La leishmaniosi nel gatto è una malattia sempre più comune in questi animali. Spiegheremo: le cause, i sintomi e il trattamento per combattere questa patologia.
In passato era ritenuta una malattia rara nel gatto, oggi la leishmaniosi felina può essere definita una malattia abbastanza diffusa.
Tra le forme più comuni, sembrano prevalere le forme cutanee (noduli, ulcerazioni, croste nel naso, palpebre, orecchie del gatto), ma il parassita può anche essere la causa di danni agli organi interni.
Quando parliamo delle cause di questa malattia parassitaria, ci riferiamo all’infezione causata dal parassita Leishmania infantum.
Questo parassita o protozoo, entra nel corpo del gatto attraverso il morso di un insetto chiamato Phlebotomo, infettandolo con leishmania.
Questa infezione, come tante altre infezioni e malattie, ha maggior possibilità di successo, ovviamente, nei gatti con sistema immunitario debole o malati. Diversamente, un gatto con un forte sistema immunitario potrebbe facilmente sconfiggere questo virus.
I gatti con leishmaniosi possono presentare sintomi diversi che il proprietario può facilmente individuare, in quanto molti sono evidenti segni sulla pelle ma soprattutto cambiamenti nell’umore dell’animale. Alcuni di questi sintomi principalmente cutanei comportano:
Alcuni casi più gravi di leishmaniosi possono sviluppare condizioni viscerali come:
Esistono tre forme di Leishmaniosi: la forma oculare, la forma cutanea e la forma sistemica generalizzata.
La forma oculare è molto frequente, comporta: blefarite granulomatosa, congiuntivite nel gatto e cheratite, oltre a uveite monolaterale (che è la lesione oculare più frequente) che può trasformarsi in panoftalmite.
Questa è la forma meno diffusa, in quanto la diffusione generalizzata del parassita è rara. Negli animali che vengono colpiti può comportare lesioni alla milza, al fegato, ai reni e ai linfonodi.
Si può notare anche linfoadenopatia regionale o generalizzata, che compare in una buona percentuale di casi. I sintomi comuni segnalati con maggiore frequenza sono l’astenia e l’anoressia del gatto.
La forma cutanea è la più frequente, comporta evidenti sintomi di lesioni cutanee e mucocutane. Un esempio è la dermatite nodulare, caratterizzata da noduli dermici sottocutanei indolori, situati prevalentemente sulla testa e sulle zampe anteriori e posteriori (cuscinetti).
La dermatite erosiva-ulcerativa è caratterizzata da lesioni ulcerative-crostose localizzate su testa, muso e collo, sui cuscinetti plantari del gatto o con distribuzione simmetrica bilaterale su carpo, gomito, tarso o tuberosità ischiatica.
Il trattamento della leishmaniosi avviene nella maggior parte dei casi, attraverso l’uso di vari farmaci a lungo termine e costoso. Inoltre, il sistema immunitario dell’animale dovrebbe essere rafforzato da una corretta alimentazione del gatto.
Sfortunatamente, al momento non esiste una terapia che combatta efficacemente la Leishmaniosi. Tuttavia, cani e gatti possono continuare a condurre una vita accettabile, nonostante la malattia.
La prima misura per prevenire la leishmaniosi è quella di evitare il morso dell’insetto molto simile alla zanzara, che è quella che lo infetta. Tieni presente che le farfalle sono molto più piccole delle solite zanzare, quindi è difficile vederle, inoltre non fanno rumore durante il volo.
Nella prevenzione della leishmaniosi (come abbiamo visto nell’articolo che parlava di come prevenire la leishmaniosi nel cane), ciò che presenta la massima efficacia e affidabilità, sono i prodotti repellenti commercializzati.
Pipette, collari e aerosol sono alcuni dei metodi più efficaci per proteggere i gatti da questo insetto. Resta ovvio, la scelta del prodotto deve essere sempre controllata dal veterinario al fine di garantire sia l’efficacia dell’antiparassitario che la salute dell’animale.
Quando parliamo di prevenzione, dobbiamo concentrarci su 2 problemi principali: l’igiene della casa, i posti che frequentano e il corpo dell’animale. Quindi è importante:
Inoltre, è stato recentemente sviluppato il vaccino contro questa malattia, anche se la versione felina di questo metodo preventivo non esiste ancora e, pertanto, al momento può essere applicata solo nei cani.
Raffaella Lauretta
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