Glomerulonefrite nel gatto: cause, sintomi e trattamento

Glomerulonefrite nel gatto: cause, sintomi e trattamento

La glomerulonefrite nel gatto una malattia renale che può colpire il nostro micio. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.

gatto malato
(Foto AdobeStock)

La glomerulonefrite nel gatto è una infiammazione che si manifesta nelle microscopiche unità filtranti dei reni (glomeruli).

Questa condizione si sviluppa quando complessi di anticorpi e antigeni (detti immunocomplessi) rimangono bloccati nei glomeruli.

Ciò va ad attivare il sistema di difesa infiammatorio dell’organismo che, a sua volta, danneggia i glomeruli ossia le unità filtranti dei reni.

Cause della glomerulonefrite nel gatto

Per quanto le cause della glomerulonefrite nel gatto possano essere molteplici, può succedere in taluni casi di non essere in grado di identificarla e tale condizione viene definita “idiopatica”.

  • Brucellosi (una malattia infettiva);
  • Dermatite (infezione della cute);
  • Ehrlichiosi (una malattia infettiva trasmessa dalle zecche);
  • Endocardite (infezione delle valvole cardiache);
  • Febbre delle Montagne Rocciose (un’altra malattia trasmessa dalle zecche);
  • Filariosi cardiopolmonare;
  • Gengivite (infezione delle gengive);
  • Infezioni batteriche;
  • Infezioni fungine croniche;
  • Infezioni virali;
  • Malattia di Lyme nel gatto;
  • Peritonite infettiva felina (Coronavirus);
  • Piometra (infezione dell’utero);
  • Virus dell’immunodeficienza felina (FIV);
  • Virus della leucemia felina (FeLV).

Sintomi

Purtroppo, proprio come per diverse patologie, anche nella glomerulonefrite nel gatto, può succedere che l’animale non mostri nessun tipo di sintomi.

gatto malato e anziano
(Foto AdobeStock)

In questi casi, la scoperta della malattia avviene durante un controllo di routine o attraverso un esame delle urine del gatto che presentano proteinuria (una quantità eccessiva di proteine nelle urine).

In altri casi invece i sintomi che si possono manifestare sono:

  • gonfiore a zampe, muso, garretti o scroto nei maschi o gonfiore addominale generato da una raccolta di liquido nell’addome (causa di edema sottocutaneo);
  • insorgenza acuta di cecità dovuta al distacco della retina o ad emorragia retinica (causa di una ipertensione sistemica);
  • respirazione rapida o affannosa, frequenza cardiaca rapida e temperatura corporea elevata (causa di una improvvisa occlusione dei vasi sanguigni dovuta ad un coagulo di sangue;
  • scarso appetito;
  • letargia;
  • dimagrimento nel gatto;
  • cattivo aspetto del pelo;
  • eccessiva minzione e consumo eccessivo di acqua (causa di un’insufficienza renale cronica);
  • segnali di uno stato infettivo, infiammatorio o canceroso.

In merito ai sintomi precedentemente elencati, si tratta come abbiamo potuto vedere, di segnali riscontrabili in diverse patologie, occorrerà quindi escludere tali condizioni prima dell’emissione di una diagnosi definitiva.

Diagnosi e trattamento della glomerulonefrite nel gatto

Per poter effettuare una diagnosi precisa di glomerulonefrite nel gatto, il veterinario dovrà ricorrere esami diagnostici utili ad individuare eventuali mastocitomi e per escludere altre malattie che possono causare sintomi simili.

Prima però di procedere con test specifici, il veterinario procederà con l’anamnesi ed un esame fisico scrupoloso. Dopodiché effettuerà i seguenti esami:

  • esame emocromocitometrico completo: per la valutazione di anemia, processo infiammatorio, infezione o bassa conta piastrinica;
  • profilo biochimico del siero: per valutare la presenza di una bassa concentrazione sierica di albumina e concentrazioni sieriche elevate di colesterolo.
  • esame delle urine: per identificare la presenza di proteinuria e valutare la funzionalità renale del gatto;
  • rapporto proteine/creatinina urinario: per quantificare la perdita eccessiva di proteine nelle urine e determinare se la proteinuria è sufficientemente grave da giustificare il sospetto di glomerulonefrite.
  • test speciale di concentrazione sierica di antitrombina III: per valutare il rischio di tromboembolismo o coagulo di sangue nei gatti affetti da glomerulonefrite;
  • test per la filariosi e altri test: per ricercare la presenza di anticorpi e antigeni nel siero (come borrelia ed ehrlichia) allo scopo di identificare eventuali malattie infettive sottostanti che possono causare glomerulonefrite;
  • test per la funzionalità del sistema immunitario;
  • agoaspirato di una articolazione;
  • analisi microscopica del liquido prelevato nel caso si sospetti la presenza di poliartrite immunomediata;
  • radiografie toraciche e addominali: per individuare malattie infettive, infiammatorie o neoplastiche sottostanti;
  • esame ecografico addominale: per la valutazione della struttura renale e degli altri organi interni, come fegato e milza.
  • biopsia renale: per la raccolta di un adeguato campione tissutale.

Tutti questi test consentiranno al veterinario di valutare lo stato di salute generale del gatto e i possibili effetti della glomerulonefrite sugli altri sistemi corporei e valutare il trattamento adeguato al caso.

Potrebbe interessarti anche:Insufficienza renale nel gatto: cause, sintomi, cura e prevenzione

Trattamento

In merito alla terapia prevista per la glomerulonefrite nel gatto, il veterinario agirà cercando di eliminare gli antigeni disturbanti, siano essi agenti infettivi o antigeni tumorali.

Nel caso in cui l’antigene sottostante non può essere identificato, il trattamento della glomerulonefrite idiopatica può prevedere:

  • Farmaci immunosoppressori (per sopprimere la formazione di anticorpi e la produzione di complessi antigene-anticorpo);
  • un dosaggio molto basso di aspirina (sempre sotto prescrizione medica);
  • alimentazione adeguata (basso contenuto di proteine e povera di sodio);
  • inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori);
  • farmaci antipertensivi;
  • diuretici.

La prognosi è molto variabile, tuttavia se la funzionalità permane relativamente normale, una diminuzione del rapporto proteine/creatinina urinario è da considerarsi un segno positivo che indica un miglioramento clinico e la risoluzione della malattia con i tempi adeguati.

Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.

Raffaella Lauretta

Gestione cookie