Il gatto esce di notte: perché non ha sonno, dove va e cosa fare per frenare questa voglia di libertà notturna del nostro amato felino.
Chi ama i gatti e ne possiede uno lo sa: i gatti amano uscire di notte e vivere le ore buie della giornata. Non solo quindi tendono a svegliarsi quando, generalmente, i loro padroni dormono ma sono anche piuttosto attivi. Infatti possedere un gatto comporta anche questo tipo di preoccupazione, un po’ come un genitore con un figlio che ‘fa le ore piccole’. Oltre alla preoccupazione legata all’orario di ‘ritiro’, molti proprietari non riescono a dormire anche per l’incessante miagolio notturno dei loro amati amici pelosi. Capita spesso che alcuni esemplari inizino a lamentarsi proprio perché impossibilitati ad uscire. Insomma è lecito chiedersi perché i gatti vogliono uscire, dove vanno e soprattutto in che modo affrontare la situazione senza impazzire dal sonno.
Se pensiamo che il nostro micio sia un caso particolare di insonnia, al 90 % ci sbagliamo: i gatti infatti amano vivere le ore notturne della giornata. E’ scritto nel suo DNA, anche perché questi animali sono supportati da una serie di caratteristiche fisiche piuttosto eclatanti. Essendo per natura un cacciatore, il gatto è abituato ad acciuffare le sue prede anche in condizioni non del tutto ottimali, compreso quindi il buio. I suoi occhi delicati (scopri qui le possibili malattie dell’occhio del gatto) infatti ci vedono benissimo anche con poca luce e in questo modo riescono a cogliere di sorpresa le loro prede, che di certo avranno più difficoltà a scorgere il pericolo al buio. Ma allora perché il gatto non ama stare in casa a riposare di notte? Perché deve seguire la sua indole da cacciatore e agguantare qualche preda.
Fare le ore piccole di notte e recuperare il sonno di giorno? A quanto pare sì, è questa l’abitudine più diffusa tra i felini domestici e non. A quanto pare è normale che un gatto voglia recuperare con dei piccoli sonnellini sparsi lungo tutto l’arco della giornata. Ancora meglio se ha a disposizione un giaciglio caldo e confortevole, come ad esempio la nostra poltrona preferita o il nostro letto (approfondisci qui: dormire con il gatto). Non è escluso che per i suoi momenti di relax il gatto scelga anche un luogo all’aperto, magari soleggiato e altrettanto confortevole.
Se dunque ha riposato tutto il giorno, sebbene con un sonno ‘frammentato’, è altrettanto scontato che di notte sia carico e attivo. Potrebbe svegliarsi almeno un paio di volte per notte, all’inizio e poi all’alba: anche nella scelta dei momenti per l’uscita notturna influisce il DNA. Infatti questi sono i momenti propizi per la caccia, per cogliere appunto di sorpresa la preda.
Quando il gatto ha deciso che non vuole dormire, questo creerà un problema non solo al sua padrone ma probabilmente all’intero vicinato: infatti quando inizierà a miagolare e a lamentarsi è probabile che mantenga svegli tutti. Il suo comportamento ‘molesto’ è finalizzato proprio a destare una reazione nel suo umano. Quindi se il micio si aspetta da noi una reazione la cosa migliore da fare è non fare nulla!
Se ci alziamo dal letto e soddisfiamo ogni sua esigenza, è molto probabile che si inneschi un meccanismo ricattatorio, in base al quale il micio saprà in che modo ottenere da noi ciò che vuole. Meglio sopportare i suoi lamenti per qualche notte piuttosto che fargli prendere questa cattiva abitudine. Ma ci sono anche altri provvedimenti che possiamo prendere per evitare che il gatto risulti molesto anche ai nostri vicini: se non vogliamo correre il rischio di qualche denuncia è bene sapere in che modo evitare che il micio svegli tutto il vicinato.
Spesso quindi il problema di un gatto troppo attivo di notte non è solo del suo padrone, ma di un intero quartiere. Eppure ci sono delle piccole accortezza da adottare per fare in modo che il felino non sia troppo molesto, e dunque per tutelare dei rapporti di buon vicinato. Ecco passo per passo cosa fare per evitare di rovinare i rapporti con i vicini di casa.
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F.C.
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