Vorremmo sempre vederli giocherelloni, purtroppo però il nostro micio invecchia fisicamente e non solo. Vediamo il comportamento del gatto che invecchia.
La vecchiaia felina non è una malattia, anche se comporta importanti cambiamenti fisici e psicologici per loro e sono più vulnerabili ai disturbi. La soluzione per avere un gatto anziano sano e felice il maggior numero di anni possibile è prendersene cura da sempre.
Con il passare degli anni inevitabilmente, i gatti invecchiano, i loro corpi diventano sempre meno efficienti e precisi, come d’altronde, con la maggior parte delle persone. Le persone, tuttavia, possono parlare dei loro disturbi, dei cambiamenti di umore o della memoria e dell’incapacità di godere delle attività fisiche. I gatti non possono comunicare la loro confusione con le parole, quindi usano altri metodi.
La vita media di un gatto è di circa 15 anni, a seconda di come l’abbia trascorsa, un gatto può avere una vita anche più lunga, se domestico e dunque viziato, oppure più breve se in strada e randagio. Ma vediamo il comportamento del gatto anziano come cambia, nel tempo.
L’invecchiamento del felino, come quello umano, implica una serie di cambiamenti fisici e comportamentali che devono essere conosciuti. Rispetto al corpo di un giovane gatto, il vecchio ha un sistema immunitario meno forte per affrontare e combattere gli agenti esterni, quindi è normale che compaiano malattie croniche.
Queste patologie, si portano indietro la disidratazione del gatto, aggravando la circolazione sanguigna e rallentando il funzionamento del sistema immunitario dell’animale. Nello specifico, di seguito riportiamo le varie condizioni in cui il gatto anziano potrebbe trovarsi.
Alcuni segnali della condizione di invecchiamento del gatto, è che vaga senza una meta per la casa, può persino disorientarsi ed evitare interazioni con altri felini a casa. Il gatto, come le persone, soffre anche della malattia di Alzheimer come il cane. Nel gatto, questa degenerazione del sistema nervoso centrale colpisce un gatto su tre di età superiore agli 11 anni.
Il tono muscolare del gatto si riduce e di conseguenza la sua smania di correre o arrampicarsi diminuisce. Questa mancanza di attività fisica contribuisce alla degenerazione delle articolazioni e ai maggiori dolori associati (artrite nel gatto), quindi alcuni si rifiutano di arrampicarsi.
Insieme a questa apatia, si trascina il mancato desiderio si mangiare e il cattivo funzionamento dei reni e l’ipertensione che accompagna spesso l’insufficienza renale e l’ipertiroidismo e può dare cecità per emorragie della retina.
Nel gatto che invecchia, poiché si riduce la circolazione sanguigna, la pelle del felino anziano perde elasticità e diventa più sottile e ciò spiega perché diventa più esposto a infezioni e malattie della pelle del gatto.
Queste e tante altre problematiche è ciò che potrebbe accadere al tuo gatto anziano, ma a livello comportamentale cosa accade? Come possiamo individuare questa condizione, in cosa consiste il comportamento del gatto anziano? Nel prossimo paragrafo troveremo le risposte alle nostre domande.
Spesso, possono subentrare particolari disturbi comportamentali legati alla sfera cognitiva ed emotiva che vengono definiti “depressione da involuzione senile”. I segnali più comuni che ha il gatto quando è in fase di invecchiamento, sono:
Il gatto potrebbe dare l’impressioni che sia tra le nuvole, evitare le interazioni con l’uomo e con altri cani e gatti in casa. Potrebbe anche dormire molto di più e avere meno interesse verso i suoi giochi o i piccoli animali da preda.
Con la senilità del gatto, infatti, possono subentrare fenomeni neuro-degenerativi responsabili di episodi di disorientamento, di confusione e di incapacità a seguire le solite abitudini di vita, come per esempio quella di dedicarsi alla pulizia quotidianamente.
In determinati casi, il veterinario che ha in cura il gatto potrebbe valutare la possibilità di sottoporre il nostro animale da compagnia a sedute di terapie comportamentali che lo aiutino a trascorrere, il più tranquillamente possibile, questa nuova fase della sua vita.
Innanzitutto dal primo momento in cui decidiamo di adottare un gatto in casa con noi, dovranno essere costanti le visite di controllo dal veterinario, perché come tutti ben sappiamo, una buona gioventù determina una buona salute del gatto che invecchia. Questi controlli regolari dal medico veterinario possono essere decisivi per prevenire l’insorgenza di alcuni tipi di patologie senili dei felini.
Successivamente il secondo passo importante sarà l’alimentazione. Scegliere il miglior cibo per gatti anziani che lo aiuti a mantenersi forte e sano è fondamentale. Prediligere cibi umidi e di qualità, facilmente digeribili e ridurre le porzioni dei croccantini.
La pulizia dei denti del gatto, effettuata sotto anestesia dal veterinario è un’altra accortezza importante da metter in pratica per aiutare il vecchio gatto a sopportare il peso dell’età, senza causare problematiche quali gengivite, perdita dei denti e inappetenza connessa al fastidio e/o dolore della zona.
La toelettatura regolare del suo pelo, lo può aiutare a livello igienico, evitando l’insorgere di infezioni cutanee. Ricordiamo che il gatto anziano deve essere invogliato a fare esercizio fisico, per facilitare la perdita di peso del felino, che per alcuni esemplari è necessaria.
Come avviene anche per gli esseri umani, il movimento non solo sprona il gatto a restare attivo e sveglio ma lo aiuta a migliorare la circolazione e a ben ossigenare i tessuti. Infine cerchiamo di evitargli quanto più lo stress, dovuto a cambiamenti vari come possono essere spostamenti, cambio di casa ecc.
Sicuramente assistere a questo cambiamento nel nostro gatto, sarà una cosa al quanto difficile, proprio in considerazione, del fatto che il gatto, è un animale molto attivo e giocherellone. Ma saranno l’affetto e rispetto nei suoi confronti a spingerci ad accudirlo.
Raffaella Lauretta
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