Anemia da carenza di ferro nel gatto una condizione piuttosto comune. Impariamo a riconoscere quali le cause i sintomi e il trattamento.
Generalmente l’anemia è una malattia causata da una grave carenza di globuli rossi nell’organismo o anche se gli stessi globuli rossi non contengono abbastanza emoglobina (proteina ricca di ferro).
Nel caso dell’anemia da carenza di ferro nel gatto, questa mancanza fa sì che le cellule prodotte dal midollo osseo siano troppo piccole e con caratteristiche di trasporto dell’ossigeno poco idonee, generando globuli rossi non sviluppati come dovrebbero.
Essendo quindi l’organismo degli animali molto più delicato di quello degli esseri umani, è importante imparare a riconoscere l’anemia da carenza di ferro nel gatto.
Intervenire in modo tempestivo, è utile per evitare che possa causare altre malattie sottostanti molto più gravi da essere addirittura mortali.
Le cause per cui è possibili che si verifichi un’anemia da carenza di ferro nel gatto possono essere le seguenti:
Esiste anche una forma di anemia da carenza di ferro transitoria che si verifica in circa il 50% dei gattini di circa dieci settimane.
Per fortuna come dice stesso la parola, si tratta di una condizione transitoria e di conseguenza con il passare delle settimane, il cucciolo subirà senza alcun problema un recupero spontaneo senza alcuna sofferenza, grazie all’assunzione di cibo solido.
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I sintomi evidenti che si sviluppano durante il verificarsi dell’anemia da carenza di ferro nel gatto possono essere i seguenti:
Davanti ai suddetti sintomi identificati nell’animale occorre rivolgersi senza esitazione al proprio veterinario.
Il medico potrà stabilire con esattezza la diagnosi, determinando la causa e somministrando così un trattamento idoneo alla cura dell’animale.
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Per poter stabilire una diagnosi corretta in merito alla patologia presente nell’animale, il veterinario deve poter effettuare determinati esami, che possono essere identificati nei seguenti test:
Una volta effettuati tutti gli esami il medico potrà avere un quadro chiaro della situazione e stabilire così una cura specifica, che in alcuni casi, quelli più gravi, sono previste anche le trasfusioni.
In generale il trattamento idoneo consiste nel somministrare il ferro attraverso iniezioni o flebo, in quanto gli integratori non hanno una buona efficacia negli animali con grave carenza di ferro nel gatto non sono in grado di assorbire molto bene il ferro.
La terapia dovrà essere applicata da uno a due mesi e solo successivamente potrà proseguire con l’utilizzo di integratori di ferro somministrati per via orale per altri uno o due mesi o comunque fino a che la carenza di ferro non rientrata.
Nel periodo successivo per poter monitorare la salute del gatto, il veterinario effettuerà test clinici, compreso un esame emocromocitometrico completo ogni una o quattro settimane.
Nel frattempo della durata della terapia è necessario proteggere il gatto da eventuali malattie e problematiche, magari tenendolo a riparo nel suo trasportino per gatti.
Raffaella Lauretta
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