L’avvelenamento da piombo nel gatto è raro, ma va considerata un’emergenza. Vediamo come trattare il gatto colpito da questa condizione pericolosa.
Il piombo è un metallo pesante il cui simbolo chimico è Pb: si trova sia sotto forma di sali che sotto forma metallica. È possibile trovare il piombo nelle vecchie vernici o nei prodotti utilizzati per il decoupage o la pittura, nelle batterie, negli olii usati nei motori a benzina. Questi e tanti altri gli elementi dove sono presenti tracce di piombo tossiche da procurare avvelenamento da piombo nel gatto.
Le cause di avvelenamento da piombo possono essere diverse le fonti più comuni sono ad esempio: l’acqua contaminata da piombo, il suolo contaminato da piombo, le vernici al piombo e la polvere o le case e gli edifici più vecchi sono spesso potenziali fonti di piombo, l’uso di cibo contenuto in ceramica smaltato in modo inadeguato; linoleum; fogliame contaminato e tanti altri oggetti.
I sintomi acuti includono vomito e dolore addominale, con conseguente diarrea. I sintomi di avvelenamento da piombo nel gatto, riguardano principalmente il sistema gastrointestinale e il sistema nervoso centrale.
I segnali che l’animale sia stato esposto a termine al piombo, possono iniziare quindi come problemi gastrointestinali, ma evolveranno anche verso:
Generalmente un livello di piombo nel sangue superiore a 0,25 ppm (o 25 mcg / dl) conferma una diagnosi di avvelenamento da piombo.
Ma per potere determinare una diagnosi accurata, il veterinario dovrà valutare le concentrazioni di piombo nel sangue e possibilmente in alcuni tessuti, per poter anche escludere altre malattie come la rabbia, il cimurro e l’epatite canina, che possono causare sintomi simili.
Inoltre potrà anche valutare i livelli di piombo urinari ed effettuare un esame istologico dei tessuti epatici o renali. Il trattamento dipende se l’assorbimento di piombo è dovuto all’ingestione di un elemento a noi conosciuto, il veterinario interverrà chirurgicamente, risolvendo in modo netto il problema.
Ma se non si conosce la provenienza dell’avvelenamento, allora si procederà con l’utilizzo di dimercaprolo, Ca EDTA, integrazione con lo zinco, antibiotici a largo spettro (il piombo provoca immunodepressione) l’assunzione per via orale o per iniezione che assorbe il piombo in modo che possa essere espulso dal corpo.
Ma anche un’alimentazione specifica per il fegato e epatoprotettori per trattare l’insufficienza epatica e stimolanti cardio-respiratori laddove necessario. Altri farmaci, come gli anticonvulsivanti, possono essere necessari per trattare i sintomi.
Il tutto verrà valutato a seconda della gravità dei sintomi, ciò vuol dire che potrebbe essere necessario anche il ricovero in ospedale. Anche se il trattamento ha esito positivo, potrebbero esserci alcuni danni permanenti al sistema nervoso come convulsioni ricorrenti o cecità.
In alcuni casi è possibile che possano servire diverse settimane di terapia ripetuta per rimuovere abbastanza piombo per prevenire ricadute, anche se tutto il piombo è stato rimosso dal corpo del gatto.
Per poter assicurarci la salute del nostro felino possiamo solo prevenire l’avvelenamento da piombo facendo sparire gli oggetti contenenti piombo o comunque tenendoli fuori dalla portata del gatto.
Controllare la presenza di scheggiature, verificando che il gatto non sia esposto a polvere o detriti magari dimenticati dopo una ristrutturazione dell’habitat.
In ogni caso, essendo una situazione al quanto pericolosa e come abbiamo potuto spiegare non risolvibile solo inducendo l’animale al vomito, poiché alcune sostanze contenenti piombo sono caustiche e non devono essere vomitate dal gatto, gli esperti consigliano di contattare il veterinario laddove si dovesse presentare questa problematica con il tuo gatto.
Raffaella Lauretta
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