I coccidi nel gatto, ovvero parassiti intestinali che aggrediscono particolarmente i nostri pelosetti. Vediamo cosa provocano e come eliminarli.
I coccidi sono microrganismi unicellulari che di solito si trovano nell’intestino tenue, crescono sfamandosi delle pareti intestinali moltiplicandosi all’interno dei tessuti epiteliali. In questo modo colpiscono l’animale e causano questa malattia.
La coccidiosi del felino non può essere trasmessa all’uomo, i coccidi nel gatto attaccano solo il gatto. Per fortuna sia nel cane che nell’uomo, la presenza di questi parassiti non dà origine ad una patologia. Mentre nel gatto se questa malattia non viene sconfitta, può portare anche alla morte.
I coccidi nel gatto ci arrivano per via oro-fecale, cioè quando l’animale viene a contatto e ingerisce feci contaminate altri animali infestati, come ad esempio quelli dei ratti o quelle degli uccelli che contribuiscono, quindi, a contaminare l’ambiente esterno.
Se poi la malattia si possa manifestare o meno, è il sistema immunitario a determinarlo, va da sé che un soggetto debole già colpito da altre patologie o un gattino è un bersaglio più semplice da colpire. La coccidiosi nel gatto è una malattia piuttosto pericolosa per i felini di età inferiore ai sei mesi. Mentre nei soggetti adulti, possono esserci anche quantità eccessive di coccidi nell’intestino e non mostrare sintomi.
I sintomi provocati dai coccidi nel gatto, sono simili a quelli che si possono presentare per altre patologie:
Davanti alla presenza di questi sintomi nel gatto è importante rivolgersi al veterinario, per poter intervenire quanto prima e fare in modo di poter procedere con una cura appropriata e tempestiva.
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Per potere effettuare una diagnosi ed individuare la presenza dei coccidi nel gatto, il veterinario dovrà eseguire un esame specifico delle feci che viene fatto proprio quando si sospetta la coccidiosi nel gatto.
Stabilita la diagnosi e quindi l’infestazione dei coccidi nel gatto, il veterinario interverrà con la somministrazione di farmaci (di solito spiramicina in associazione con metronidazolo) che impediscono la moltiplicazione dei parassiti dell’intestino, ovvero una terapia di coccidiostatici, insieme alla reidratazione dell’animale e alla somministrazione di vitamine integrative per il gatto.
Dopo due settimane dell’inizio del trattamento, il veterinario verificherà l’andamento della terapia e perciò la sua efficacia. Ciò che invece è opportuno fare per poter cercare di evitare la possibilità di coccidi nel gatto, come in tutte le patologie una parte importante la fa la prevenzione. In che modo è possibile poter aiutare il nostro amico peloso, per evitare la coccidiosi?
La risposta è nelle norme di buon comportamento da poter seguire, come ad esempio:
Non bisogna dimenticare che è fondamentale rispettare le visite dal veterinario prestabilite da un calendario che sono importanti e utili per poter prevenire determinate problematiche e malattie.
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Raffaella Lauretta
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