L’avvelenamento da lumachicida nel gatto è fra gli incidenti più comuni. Meglio imparare a riconoscere i sintomi nel felino, prima che possa essere tardi.
L’avvelenamento da lumachicida nel gatto è causato da una sostanza nota anche con il nome di metaldeide. Questo prodotto viene spesso utilizzato come veleno molluschicida per case e giardini, ma purtroppo se ne sottovaluta la pericolosità, in quanto nella maggior parte delle situazioni, i proprietari di giardini o case infestati dalle lumache, tendono a spargerlo un po’ ovunque.
Il problema è che non considerano la presenza dei loro animali domestici che vagano liberamente nello stesso spazio dove è stato depositato il lumachicida. Inutile cercare di posizionare questa sostanza in qualche angolo che sembra inarrivabile, perché il gatto ricordiamoci ha un’agilità da non sottovalutare. Ragion per cui quello dell’avvelenamento da lumachicida nel gatto risulta essere uno dei principali incidenti domestici dei nostri animali.
Potrebbe interessarti anche: Avvelenamento da piombo nel gatto: causa, sintomi e trattamento
Causa dell’avvelenamento da lumachicida nel gatto
La causa dell’avvelenamento da lumachicida nel gatto come abbiamo precedentemente specificato la si deve a questa sostanza chiamata metaldeide, usata soprattutto contro le lumache e le chiocciole, anche se in alcuni prodotti viene utilizzata per i ratti, ma in generale si occupa di sterminare i molluschi in genere.
È qualcosa che sicuramente non ci aspettavamo di trovare negli accendini e nei fornellini per cucinare che si usano in campeggio, dove invece è presente. È possibile trovarla sotto forma liquida o di esche, spesso combinata insieme alla crusca, sotto forma di fiocchi e pellet.
Ma la cosa che più inquieta è che è un sostanza che fa gola ai nostri gatti e in generale agli animali domestici come cani e conigli. La modalità di azione del lumachicida consiste nel far generare alle lumache un aumento della secrezione del muco, disidratandole fino a farle morire.
Nel felino, questa sostanza è tossica e agisce sul sistema nervoso centrale, del polmone e provoca anche acidosi metabolica, abbassa la soglia di eccitabilità e generando le convulsioni nel gatto.
Sintomi
L’avvelenamento da lumachicida nel gatto comporta una serie di sintomi che vengono fuori nel giro di massimo 3 ore dal momento in cui il felino ingerisce l’esca contente il metaldeide per le lumache. Essi si possono individuare in:
- tachicardia nel gatto;
- mucose congeste;
- mucose pallide;
- contrazioni muscolari;
- fascicolazioni (sono contrazioni spontanee, rapide e a intervalli regolari di uno o più parti del corpo);
- opistotono (è uno stato di grave iperestensione e spasticità in cui la testa di un individuo, il suo collo e la colonna vertebrale si curvano);
- convulsioni continue;
- dilatazione della pupilla;
- vomito che puzza di formaldeide;
- diarrea nel gatto anche verdastra;
- ipertermia (non è proprio febbre, è causata dai tremori muscolari).
Potrebbe interessarti anche: Avvelenamento da paracetamolo nel gatto: sintomi, diagnosi e trattamento
Diagnosi e trattamento dell’avvelenamento da lumachicida nel gatto
La diagnosi dell’avvelenamento da lumachicida nel gatto, come tutte le diagnosi di avvelenamento devono essere fatte con una velocità estrema prima che possa essere troppo tardi per poter fare qualcosa per il felino. Quella di mandare ad analizzare il contenuto gastrico dell’animale è una soluzione lenta da non applicare, ma di sicuro il veterinario saprà come intervenire.
Come prima cosa, il veterinario chiederà l’anamnesi ossia la storia pregressa del gatto è la prima fase da poter analizzare insieme al padrone e laddove quest’ultimo dovesse sospettare che il gatto si possa essere avvicinato al veleno per lumache, la decisione migliore da prendere è quella di prendere parte di questa sostanza e portarla con se dal veterinario.
In questo modo il medico conoscendo cosa ha determinato la condizione del gatto potrà intervenire molto più velocemente. Purtroppo però senza poter usare alcun antidoto, in quanto la metaldeide non ha antidoto.
Ragion per cui il veterinario potrà solo ed esclusivamente rimuovere il metaldeide eventualmente ancora presente nello stomaco, per poi procedere con lavanda gastrica, carbone attivo, fleboclisi per risolvere l’acidosi metabolica, farmaci per controllare le crisi convulsive.
Per la prognosi la tempistica è tutto, logicamente più presto il gatto viene trasportato dal veterinario maggiori saranno le probabilità che presto si possa riprendere. Diversamente potrebbero esserci dei sicuri i danni epatici e renali o addirittura un’arresto cardiaco e quindi la morte del felino. Se l’animale supera le prime 24 ore, la prognosi decisamente migliora.
Potrebbe interessarti anche: Avvelenamento del gatto, scopriamo cause, sintomi e cura
Raffaella Lauretta