Il tumore cerebrale nel gatto, è una malattia comune negli animali domestici anziani. Vediamo quale le cause, i sintomi e il trattamento di questa patologia.
Il tumore cerebrale nel gatto, colpisce in maggior misura i gatti anziani. Questi tumori possono essere primari che scaturiscono dalle cellule cerebrali o dal loro rivestimento (meningi) o tumori secondari, che nascono in altri punti del corpo e si diffondono al cervello. I tumori cerebrali primari più comuni nei cani e nei gatti sono meningiomi, gliomi, papilloma del plesso coroideo e adenoma ipofisario.
I meningiomi sono i più frequenti e derivano da meningi (membrane che coprono il cervello) sono a lenta crescita e suscettibili al trattamento anche se si verificano più forme maligne. I tumori cerebrali secondari sono tumori che si diffondono attraverso metastasi in un’altra parte del corpo e purtroppo hanno una prognosi buona.
Tipi tumore cerebrale nel gatto
Il cervello è l’organo centrale del sistema nervoso, la sede delle funzioni cognitive, sensoriali, motorie e vegetative che si trovano nella scatola cranica. Quando il tumore attacca questo organismo lo possiamo poi distinguere in gradi:
- Grado I: sono quei tumore che possono essere risolti già con ‘intervento.
- Grado II: hanno un basso grado di infiltrazione e proliferazione, ma possono ripresentarsi o progredire nonostante l’intervento chirurgico.
- Grado III: tumori accertati maligni perciò è necessario ricorrere a una terapia adiuvante (chirurgia, radioterapia e chemio);
- Grado IV: quando c’è la presenza di una neoplasia citologica con segni di necrosi, come nel caso del gliobastoma multiforme.
Sintomi del tumore cerebrale nel gatto
I sintomi di un tumore cerebrale nel gatto, derivano dalla massa che comprime o invade il cervello e dipende dall’area interessata. I tumori cerebrali in genere generano segnali progressivi negli animali anziani. I sintomi spesso iniziano ad essere lievi per poi aggravarsi, ma per fortuna non sempre.
Possono iniziare improvvisamente, ad esempio, in un gatto anziano può iniziare ad avere convulsioni dal nulla o possono verificarsi in modo più sottile e graduale, possono anche aumentare e addirittura diminuire.
Se il tumore colpisce il cervello anteriore, che è l’area responsabile del pensiero e del comportamento, i sintomi possono includere cambiamenti comportamentali come:
- aumento o diminuzione della sete o della fame;
- capogiri;
- minore consapevolezza e visione su un lato del corpo;
- dolore quando si preme la testa.
In effetti, la comparsa improvvisa di convulsioni nel gatto è uno dei sintomi più comuni della presenza di un tumore nel cervello anteriore. Se il tumore sta deteriorando il tronco encefalico, la capacità dell’animale di camminare, la vigilanza mentale e i sistemi respiratorio e cardiovascolare potrebbero subire danni.
I sintomi più comuni di un tumore del tronco encefalico sono:
- la perdita di equilibrio e debolezza su un lato del corpo.
- inclinazioni della testa;
- camminata ondulata;
- gira in tondo;
- difficoltà a deglutire;
- perdita di appetito del gatto.
Potrebbe esserci anche un cambiamento nell’abbaiare, nell’incapacità di muovere gli occhi e paralisi. In alcuni casi, un animale domestico malato potrebbe entrare in coma e morire. Un tumore nel cervelletto, che controlla la coordinazione dei movimenti, può avere sintomi che includono :
- camminare senza coordinazione;
- tremori alla testa;
- oscillazione del corpo.
Diagnosi
In generale, qualsiasi animale di età superiore ai cinque anni che presenta nuovi sintomi neurologici dovrebbe essere esaminato per un tumore al cervello. Fatta la valutazione e la storia clinica del gatto, il veterinario, conferma la sua diagnosi richiedendo ulteriori esami:
- Scintigrafia: una tecnica di imaging, che produce un’immagine mediante la somministrazione di un tracciante radioattivo.
- Una risonanza magnetica: questi sono gli esami più attendibili che permettono una individuazione precisa del tumore in vista della sua rimozione chirurgica.
- Un esame del liquido cerebrospinale (fluido in cui sono immersi il cervello, il cervelletto e il midollo spinale) che rivela un aumento della pressione intracranica.
- Una biopsia: un’analisi istopatologica che consiste nella rimozione in anestesia generale di un pezzetto di tessuto nel sito del tumore. Dopo la biopsia, il campione ottenuto viene analizzato ed esaminato al microscopio in un laboratorio di istologia per stabilire se il tumore è canceroso o meno. Nel caso di un tumore maligno, l’istologia permette di specificare il suo tipo (per un glioma: astrocitoma, oligodendroglioma, ecc.), il suo grado (sviluppo più o meno rapido del tumore) e il suo stadio (avanzamento del cancro nell’organismo e formazione metastasi).
Trattamento del tumore cerebrale nel gatto
Attraverso i risultati della risonanza e il resto delle valutazioni, il veterinario deciderà il trattamento da eseguire, le opzioni per il trattamento del tumore cerebrale nel gatto sono: chirurgica, la radioterapia, la chemioterapia (spesso l’una a sostegno dell’altra) e il trattamento palliativo dei sintomi del tumore nel gatto.
Chirurgia
La chirurgia viene effettuata principalmente per alleviare i sintomi dell’animale ed ha lo scopo di eliminare quanta più massa maligna dal cervello dell’animale.
Radioterapia
La radioterapia logicamente avviene con sedazione e ciò implica che il gatto sia in condizioni abbastanza ottimali, tali da poter subire anestesia ogni qual volta si debba sottoporre a sedute di radioterapia. La radioterapia ha lo scopo di rallentare la progressione della maggior parte dei tipi di tumori cerebrali negli animali domestici.
Chemioterapia
La chemioterapia non è un trattamento molto comune per questo tipo di tumore, poiché la barriera emato-encefalica limita l’efficacia dei farmaci, pochi sono i farmaci chemioterapici che possono attraversare la barriera.
Inoltre questi farmaci chemioterapici possono avere effetti collaterali devastanti, specialmente nel fegato e nel midollo osseo e l’animale in questo caso deve essere attentamente osservato durante il trattamento.
La chemioterapia può essere somministrata in diversi modi:
- per curare il cancro che si è diffuso in altre parti (metastatizzato);
- prima dell’intervento chirurgico per ridurre la massa del tumore;
- dopo l’intervento chirurgico per uccidere le cellule cancerose che non sono state rimosse;
- in alcuni tipi di tumori, tra cui i tumori del sangue o i tumori che non possono essere rimossi chirurgicamente, la chemioterapia può essere l’unico trattamento.
Infine, contattando un veterinario olistico, potrà essere in grado di fornire terapie naturali al 100% aggiuntive alla cura già in corso, che potranno ridurre il dolore e l’infiammazione e tentare così di alleviare il dolore all’animale attraverso queste cure palliative.
Raffaella Lauretta
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