non può essere identificato, il trattamento della glomerulonefrite idiopatica può prevedere:
La prognosi è molto variabile, tuttavia se la funzionalità permane relativamente normale, una diminuzione del rapporto proteine/creatinina urinario è da considerarsi un segno positivo che indica un miglioramento clinico e la risoluzione della malattia con i tempi adeguati.
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Raffaella Lauretta
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