La toxocariasi nel gatto,è una malattia generata dai vermi. In questo articolo vedremo come gestirla, curala e prevenirla, per aiutare il nostro peloso.
Toxocara cati è considerato un parassita integrato nell’ordine Ascaridida e Ascarididae della famiglia (Toxocaridae per altri autori). Toxocara cati è un nematode, cioè un organismo che assomiglia a un verme rotondo, che ha un sistema vestibolare, un sistema digestivo e un’apertura anale ventrale e piuttosto complessa.
Ha un corpo sottile e non segmentato, nella parte anteriore ha ali cervicali che ricordano la punta di una freccia. Colpisce principalmente i cuccioli di gatto.
La toxocariasi è una zoonosi causata dalla presenza di nematodi. Si tratta di alcuni vermi, nello specifico dalle larve dei nematodi Toxocara canis o Toxocara cati, parassiti dell’intestino di cani e gatti che accidentalmente infestano l’uomo causando una malattia conosciuta come larva viscerale migrante(nell’uomo) o toxocariasi.
Quando vengono ingerite dall’uomo, le uova di questi vermi possono schiudersi dando vita a forme larvali che però non sono in grado di seguire il normale ciclo di sviluppo, ma essendo parassiti di dimensioni assai ridotte riescono tuttavia a penetrare nella parete intestinale dell’uomo, raggiungere il torrente circolatorio e da qui avviarsi verso vari tessuti.
Quasi tutti i tessuti del corpo possono essere coinvolti, ma fegato e polmoni sono quelli maggiormente interessati dall’infezione. I bambini sono più a rischio di infezione dal punto di vista della probabilità, che si mettano le mani alla bocca dopo aver giocato in un ambiente esterno. Il contagio della malattia viene quindi effettuata per via oro-fecale dopo la fuoriuscita di feci del gatto.
I sintomi della toxocariasi possono rivelarsi alcune settimane dopo aver ingerito le uova, ma in genere il gatto, risulta asintomatico e manifesta come unico sintomo, l’alterazione dei globuli bianchi. Nei casi più gravi possono invece comparire sintomi legati allo spostamento, delle larve attraverso i tessuti, dove sono in grado di causare, i seguenti sintomi:
In questa condizione, gli organi più frequentemente interessati sono: polmoni, cuore, reni, fegato, muscoli, occhi, sistema nervoso centrale.
Un metodo diagnostico diretto, ma anche più invasivo, risulta essere un prelievo di un campione di tessuto (biopsia) che viene successivamente esaminato per individuare le larve o l’infiammazione che ne consegue (solitamente fegato o altro tessuto infetto), anche l’esame delle feci dell’animale domestico infestati può essere di supporto alla diagnosi.
Mentre l’esame delle feci è invece inutile nell’uomo, in quanto non si possono rivenire vermi adulti che depositano le uova. Dopo la diagnosi, avvenuta tramite queste analisi del materiale fecale, prima citato, il veterinario stabilirà il trattamento adeguato, che generalmente si distinguono in farmaci antiparassitari, che di solito sono anche prescritti come prevenzione delle malattie.
La prevenzione in assoluto riguarda la vermifugazione dei cuccioli: è consigliabile praticarlo dall’età di 2 settimane, quindi a 4, 6 e 8 settimane, quindi ogni mese fino all’età di 6 mesi. Per questo sarà utile rivolgersi al veterinario, che sarà in grado di prescrivere il prodotto adeguato al tuo animale, tenendo conto dell’ età del gatto, del suo stile di vita, della facilità di somministrazione dei prodotti, della loro efficacia, dell’assenza di effetti collaterali.
Al fine di limitare la contaminazione dell’ambiente, gli esperti consigliano:
Per limitare la contaminazione umana:
Raffaella Lauretta
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