Le malattie del Bobtail Giapponese, le principali patologie che colpiscono questa razza di gatto. Scopriamo quali possono essere.
Il Bobtail Giapponese è un gatto robusto ma allo stesso tempo atletico e scattante, con una spiccata agilità che gli consente di fare dei fantastici salti.
Questa sua struttura corporea forte e sana, assicura a questo gatto una vita lunga e in piena salute.
Tuttavia, come tutti i gatti, non è immune da patologie e anche se risulta abbastanza fortunato sotto il profilo salutare, potrebbe in ogni caso essere colpito da comuni problematiche. Vediamo quali sono le malattie del Bobtail Giapponese.
Malattie del Bobtail Giapponese
Il Bobtail Giapponese non richiede cure particolari, anzi la varietà a pelo corto non ha nemmeno una forte muta del pelo.
Lo stesso vale per le malattie del Bobtail Giapponese, sono praticamente quasi del tutto assenti. Se non fosse per quel vorace appetito pericoloso per il suo organismo.
Si tratta di un gatto pieno di energia e sempre disposto a giocare, il Bobtail Giapponese è anche un gatto molto dolce, affettuoso, socievole e ama stare al centro dell’attenzione dei suoi familiari umani.
Il Bobtail Giapponese se ben curato può vivere tranquillamente anche fino a 16 anni di età, ma come accennavamo prima, potrebbe, come tutti i gatti, essere colpito da comuni patologie.
Ecco le principali malattie del Bobtail Giapponese e non solo:
- obesità e diabete: per quanto il Bobtail Giapponese possa ritenersi un gatto fortunato sotto il profilo salutare, è comunque soggetto ad ingrassare. Nonostante la sua agilità e il suo fisico prestante ed atletico, ha un discreto appetito che lo spinge a chiedere più cibo di quanto gli spetti. Occorrerà controllare la sua dieta ed evitare che possa ritrovarsi in una situazione di obesità nel gatto. Come tutti i gatti anche il Bobtail Giapponese, ha bisogno di consumare giornalmente pasti a base di proteine animali, che più di qualunque altra sostanza riesce a trasformare in energia. Mentre deve ridurre al minimo la quantità di carboidrati presenti nella sua dieta. Inoltre questa razza necessita di esercizio fisico giornaliero, diversi giochi, tiragraffi e soprattutto mensole alte dove potersi arrampicare.
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- Allergie: per poter intuire che il gatto è un soggetto allergico basta osservarlo. Se l’animale tende a grattarsi fino a graffiarsi, talvolta anche sino a ferirsi, è facile che l’animale soffra di qualche allergia della pelle. Le allergie che tendono a colpire il gatto, possono essere di varie origini;
- Ascesso: è un’infezione che possiamo osservare sulle zampe, dietro la coda o sul muso dell’animale. Si verifica quando ci sono delle profonde ferite sul corpo del gatto;
- Congiuntivite felina: si tratta dell’infiammazione delle mucose dell’occhio del gatto. Se il gatto lacrima da un occhio o da entrambi potrebbe essere affetto da congiuntivite, un’infiammazione che va a colpire lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre superiori ed inferiori (la congiuntiva, appunto);
- FIV: la sindrome detta Immunodeficienza felina (FIV) è una malattia infettiva causata da un retrovirus. Il virus FIV non è in grado di infettare l’uomo o altri animali non felini, si trasmette direttamente per contatto diretto, tramite scambi di fluidi organici (saliva, sangue) e non resiste nell’ambiente. Ad oggi non esiste ancora una cura per la FIV. Tuttavia i controlli, le vaccinazioni periodiche, una buona igiene e una corretta alimentazione, possono migliorare ed allungare la vita del gatto;
- Micosi: è una malattia causata da funghi, che possono provocare arrossamenti, croste ed altri sintomi che inducono il gatto a grattarsi di continuo, con il rischio di diffondere l’infezione in altre parti del corpo. La trasmissione avviene per contatto diretto e in alcuni casi il gatto potrebbe non manifestare i sintomi ma esserne un portatore sano;
- Otite: è l’infiammazione dell’epitelio che ricopre il condotto uditivo del padiglione auricolare. Può essere esterna, interna o attaccare l’orecchio medio. Le cause possono essere molteplici e può diventare anche cronica nel gatto. Si verifica soprattutto nei gatti con le difese immunitarie basse;
- Parodontite: una malattia della bocca del gatto che se non si cura per tempo può essere addirittura fatale. Le malattie parodontali si presentano con maggiore frequenza nel gatto anziano, ma non solo: oltre i 3 anni di età molti mici cominciano a soffrire di questi disturbi;
- Rogna: è causata da un acaro di cui esistono diverse specie e sottospecie. Questi acari causano gravi infezioni della pelle nei gatti, generalmente a partire dal viso e dalle orecchie e si diffondono nel resto del corpo e sono altamente contagiosi. La rogna nel gatto provoca sintomi simili all’eczema: prurito, croste, perdita di pelo a chiazze.
- Toxoplasmosi: è una malattia infettiva, parassitaria, causata dal parassita Toxoplasma gondii, che trova nel felino il suo ospite finale dove riprodursi. Il gatto può infettarsi quando si nutre di roditori e uccelli contaminati o ingerendo carne cruda. I gatti randagi e quelli abituati a vivere all’esterno sono più soggetti a contrarre la malattia, ma nulla toglie che anche il nostro Bobtail Giapponese che vive in casa può infettarsi, ingerendo un animale infetto preso dal giardino.
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Raffaella Lauretta