Qualora vi fosse, ce ne accorgeremmo! Cosa comporta e che cos’è la gengivostomatite cronica nel gatto: cosa sapere su questa fastidiosa malattia.
Quando si tratta della sua igiene orale, ogni padrone dovrebbe fare attenzione perché potrebbero nascere infezioni e infiammazioni fastidiose, dolorose e difficili da curare: una di quelle meno frequenti ( ma non per questo meno insidiosa) è la gengivostomatite cronica nel gatto. Ecco di che malattia si tratta, come individuarne i sintomi e quale terapia adottare per curarla nel miglior modo possibile.
Col primo termine si vuole indicare una infiammazione limitata al bordo gengivale, che non coinvolge l’osso mascellare (come nel caso della parodontite), mentre nel caso della gengivostomatite cronica si tratta di una infiammazione della mucosa buccale che arriva fino alla gola.
Quindi la differenza sostanziale con la gengivite è che la gengivostomatite supera la barriera buccale, arrivando fino alla fossa palatina e tonsillare. Diventa cronica nel momento in cui può durare dal alcuni mesi finanche per anni.
Trattandosi di una malattia che provoca lesioni interne, se ne possono individuare due tipi: ulcerativo e proliferativo. Nel primo caso vi è una perdita di tessuto, nel secondo una crescita anomala dello stesso: entrambe le situazioni sono localizzate nella fossa palatoglossa e potenzialmente possono anche coinvolgere i movimenti della lingua.
Potrebbe trattarsi di gengivostomatite ma non ne siete sicuri? Basterà osservare i cambiamenti nel comportamento del gatto, che apparirà più schivo, più timido, vorrà stare per fatti suoi e proverà dolore ogni qualvolta proverà a masticare del cibo.
Altri segnali saranno l’alitosi del gatto, una ipersalivazione e, data la difficoltà che avrà nel nutrirsi, dopo tempo potremo constatare un dimagrimento eccessivo di Micio. E anche se può sembrare un segnale che non ha a che fare con la sua salute orale, in realtà anche il pelo potrebbe perdere lucentezza e apparire più spento e opaco.
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Una risposta univoca alla domanda: ‘Cosa causa la gengivostomatite felina’ non è stata ancora fornita. Molto probabilmente questa infiammazione è dovuta all’accumularsi di placca e tartaro, quindi il tutto sarebbe evitabile con una corretta igiene orale del gatto.
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Tuttavia tra le altre cause potrebbero anche esserci degli agenti patogeni, ovvero il Calicivirus, l’Herpes Virus e quelli che causano la FIV e la FeLV. Poiché non è stata individuata ancora una causa unica e certa, anche le terapie per curarla ‘brancolano’ nel buio.
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Solitamente si procede con la somministrazione di farmaci immunosoppressori cortisonici, ma non servono a curare la malattia né si possono assumere per lungo tempo. L’alternativa più valida sembra l’intervento chirurgico con l’estrazione totale o sub-totale dei denti.
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