Salta, corre e facilmente può farsi male: ecco come capire se il gatto ha la coda rotta e tutti i rimedi più utili per guarirla.
Il tuo micio è sempre in movimento? Salta da altezza impressionanti, si lancia a terra e non perde occasione per lottare con i suoi simili per il possesso del territorio? E’ probabile che in una di queste attività si faccia male e la prima parte ad essere colpita può essere proprio la coda, perché più esposta. Ecco come riconoscere se il gatto ha la coda rotta e cosa fare per guarirla.
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Riconosceresti una coda rotta? Cosa bisogna notare
La coda del micio non è solo una parte affascinante del suo corpo: ha la funzione di una ‘penna’ che descrive e disegna le emozioni e le intenzioni del felino. Infatti dobbiamo fare attenzione a come la muove per capire quali sono i suoi desideri e le sue esigenze (leggi qui: Il gatto alza la coda, e tutte le altre posizioni: cosa vuole comunicare). Sappiamo anche che è proprio nella natura del gatto essere sempre attivo e dinamico, con non pochi rischi per la sua salute fisica (Leggi qui: Sindrome del gatto paracadutista o volante: di cosa si tratta e come curarla). E la coda è proprio una parte del corpo molto esposta e più soggetta a traumi e lesioni. Per capire se il micio si è danneggiato questa zona del corpo è opportuno notare alcuni particolari:
- visivamente appare bassa e ‘spezzata’,
- c’è una visibile ferita e fuoriesce del sangue,
- nel camminare la trascina e non la alza,
- la coda è gonfia e gli fa male quando proviamo a toccarla,
- può avere episodi di diarrea e perdite di urina.
Se notiamo che l’osso è fuoriuscito e ha lacerato la pelle attorno, ci troviamo di fronte a un caso di ‘degloving’, ovvero di pelle che si sfila dalla coda (come accade con un guanto).
I danni più comuni alla coda del micio
Non si tratta solo di fratture, ma anche di altre lesioni che possono lenire la coda del micio. Solitamente i danni più frequenti sono legati a episodi di schiacciamento (se ad esempio la coda resta incastrata nella porta) e stiramento (il gatto cerca di liberarsi da una morsa, tirandola e rompendola). Noi stessi dobbiamo fare attenzione a toccare le parti giuste della coda, poiché la coda viene percorsa da tendini e nervi, quindi non esiste una porzione di coda che possiamo ‘tagliare’, o peggio, staccare con le mani.
Il gatto ha la coda rotta: cosa fare anche nei casi più gravi
Quando il gatto si fa male e sospettiamo che la coda possa essersi rotta, dobbiamo portarlo immediatamente dal veterinario o al pronto soccorso animale più vicino. Sarà l’esperto a valutare se è il caso di tagliare una parte della coda o reciderla completamente. Ovviamente ciò dipende anche dalla natura e dalla gravità della ferita. E’ molto probabile che l’esperto prescriva un ciclo di antibiotici per escludere le infezioni. Inoltre di sicuro, cercherà di determinare con scrupolosità se il gatto ha subito anche dei danni neurologici nel corso del medesimo trauma, con un controllo allo sfintere anale e ai muscoli caudali (Leggi qui: Problemi muscolari nel gatto: le patologie più frequenti e come riconoscerle).
Qualora il micio dovesse subire l’amputazione totale della coda, dovremo stargli molto vicini per farlo abituare alla perdita non solo di una parte importante del corpo ma anche del suo baricentro. Ma non preoccupiamoci: ben presto il micio saprà adattarsi alla situazione e ritrovare il suo equilibrio. Facciamo particolare attenzione alla eventuale ferita post-chirurgica e teniamola sempre pulita. Utilizziamo sempre garze e strumenti disinfettati e sterilizzati.
La coda rotta guarisce?
La risposta è affermativa e i tempi di ripresa si aggirano intorno alle 2-3 settimane. Naturalmente i tempi sono determinati anche dalla gravità della ferita e della frattura della stessa e potrebbe non tornare la ‘solita’ coda, insomma quella di prima. La frattura infatti, benché risanata, potrebbe lasciare la coda storta ma senza conseguenze dolorose per il felino.
Francesca Ciardiello