Ecco quali sono i sintomi nel gatto dell’anemia infettiva felina, quali sono le cause e cosa fare per curare questa condizione.
L’anemia infettiva felina (FIA) è una condizione che si verifica nel gatto a seguito della presenza di un batterio chiamato Mycoplasma haemofelis. Quest’ultimo si insidia nei globuli rossi e li distrugge causando diversi problemi.
Si tratta di una patologia abbastanza comune ma che non è semplice da riconoscere. Quindi, il gatto può avere dei sintomi fastidiosi ed essere affetto da anemia infettiva felina e passare inosservato. Questo non deve accadere, però. È fondamentale osservarlo sempre molto bene e segnalare anche il più piccolo segno.
Cerchiamo di capire meglio che cosa causa questa malattia, che cosa comporta per i felini, quali sintomi si manifestano e quali sono, soprattutto, i trattamenti efficaci per debellarla.
L’anemia infettiva felina viene chiamata anche micoplasmosi, dal nome del genere di batteri responsabili dell’infezione.
Secondo le statistiche i gatti più a rischio sono quelli non di razza, maschi e di età avanzata. L’infezione interessa il 17% dei gatti e i sintomi che possono manifestarsi sono i seguenti:
In genere, gli ultimi due sintomi compaiono solo nei casi più gravi. È importante sapere, inoltre, che il contagio avviene attraverso le pulci e si può trasmettere da gatto a gatto se questi litigano tra di loro, si mordono e si graffiano.
Si tratta di una malattia un po’ subdola, perché la presenza di questi parassiti avviene in modo ciclico, non è costante. Quindi, potrebbe essere difficile individuarli attraverso le analisi del sangue. Queste vanno, ovviamente, ripetute nel tempo. Alcuni gatti, poi, non diventano anemici e sono portatori sani della malattia.
Adesso è possibile usare la PCR (polimerase chain reaction) per individuare il batterio nel sangue dei gatti.
Una volta individuata per certo questa infezione il veterinario procederà con una terapia antibiotica. In particolare, serve la doxiciclina per la durata di circa un mese. Alcuni professionisti usano l’enrofloxacina e, spesso, insieme agli antibiotici vengono somministrati corticosteroidi.
Molto dipende dalla gravità dell’infezione e dei sintomi che il gatto manifesta. Se l’anemia è molto grave, l’unico modo di intervenire e salvargli la vita è fare una trasfusione di sangue. Inoltre, l’animale deve essere ben nutrito e idratato costantemente.
Gli esperti consigliano alle persone che hanno uno o più gatti di fare attenzione, controllare spesso il pelo del gatto ed evitare di farlo andare fuori e avere contatti con altri gatti quando si ha il sospetto della presenza dell’infezione.
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