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Salute dei Gatti

Malattia di Lyme nel gatto: causa, sintomi, trattamento e contagio

La malattia di Lyme nel gatto, è una delle malattie più recenti. Impariamo a riconoscerle i sintomi e la giusta prevenzione, per salvare il nostro gatto.

La malattia di Lyme è una malattia infettiva che colpisce maggiormente i cani ma anche i gatti.(Foto Pixabay)

La malattia di Lyme è una malattia infettiva che colpisce maggiormente i cani e può colpire l’uomo essendo una zoonosi. La sua diagnosi è difficile, nell’uomo come negli animali. Cani e gatti possono essere infettati da Borrelia burgdorferi senza mai produrre sintomi della malattia di Lyme.

Il gatto che ha la possibilità di trascorrere molto tempo all’aperto, specialmente nelle aree con arbusti o erbe alte, corre un rischio maggiore di contrarre la malattia di Lyme. È importante ricordare che le zecche possono essere trasportate ad altri animali, quindi anche i gatti che non si allontanano potrebbero essere morsi da una zecca, portatrice del batterio.

Causa e contagio della malattia di Lyme

La borrelliosi, nota anche come malattia di Lyme, è causata da un batterio, in particolare uno spirochete chiamato Borrelia burdogferi.(Foto Pixabay)

La borrelliosi, nota anche come malattia di Lyme, è causata da un batterio, in particolare uno spirochete chiamato Borrelia burdogferi , ed è trasmessa da zecche del genere Ixodes che colpisce raramente i gatti. Esistono diverse varietà di zecche conosciute che possono trasmettere la borreliosi. La larva, la ninfa o la zecca, ingerisce i batteri responsabili della malattia quando si nutre di terreno infetto.

La zecca è presente tutto l’anno ma soprattutto in primavera ed estate, la si trova in cespugli, erba, foreste, parchi, giardini. Quando si aggrappa al gatto, rischia di trasmetterle l’infezione. Questo rischio aumenta nel tempo, ma si stima che la malattia di Lyme possa raramente essere trasmessa prima di 24 o 48 ore.

Sintomi della Malattia di Lyme

I sintomi possono manifestarsi da due a tre mesi dopo il morso della zecca (Foto Pixabay)

In caso di contagio del gatto da parte della malattia di Lyme, i sintomi possono manifestarsi da due a tre mesi dopo il morso della zecca e saranno i seguenti:

Diagnosi e trattamento della Malattia di Lyme

La diagnosi si basa su test sierologici o cultura. Il veterinario proporrà un piano di trattamento in linea con le esigenze.(Foto iStock)

La diagnosi può essere difficile da stabilire all’inizio della malattia, soprattutto perché questa malattia è più rara del gatto. La diagnosi si basa su test sierologici o cultura. Il veterinario proporrà un piano di trattamento in linea con le esigenze e la situazione medica del tuo gatto.

Nel caso in cui la malattia sia in un stadio avanzato, verrà somministrato un siero endovenoso, per prevenire la disidratazione e tratterà anche i sintomi con antinfiammatori. Poiché molti gatti non sviluppano sintomi dopo l’infezione da B. burgdorferi, la diagnosi della malattia di Lyme deve essere fatta da una combinazione di fattori, tra cui la storia (in particolare l’esposizione alle zecche), i sintomi e una rapida risposta al trattamento antibiotico.

Altri test diagnostici, come esami del sangue, esami delle urine, radiografie e campioni di liquido articolare, possono anche essere eseguiti, per rilevare effetti più gravi della malattia di Lyme, come la malattia renale del gatto, e per escludere altre condizioni che potrebbero causare segni simili. In ogni caso Il trattamento antibiotico di solito ha effetti rapidi di miglioramento dei sintomi.

Prevenzione

L’utilizzo di antiparassitari in apposite pippette è fondamentale.(Foto iStock)

È improbabile che la malattia di Lyme colpisca il tuo gatto, ma avere cura e amore per il tuo animale domestico, attraverso la prevenzione può salvare la vita al tuo gatto. E per questo sono possibili diverse misure, attraverso:

  • Collari: collari al collo dell’animale. Hanno un’efficacia da uno a sei mesi a seconda del marchio e di solito prevengono i principali parassiti, comprese le zecche.
  • Spray: spruzzati su i peli del gatto, evitando gli occhi, il naso, la bocca e l’area ano-genitale, quando necessario.
  • Pipette: sono antiparassitari nel gatto che vengono venduti in “piccole bottiglie” di plastica molto piccola nel cui interno è presente il liquido. Il cappuccio viene rimosso e posizionato sulla parte posteriore del collo, di solito una volta al mese.
  • Pillole: sono compresse antiparassitarie che agiscono dall’interno del corpo del gatto. Sono utilizzati in casi di infestazione davvero gravi o quando gli altri antiparassitari non hanno l’effetto desiderato.

Raffaella Lauretta

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Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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