Il gatto è notoriamente curioso e goloso per questo può capitare che si avveleni. Quindi fra le varie possibilità c’è anche l’avvelenamento da anfetamine nel gatto.
L’avvelenamento del gatto è un tema molto delicato su cui è importante informarsi bene per prevenire eventuali intossicazioni e sapere come salvare un gatto avvelenato. È bene ricordare che quando si tratta di casi di avvelenamento, il tempo è oro.
Uno dei casi che può avverarsi in casa, è l’avvelenamento da anfetamine, le quali sono molecole usate nella medicina umana per trattare l’obesità, la sindrome da iperattività da deficit di attenzione nei bambini e l’eccessivo sonno osservato nella narcolessia, è un farmaco che va prescritto.
Ma se ingerite dal tuo gatto, tuttavia, le anfetamine possono essere molto tossiche. La tossicità delle anfetamine può verificarsi sia nei gatti che nei cani.
La maggior parte dei casi di avvelenamento da anfetamine nel gatto sono accidentali, causati da pillole che cadono distrattamente a terra e vengono così ingerite dal gatto, animale fra i più curiosi.
Il felino spesso può anche trovare e ingerire farmaci dai flaconi delle pillole che vengono lasciati sui banchi e in altre aree da lui frequentate, considerando anche con quale notevole agilità e salti si riescono a muovere, nulla può fermali.
I primi sintomi compaiono entro poche ore dall’ingestione da parte dell’animale e sono:
Innanzitutto, ricorda di raccogliere un campione di anfetamine che hai ingerito il gatto e anche eventuali contenitori o etichette che possano aiutare il veterinario a identificare il tipo di veleno ma anche le quantità di sostanze tossiche di cui è composto. Più informazioni avrà, più sarà facile e veloce curare il nostro amico felino.
Il veterinario successivamente esaminerà l’animale, i sintomi relativamente compatibili con l’assunzione di anfetamine e sempre tenendo comunque presente la storia clinica dell’animale. La presenza di anfetamine nel corpo dell’animale è facile reperirla attraverso le analisi del sangue del gatto, ma purtroppo non è possibile aspettare i tempi dei risultati, in quanto bisognerà intervenire prima.
Se sei riuscito ad agire in tempo e quindi il gatto ha appena ingerito le anfetamine, potrai tentare di far vomitare il gatto o consultando il veterinario, puoi indurre il vomito attraverso determinati farmaci. Il sistema più immediato e semplice, se si scopre il gatto ingoiare qualche veleno o sostanza avvelenata, è quello di provocare il vomito al gatto.
Un metodo casalingo per indurre il vomito è di mettergli sulla lingua un paio di pizzichi di sale da cucina o di fargli bere una miscela composta da acqua e albume d’uovo montato a neve, circa un bicchiere. Si tratta di operazioni non facili da eseguire dato il carattere del gatto, ma sicuramente utili per affrontare l’emergenza.
Verrà utilizzato anche il carbone, il quale avrà la funzione di assorbire il veleno nello stomaco. Successivamente, ormai nelle mani di esperti, il tuo veterinario, provvederà con un lavaggio gastrico e per diluire la tossicità inizierà una terapia fluida per drenare e reidratare l’animale.
Potrebbero essere necessarie misure di raffreddamento se la temperatura corporea del gatto sale a livelli pericolosi e somministrare sedativi e / o anticonvulsivanti per controllare le convulsioni e ridurre la stimolazione del sistema nervoso.
Inoltre, sarà necessario monitorare la pressione sanguigna e la temperatura corporea, effettuare test di funzionalità renale (devono essere attentamente monitorati nei gatti avvelenati con anfetamine) e monitorare i risultati della chimica del sangue del tuo gatto.
La prognosi dipende dalla gravità e dalla durata dei segni clinici. Convulsioni incontrollate possono causare traumi, ipossia, ipertermia o edema cerebrale, anche se in linea di massima un gatto salvato in tempo, una volta ritornato a casa avendo avuto tutte le cure del caso, basterà ritrovarsi nel suo ambiato calmo e rilassante per ritornare il tuo amico di sempre.
Logicamente come ben sa chi vive in casa con un gatto, è che la miglior prevenzione, considerando che questi amici pelosi, sono in grado si saltare su letti, tavoli e dispense, è nascondere medicinali in luoghi dove per loro è davvero impossibile arrivare.
Raffaella Lauretta
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