Come possiamo rendere più ‘sereni’ gli ultimi istanti di vita del nostro prezioso amico felino? Ecco cosa fare per un gatto in fin di vita: tutte le cure e i consigli per stargli accanto nel migliore dei modi.
Non c’è cosa peggiore che dover salutare il nostro micio negli ultimi istanti della sua vita. In realtà capiamo che c’è ben poco da fare per migliorare la sua situazione di salute fisica, ma di certo stargli accanto gli darà conforto e, sicuramente, lo darà anche a noi che dobbiamo salutarlo. Ci sono consigli o cure per un gatto in fin di vita che possiamo adottare? Sì, probabilmente ci sono semplici mosse che possono rendere le sue ultime ore più serene.
A meno che non si tratti di una morte traumatica e improvvisa, solitamente è possibile capire se il nostro amato micio sta vivendo gli ultimi istanti di questa vita insieme a noi. A parte le aspettative di vita feline, che si aggirano intorno ai 16 anni (a parte numerose eccezioni che fanno vivere un gatto fino ai 25 anni), è molto importante valutare anche il suo stato di salute.
Non è più quello di prima, quindi non mangia né beve regolarmente e di conseguenza inizia a presentare anche problemi digestivi e intestinali: assenza di feci e stitichezza o minzione eccessiva etc. Insomma tutti segnali di un cattivo funzionamento o peggioramento degli apparati fisici del felino.
Inoltre se prima si mostrava schivo e indipendente, ora pare non volere la nostra compagnia: preferisce stare da solo e isolarsi in luoghi che lui considera più tranquilli.
Allo stesso modo non si prende più cura di sé stesso e della sua igiene personale: spesso il cattivo odore deriva da lì, oltre che da parti del corpo come fegato, reni e intestino che funzionano male. Per valutare i suoi parametri vitali possiamo sentire il polso e il battito cardiaco e misurare la temperatura al gatto.
Di certo è un momento che facciamo fatica ad immaginare perché vorremmo non arrivasse mai. Eppure purtroppo fa parte del ciclo della vita nostra e del felino, quindi la sola cosa che possiamo fare è rendergli il ‘passaggio’ meno traumatico e doloroso possibile. Per quanto difficile stargli accanto e vederlo soffrire, dobbiamo restargli vicini e aiutarlo a superare il momento più difficile della sua vita, quello finale appunto. Ma cosa possiamo fare per lui? Si tratta di piccoli accorgimenti e cure che possono dargli un minimo di sollievo in quei momenti e di certo faranno sentire noi padroni più ‘utili’ e ‘necessari’ per lui.
E’ vero che l’aggettivo ‘palliativo’ ha spesso un’accezione di ‘poco utile’ ma in realtà tutti gli accorgimenti possono dare molto conforto nel momento in cui un gatto è spaventato e soffre. Di certo sentire la vicinanza del suo umano preferito: e non deve vedervi tristi, ma attivi e propositivi. Anche se non riuscirà a giocare come faceva un tempo, perché non ne ha più le forze, gli farà piacere fare piccole attività con noi.
Il veterinario potrà di certo fare il possibile per farlo soffrire il meno possibile, ma è importante anche che noi padroni adottiamo le cure più giuste per ‘salutarlo’.
Non si è mai abbastanza preparati alla morte di una persona o un animale che ci sta a cuore. Non c’è nulla da vergognarsi se vogliamo sfogare la nostra disperazione con qualcuno che sa starci accanto oppure anche col nostro veterinario. La cosa che però frequentemente accade con gli animali in fin di vita è quella di star loro lontani.
Allo stesso tempo però è il caso di non essere egoisti nel senso opposto, ovvero nel volerli tenere a tutti i costi accanto a noi, seppure in sofferenza estrema. Facciamoci consigliare dal nostro veterinario sulle possibilità, i tempi e i modi e cosa dice la legge su una eventuale eutanasia del gatto. Non è assolutamente una decisione semplice da prendere ma, se è necessaria, lo facciamo per il bene del nostro gatto, garantirgli una fine dignitosa e soprattutto per mettere fine al suo dolore.
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Francesca Ciardiello
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