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Salute dei Gatti

Carcinoma squamocellulare nel gatto: causa, sintomi e cura

Il carcinoma squamocellulare nel gatto è la conseguenza di una lunga e incurante esposizione al sole. Vediamo le cause, i sintomi e la cura.

(Foto AdobeStock)

Come è ben noto a tutti, il gatto adora stare al sole, in particolare d’inverno, basta osservarlo che si aggira per tutta casa alla ricerca di quello spiraglio di sole che entra dalle finestre. Il gatto è un vero amante della tintarella, anche se il suo scopo non è l’abbronzatura.

Dal sole il micio trae tanti benefici perché per istinto sa che è salutare per la sua salute, ma la vera risposta è che ama riposare al calduccio. Purtroppo l’esagerazione di tutto non porta mai a nulla di buono.

Occorre sempre fare attenzione perché non ne prenda troppo, soprattutto d’estate e se si tratta di un gatto senza pelo o con poco pelo, altrimenti può rischiare di prendere un’insolazione o un colpo di calore.

Sfortunatamente un’eccessiva esposizione non causa solo le conseguenze appena citate, ma può generare anche un carcinoma squamocellulare nel gatto.

Cause del carcinoma squamocellulare nel gatto

I gatti maggiormente colpiti da carcinoma squamocellulare sono quelli che hanno superato i 7 anni.

Il carcinoma squamocellulare nel gatto rappresenta una delle neoplasie cutanee più comuni nel gatto, può essere causato da eccessive esposizioni ai raggi solari, occorre perciò evitare che l’animale, soprattutto se è bianco o chiaro, si esponga ai raggi solari specie le prime ore del pomeriggio.

Il carcinoma squamocellulare o a cellule squamose come dir si voglia, generalmente è un tumore con una crescita che si verifica quasi sempre su entrambi i lati del naso del gatto.

Successivamente si diffonde alle ossa e ai tessuti vicini e occasionalmente può arrivare al cervello.Si tratta di un tumore maligno dell’epitelio squamoso, localmente invasivo ma restio a fare metastasi.

Sintomi

(Foto Pixabay)

I sintomi del carcinoma squamocellulare nel gatto riguardano principalmente il tratto respiratorio ma si estendono anche sintomi apparentemente secondari, questi sono:

  • naso che cola da più giorni;
  • naso sanguinante in modo occasionale;
  • lacrimazione eccessive;
  • starnuti ripetuti;
  • alitosi del gatto;
  • perdita di appetito;
  • convulsioni nel gatto;
  • occhi sporgenti;
  • il naso sembra deformato.

In base ai sintomi che abbiamo precedentemente elencato, occorre portare subito il gatto a visita in caso compaiano lesioni ulcerativo-crostose in zone ritenute “a rischio” come il piano nasale, le rime palpebrali e i margini del padiglione auricolare.

Diagnosi e trattamento del carcinoma squamocellulare nel gatto

Per poter effettuare una diagnosi utile a stabilire la malattia ma anche lo stato della patologia, il veterinario procederà con l’osservazione fisica dell’animale.

(Foto Adobe Stock)

Subito dopo interrogherà il padrone per avere conoscenza della storia pregressa delle malattie del gatto fino al momento della comparsa dei sintomi, per poi procedere con esami più specifici, come ad esempio:

  • un esame emocromocitometrico completo e un profilo biochimico;
  • analisi del campione di secrezione nasale (per valutare la presenza di infezioni nel naso del gatto);
  • raggi X della testa e del torace (per valutare se il tumore ha colpito l’osso o i polmoni);
  • una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica (RM) della testa (per ottenere un’immagine più dettagliata del tumore e dell’interno del cranio del gatto);
  • biopsie (essenziale per determinare il tipo esatto di carcinoma);
  • un campione bioptico dai linfonodi.

In merito alle probabili possibilità di trattamento della malattia, queste sono legate all’estensione e alla gravità del tumore. Naturalmente più piccola è lesione neoplastica, tanto maggiori saranno le possibilità di distruggere la malattia.

Il carcinoma squamocellulare nel gatto è soggetto ad un trattamento complesso che comprende una combinazione di chirurgia, radioterapia e chemioterapia per il gatto.

Perciò tramite l’intervento il tumore verrà rimosso e a seguire l’animale verrà trattato con radio e chemio. In quest’occasione l’animale verrà sedato per praticità e in alcuni casi rimarrà ricoverato in clinica fino a fine trattamento.

Come sempre la migliore cura è la prevenzione, sappiate che non sono a rischio solo i gatti che vivono all’esterno o i randagi, poiché basta una lunga esposizione del vostro gatto casalingo in terrazza o anche dietro ad una finestra, per poter causare grossi danni. Evitare assolutamente le lunghe esposizioni al sole.

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Raffaella Lauretta

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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