Chi è affetto da schizofrenia può vedere persone o sentire voci che non esistono. Anche il gatto può essere schizofrenico? Ecco cosa sapere a riguardo.
Gatto schizofrenico: quante volte abbiano sentito questa espressione, utilizzata per indicare un animale più vivace con qualche atteggiamento un po’ buffo? In realtà anche i gatti possono soffrire di patologie che ne alterano l’ordinario comportamento: ecco quali sono i sintomi della sindrome dell’iperestesia felina.
La sindrome dell’iperestesia felina è una patologia piuttosto rara, nota anche come rolling skin syndrome (sindrome della pelle arrotolata). La malattia è fonte di profondi disagi per l’animale, provocando diversi disturbi comportamentali.
Le cause della patologia non sono ancora note. Per quanto sia osservabile una maggiore predisposizione degli esemplari di alcune razze (come l’Abissino, il Birmano e l’Himalayano), non pare potersi individuare una causa genetica alla base del disturbo.
Pertanto l’iperestesia potrebbe essere determinata esclusivamente da problemi di tipo dermatologico (perfino allergia alla puntura delle pulci); altrettanto controverso è se la patologia possa essere determinata dallo stress del gatto, o al contrario questo sia solo una delle conseguenze della patologia.
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Se la sindrome dell’iperestesia felina è un disturbo dato dall’eccessiva sensibilità della pelle del felino (in particolare nella zona lombare) perché qualifichiamo come schizofrenico il gatto che ne è affetto?
La patologia innesca un comportamento dell’animale piuttosto bizzarro, o meglio, difficilmente spiegabile di primo acchito. Il felino sembra cercare riparo da ad un avversario immaginario che lo sta braccando, fuggendo via terrorizzato. Insomma, il gatto sembra vedere cose che non esistono, come se fosse schizofrenico.
Non è proprio così; e difatti, accanto a questo comportamento bizzarro quanto inquietante, sono riscontrabili altri sintomi. Ad esempio il gatto tende a leccarsi ed a grattarsi compulsivamente, soprattutto in determinate zone, e nei casi più gravi si autoinfligge delle ferite (ad esempio mordendosi la coda).
L’animale appare confuso e spaventato, manifestando a volte aggressività, anche verso le persone; le pupille sono dilatate, ed il movimento della coda indica irrequietezza.
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Non esiste una cura predefinita per l’iperestesia del felino; d’altronde non sono note le cause che danno luogo a questa peculiare patologia che induce a credere che il gatto sia schizofrenico.
Pertanto si procede ad una diagnosi per esclusione: l’approccio ordinario consiste nel verificare che non sussista un disturbo di natura fisica, che cagioni eccessiva sensibilità alla pelle; in caso di esito negativo, il veterinario procederà all’espletamento di esami volti ad accertare che non sia in atto un processo di carattere neurologico.
Laddove sia esclusa una causa di natura fisica, in base alle conoscenze attuali, non resterà che volgere l’attenzione su un’eventuale situazione di stress del felino. Insomma, se il gatto sembra schizofrenico, molto probabilmente c’è un profondo disagio che lo affligge.
In questo caso è fondamentale l’apporto che il proprietario può dare al veterinario nell’indagine degli aspetti che possono aver originato lo stato patologico dell’animale.
Lo stress del gatto potrebbe essere dovuto ad un trasloco, alla presenza di un nuovo animale o di un bebè in casa, ad una modifica della sua routine quotidiana, alla vostra assenza prolungata nel corso della giornata.
Individuata la possibile causa, andrà elaborata una strategia volta ad eliminare la fonte di disagio dell’animale.
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A. S.
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