La FORL nel gatto una condizione patologica che può portare alla rottura dei denti. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
Partendo dal presupposto che una bocca sana deve rispettare determinate caratteristiche come: denti bianchi con una superficie liscia e senza sostanze aderenti; le gengive del gatto, devono essere rosee, senza aree rosse o ulcere o sangue o masse o noduli; non deve essere presente alitosi e nessun accumulo di saliva spessa agli angoli.
Ora detto questo laddove la situazione dovesse apparire in modo diverso da come descritto, questo significherà che il nostro animale domestico è in una condizione non ottimale del suo cavo orale. In questo articolo in particolare andremo a trattare della FORL nel gatto ( Le lesioni da riassorbimento dentale).
La FORL nel gatto anche conosciuta come falsa carie felina e insieme alla malattia parodontale è una delle patologie più frequenti nei gatti. Colpisce l’80% dei gatti con oltre 8 anni e raramente appare nei gattini di età inferiore a 2 anni.
Consiste in un processo di distruzione dentale che colpisce sia lo smalto che la dentina e persino il cemento e quando raggiunge il canale midollare provoca molto dolore. Colpisce più comunemente l’area della radice anche se quando colpisce l’area del collo provoca la rottura del dente e viene lasciata sola con la radice.
Purtroppo le cause non sono ancora ben note, di sicuro non ha a che fare con le carie. Nel corso degli anni, però, si sono sviluppate diverse ipotesi, vale a dire:
Come è noto a tutti coloro che vivono con un gatto, spesso è quasi impossibile individuare una patologia nel felino, in quanto è da sempre un animale molto schivo e raramente mostra le sue debolezze.
Infatti in questa situazione in particolare alcuni addirittura non ne manifestano anche in presenza delle lesioni, altri invece possono avere diversi sintomi, come:
Per quanto riguarda la diagnosi, il veterinario durante la visita valuterà in primis tramite sospetto clinico. Il gatto, infatti manifesta un fortissimo dolore all’apertura della bocca, spesso da sveglio non si riesce a ispezionare la bocca. Qualora si riuscisse a dare uno sguardo dentro, si vedrebbe un grave quadro infiammatorio accompagnato anche da sanguinamento della gengiva.
Ma la diagnosi dovrà poi essere confermata tramite l’esame orale (applicando la sedazione, eseguirà un buon esame con una sonda parodontale per osservare la retrazione della gomma, la comparsa di fori dentali, sanguinamento) e radiografie intraorali dentali (strumento essenziale per vedere le lesioni nelle radici dentali e non visibili dall’esterno).
Infatti tramite radiografia, è possibile trovare una percentuale più elevata di lesioni, in particolare quelle incipiente o situate in siti che sono difficili da esplorare clinicamente).
La FORL nel gatto è stata classifica in quattro stadi:
In merito al trattamento di queste lesioni, questo ha lo scopo di risolvere il problema del dolore e quello dell’infiammazione, esso varia in relazione al grado di coinvolgimento degli elementi trattati, vengono proposti diversi tipi di interventi dentali.
Attualmente l’unico metodo più efficace è l’estrazione dentale poiché la ricostruzione del pezzo dentale e / o dell’endodonzia di solito non dà un buon risultato. Questa procedura consiste in un intervento chirurgico, al quanto difficile e richiede una tecnica precisa adeguata. Successivamente seguita dalla prescrizione di antibiotici, antinfiammatori e analgesici.
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Raffaella Lauretta
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