Il gatto è autolesionista: perché si fa del male e come intervenire

Il gatto è autolesionista: perché si fa del male e come intervenire

Quando un micio tende a farsi del male è assolutamente necessario frenarlo. Ma quali sono i motivi per cui un gatto è autolesionista? Cosa c’è da sapere.

Il gatto è autolesionista
Il gatto è autolesionista: cosa fa e come correggerlo (Foto AdobeStock)

Non solo i gatti ma anche i cani ed altri animali domestici, abituati a vivere in cattività, possono sviluppare per vari motivi dei comportamenti che alla lunga possono essere davvero molto dannosi per la loro salute. In particolare i felini spesso hanno degli atteggiamenti che riescono a danneggiare il loro stesso corpo, tanto da esporlo ad infezioni e irritazioni anche molto serie. Vediamo quali sono le cause alla base di questi comportamenti e adottiamo i rimedi adatti ad evitarli. Cosa fare quando il tuo gatto è autolesionista.

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I disturbi comportamentali di un gatto: cosa sono

Micio succhia la lana
Micio succhia la lana (Foto AdobeStock)

Se pensiamo che questa espressione si riferisca ad un gatto indisciplinato, siamo sulla strada sbagliata. Il disturbo comportamentale è un’alterazione del modo di fare del felino, che è la diretta conseguenza di un disagio sia fisico sia emotivo. In pratica se un gatto adotta un comportamento lesivo nei suoi confronti non è un gatto che sta bene (Leggi qui: Come capire se il gatto sta male: 8 segnali da non sottovalutare). Il malessere nel micio può essere scatenato da diversi fattori e si riversa in alcune azioni insolite, specialmente in un gatto che non ne aveva mai fatte prima.

Facciamo un esempio: il gatto inizia a strapparsi il pelo a morsi, oppure si lecca in modo ossessivo la stessa zona del corpo fino a squamarla. Non basterà sgridarlo per farlo smettere, anzi potrebbe essere addirittura dannoso. Altrettanto pericoloso è non dare la giusta importanza a questi comportamenti e minimizzarli: se diventassero sempre più ‘abituali’, sarebbe molto difficile in seguito correggerli. Ma come facciamo a definire ‘disturbo’ un atteggiamento del felino? Ecco quali sono i comportamenti che potrebbero far scattare l’allarme.

Il gatto è autolesionista: i disturbi comportamentali più comuni

Se il gatto non sta bene e sta vivendo un momento di particolare stress, è probabile che tenti di sfogarsi su se stesso. E’ probabile che lo faccia anche per attirare l’attenzione di un padrone troppo distratto o che non gli dà tante attenzioni quante ne vorrebbe lui. E poi si tratta di un ‘disturbo graduale’ che acquisisce sempre maggiore intensità e frequenza. Il micio ne potrebbe diventare dipendente e potrebbe non riuscire a farne più a meno. Ma cosa fa il gatto che dovrebbe farci preoccupare?

  • Si lecca troppo: il grooming è una pratica diffusa e di certo non preoccupante, poiché fa parte dell’igiene personale a cui il micio dedica anche metà della sua giornata. Ma se lo fa per quasi tutto il giorno potrebbe avvertire un fastidio cutaneo che lo spinge a sfregarsi la parte con la lingua per trovare sollievo.
  • Si strappa il pelo: molto legato al problema del leccarsi in maniera compulsiva, è il comportamento del gatto che si strappa il pelo a morsi. Le zone ‘preferite’ sono naturalmente quelle che riesce a raggiungere più facilmente con la bocca, ovvero interno cosce e pancia. Talvolta possono anche mordersi una zampa fino a farla sanguinare e non è escluso che questo atteggiamento aggressivo sia rivolto anche ad estranei e persone che vivono con lui (Leggi qui: Gatto aggressivo: comportamento, cause e rimedi).
  • Ingerisce oggetti: questo fenomeno, noto come ‘picacismo’, è molto pericoloso perché consiste nell’abitudine di ingerire qualsiasi oggetto si trovi sotto le zampe. Questo potrebbe non solo indurlo a immettere nel suo copro sostanze tossiche e velenose ma anche oggetti che potrebbero creare danni e difficoltà al funzionamento dell’apparato respiratorio.
  • Scappa e corre improvvisamente: se il micio si allontana terrorizzato, come se avesse visto chissà quale elemento spaventoso, potrebbe soffrire di allucinazioni. Se questa corsa improvvisa è accompagnata da vocalizzi e miagolii intensi, è probabile che il gatto veda ciò che in realtà non esiste (Leggi qui: Il gatto miagola forte? La Scienza spiega se è una cosa buona o cattiva). Al contrario potrebbero anche avere allucinazioni restando fermi sul posto e fissando il vuoto o un muro.
  • Tenta di acciuffarsi la coda: se il gatto si mette a correre i circolo su se stesso, nel vano tentativo di raggiungere la coda, quasi come se fosse un elemento estraneo al suo stesso corpo, ha un disturbo comportamentale (Leggi qui:Il gatto si morde la coda: cause e come risolvere questo problema ).
  • Succhia i tessuti: in particolare quando il micio succhia la lana o si attacca ad un asciugamano di stoffa, lo fa perché è un atteggiamento che li tranquillizza. Con questo atteggiamento tendono a ripetere il momento dell’allattamento, quando appunto erano al sicuro attaccati alla mammella di mamma gatta. E’ un po’ l’equivalente del nostro ‘succhiarci il dito’, anche da grandi: un modo per evadere dalla realtà e ripensare ai vecchi tempi.

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Il gatto è autolesionista: le cause possibili

Micio spaventato
Micio spaventato (Foto AdobeStock)

Un gatto che attua uno dei comportamenti sopra citati è in preda ad una smania, ad un’eccessiva agitazione ed eccitazione. Non a caso questi disturbi ossessivo compulsivi sono, genericamente, racchiusi sotto la stessa definizione di ‘iperestesia felina’: si tratta di un disturbo del sistema neuromuscolare abbastanza raro, che espone il gatto ad una ipersensibilità evidente in alcune parti del corpo. Ma quali sono le cause alla base di questi strani comportamenti? Vediamoli tutti.

  • Vuole attirare l’attenzione: soprattutto quella del suo padrone, che forse è troppo impegnato per occuparsi di lui.
  • DNA: alle volte è una predisposizione genetica di alcune razze a indurre il gatto a certi comportamenti. Pensiamo ad esempio al Siamese o Burmese: è facile vederli succhiare tessuti come la lana.
  • Eventi stressanti o traumatici: quando il gatto è a disagio, si sente sotto stress oppure è costretto a vivere situazioni frustranti, può soffrire anche di irritazioni cutanee (Leggi qui: Fattori di stress nel gatto: 8 cose che non ti aspetti). Queste zone arrossate e screpolate possono indurlo a leccarsi in modo compulsivo per trovarne sollievo.
  • Problemi dermatologici: alle volte sono questi la causa scatenante di un comportamento ossessivo come ad esempio leccarsi in modo compulsivo. E’ lo stesso fastidio provocato da questo problema alla pelle che induce il gatto a trovare sollievo in questo modo. Contattiamo immediatamente il veterinario per una visita, poiché potrebbe essere già troppo tardi.

Come rimediare all’autolesionismo del gatto

Il gatto è autolesionista
Il gatto è autolesionista: il ruolo del padrone (Foto Pixabay)

Se notiamo nel nostro amato felino un comportamento auto-distruttivo è assolutamente necessario intervenire, ma come? Di certo perdere la pazienza, o peggio, non servirebbe a nulla, se non a minare il rapporto di fiducia che si è instaurato tra umano e animale. Se pensiamo che il gatto lo stia facendo solo per attirare la nostra attenzione, sorprendiamolo con un atteggiamento assolutamente inaspettato: ignorandolo!

Evitiamo di incentivare questi comportamenti, magari con coccole e attenzioni, poiché ciò potrebbe indurlo a ripeterli. La cosa migliore è provare a distrarlo e ad attirare la sua attenzione con qualcosa altro, che sia un giocattolo o il suo snack preferito. Avere una casa ricca di ‘svaghi e distrazioni’ può essere molto utile anche in casi come questo: spesso è anche la noia che porta il gatto ad assumere certi comportamenti autolesionisti.

Se abbiamo capito la causa del suo disturbo, proviamo ad evitarla quando e se è possibile. Se così non fosse rivolgiamoci a un esperto, che potrebbe anche prescrivere una terapia farmacologica. Un etologo, esperto di comportamento animale, è solitamente la chiave giusta per i casi particolarmente gravi e ‘resistenti’ alle terapie.

F.C.

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