Il gatto può donare sangue: come farlo, a chi rivolgersi, quali regole seguire

Il gatto può donare sangue: come farlo, a chi rivolgersi, quali regole seguire

Gli esseri umani possono salvare delle vite, e come noi anche i nostri animali. Il nostro gatto può donare sangue, infatti, per aiutare altri mici in difficoltà o in pericolo.

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Il gatto può donare sangue: come aiutare gli altri (Foto Flickr)

In Italia, la donazione di sangue tra animali si sta diffondendo da pochi anni, ma all’estero è una realtà ormai consolidata. Ci sono una serie di strutture sul territorio nazionale già attrezzate in merito: il nostro gatto può donare sangue per aiutare gli altri mici in pericolo di vita. La necessità di una trasfusione è abbastanza comune: una trasfusione è quasi sempre necessaria in casi di interventi chirurgici o per incidenti gravi, ecco perché la donazione è indispensabile, in modo che il sangue sia sempre disponibile. Vediamo quindi a chi rivolgersi e come poter partecipare a questo fondamentale momento di aiuto tra animali.

L’importanza del sangue

malattie dei polmoni nel gatto
L’importanza del sangue e delle donazioni (Foto AdobeStock)

Per un gatto, un incidente o un intervento chirurgico sono terribili episodi che si spera vengano superati nel migliore dei modi. Per farlo, però, solitamente si effettua una trasfusione di sangue: sia per ripristinare il sangue perso che per tenere attiva l’attività cardiaca, questo preziosissimo liquido è fondamentale.

E poiché non c’è modo di riprodurlo artificialmente in laboratorio, la sopravvivenza di noi umani e dei nostri animali domestici è legata ai donatori, che siano compatibili e i cui padroni capiscano l’importanza di un gesto semplice ma che è fondamentale e – magari – possa essere anche ricevuto in seguito. Un domani, magari, il nostro animaletto avrà bisogno di una trasfusione: pensiamo se non ci fossero donatori!

Il sangue nei gatti

malattie dei polmoni nel gatto
I gatti hanno tre tipi di gruppi sanguigni. (Foto AdobeStock)

Come probabilmente sappiamo tutti, per noi umani ci sono quattro tipi principali di sangue (A, B, AB e 0), e ogni tipo può essere positivo o negativo, con un totale di otto tipi di sangue. I gruppi sanguigni felini sono meno complessi, infatti i mici hanno solo tre possibili gruppi sanguigni: A, B e AB.

A differenza dei nostri gruppi, tra i gruppi sanguigni felini non esistono donatori o ricevitori universali, purtroppo. Se nel fare una trasfusione a un gatto, viene usato un tipo di sangue errato, questo potrebbe rivelarsi fatale. Questo significa che se abbiamo bisogno di una donazione diretta di sangue piuttosto che donare a una banca del sangue, è necessario essere certi che entrambi i gatti siano dello stesso gruppo sanguigno.

Nei gatti, il sangue ha una rarità a seconda dei tipi: A è il gruppo più diffuso, B piuttosto raro, AB è il più raro di tutti. Alcune razze (Angora, Siamese e Sphynx, tra le altre) hanno quasi sempre gli stessi gruppi sanguigni, ma è sempre indispensabile chiedere al nostro veterinario (o a un laboratorio indicato dal nostro veterinario), per conoscere il gruppo sanguigno del nostro micio.

La trasfusione animale

Portare il gatto dal veterinario
Il veterinario preferirà sedare il micio, quando dona il sangue. (Foto Adobe Stock)

Se il nostro gatto può donare il sangue secondo le regole indicate, e vogliamo procedere con la donazione, dobbiamo prima preparare in modo corretto il micio per la procedura. Non vogliamo certo che il gatto sia stressato e infelice durante questa pratica, quindi l’animale verrà solitamente sedato mentre dona il sangue. La buona notizia è che questo significa che il nostro gatto non avvertirà alcun disagio o stress durante la donazione.

Tuttavia, ciò significa che il veterinario probabilmente consiglierà al gatto di non mangiare prima della procedura. Possiamo dar loro da mangiare la sera prima della donazione, ma poi potrà avere cibo solo dopo la donazione. Tuttavia, possiamo mettere l’acqua a disposizione del micio fino alla donazione. In effetti, migliore è la sua idratazione, più agevole sarà il processo.

La raccolta del sangue richiede solo circa 10-15 minuti, ma poiché il gatto dovrà essere sedato, è probabile che l’intero processo duri alcune ore. Potremmo voler lasciare un giocattolo o un altro oggetto che possa dare comfort al nostro pelosetto. Nella maggior parte dei casi, il gatto verrà nutrito presso il centro donazioni poco dopo la procedura. Alcune banche del sangue offrono anche giocattoli o snack per gli animali che donano.

I requisiti per l’idoneità

infografica donazione sangue (gatto)
Infografica donazione sangue del gatto (Redazione)

Quando il nostro animale donerà il sangue, come per noi umani, ci saranno dei requisiti da rispettare. Il veterinario tramite una visita clinica completa valuterà se il nostro gatto può donare sangue, e se tutto si conferma al suo posto, procede con il prelievo per verificare il gruppo sanguigno. Le analisi del sangue e la visita sono gratuite presso gli enti convenzionati.

La donazione è completamente sicura ed indolore, e si può ripetere ogni 2 mesi. I requisiti sono di età (compresa tra i 1 e gli 8 anni, ma l’ideale è tra 1 e 5 anni), di peso (almeno 4 kg, ma non essere sovrappeso), avere un carattere calmo, essere sterilizzati (nelle femmine è obbligatorio, per i maschi è solo consigliato), essere in regola con le vaccinazioni obbligatorie e i relativi richiami, essere un gatto da interno (preferibilmente), oltre ad uno stato di buona salute. In caso di necessità, un micio donatore può ricevere una trasfusione e un consulto gratuitamente.

I centri per donare

Nuovo micio in casa
In Italia ci sono vari centri per la donazione del sangue animale. (Foto Unsplash)

La donazione, un vero e proprio salvavita per gli altri animali, in Italia non è ancora molto diffusa, per una scarsità di strutture adatte a prelevare e conservare il sangue. Fortunatamente, ci si sta attrezzando con alcuni centri già attivi sul territorio. Se non si ha sangue conservato, infatti, l’unica soluzione è effettuare il prelievo al momento dal donatore.

Questo metodo “alla bisogna”, però, obbliga prima di tutto avere una lista di donatori volontari con i proprietari disponibili ad essere contattati in caso di emergenza. Ma il tutto si basa sulla speranza che almeno uno di loro possa portare l’animale in clinica per la donazione.

In Italia i centri attualmente funzionanti anche come emoteca animale sono:

  • REV – Centro emotrasfusionale per cani e gatti presso la Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Milano. Inaugurato ad Ottobre 2011, è stato creato proprio a questo scopo. Attualmente è il più grande in Italia. Link: http://users.unimi.it/rev/
  • EMOVET – Emoteca e centro trasfusionale veterinario, Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia. Nato come reparto nella sezione di Medicina Interna, è il primo nel centro Italia a introdurre un’emoteca per conservare il sangue. Link: http://www.medvet.unipg.it/
  • Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro (PD), con la banca del sangue. Link: http://www.izsvenezie.it/
  • Ca.Do.S. Anubi – Cani Donatori Sangue di Moncalieri (TO), è un ospedale per animali da compagnia. Link: http://www.anubi.it/banca-del-sangue-veterinaria.php
  • CTV – Centro Emotrasfusionale di Sasso Marconi (BO), che nasce da un veterinario che aveva già partecipato nel 2001 alla prima emoteca animale in Italia (il Centro Emotrasfusionale Felsineo).
  • Banca del Sangue Canino e Felino della Clinica Veterinaria La Foce a Genova. Nasce con il supporto dell’ANFI (Associazione Nazionale Felini Italiani) Liguria. Link: http://www.clinicaveterinariafoce.it
  • Dog Blood Donors, il portale dell’associazione dei cani donatori di sangue, dove trovare tutte le informazioni in merito. Link: http://dogblooddonors.it/

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F. B.

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