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Salute dei Gatti

Gatti con il muso schiacciato: i problemi dei brachicefali

I gatti con il muso schiacciato o brachicefali sono predisposti ad alcuni problemi che è importante conoscere, per essere preparati a prendersi cura di loro.

Il gatto brachicefalo: a quali problemi va incontro? (Pixabay)

Il muso schiacciato è una caratteristica dei gatti brachicefali: questa anomalia anatomica prevede una particolare conformazione della testa e del cranio che conferisce ad alcune razze feline il particolare aspetto con la faccia schiacciata.

La sindrome brachicefalica non ha soltanto implicazioni dal punto di vista dell’aspetto esteriore del gatto: i gatti con il muso schiacciato hanno anche una predisposizione ad alcuni problemi di salute, considerando che la forma del loro teschio causa una conformazione anomala delle prime vie aeree e dei condotti lacrimali.

Dopo aver approfondito il tema delle razze di gatti brachicefali, vediamo oggi quali sono i problemi a cui vanno più spesso incontro questi felini dal muso schiacciato.

Gatti con muso schiacciato: anatomia e problematiche

Un gatto brachicefalo (Pixabay)

Tra i più famosi gatti con il muso schiacciato c’è il Persiano, l’Exotic Shorthair e il Gatto Himalayano: tutti sono accomunati da alcune caratteristiche fisiche inconfondibili, tra cui spiccano i grandi occhi sporgenti e la faccia piatta.

I gatti con muso schiacciato sono sempre più famosi grazie soprattutto a Internet, ma i continui incroci per mantenere gli standard di razza hanno causato una certa predisposizione a problemi di salute di vario genere: se hai scelto di adottare un gatto brachicefalo, è importante conoscerli in anticipo per poterli affrontare in maniera tempestiva ed efficace.

Anatomia del gatto brachicefalo

Anche se la sindrome brachicefalica colpisce tanto i cani quanto i gatti, i problemi di un cane dal muso schiacciato sono differenti da quelli che possono essere riscontrati in un gatto con la stessa anatomia facciale. In particolare, un cane brachicefalo come il Carlino soffre solitamente di problemi di natura respiratoria, cosa che non sempre accade per i gatti.

Essere brachicefalo comporta che il cranio del gatto assuma la caratteristica conformazione corta e tonda, che porta con sé un errato sviluppo delle cavità nasali e dei condotti lacrimali. Ma cosa comportano in un gatto queste particolari caratteristiche fisiche?

Un gatto con il muso schiacciato (Pixabay)

Problemi del gatto con muso schiacciato

La maggior parte delle problematiche di un gatto dalla testa schiacciata riguarda gli occhi: sappiamo che la vista è un senso fondamentale per i gatti, per cui si intuisce facilmente quanto un problema oculare possa essere fastidioso nella vita di un micio.

Di solito, il gatto brachicefalo ha occhi grandi e sporgenti che spesso non si chiudono completamente: in questo modo, la cornea resta praticamente sempre esposta e si crea terreno fertile per infezioni come la cheratite. Inoltre, in particolare i gatti persiani sono soggetti al sequestro corneale: in questo caso si forma un pigmento nero sulla cornea che può essere risolto soltanto con un intervento chirurgico.

La conformazione scorretta dei dotti lacrimali causa problemi di scarico persistente agli occhi in queste razze feline perché le lacrime non possono essere condotte, come accade normalmente, dagli occhi alla cavità nasale. Ecco perché i gatti con il muso schiacciato hanno spesso gli occhi lacrimanti e sono soggetti alle infezioni oculari.

Esistono però anche delle problematiche di natura respiratoria: i gatti dal muso schiacciato sono particolarmente predisposti alla cosiddetta sindrome brachicefalica o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori (BAOS).

Questa sindrome può assumere 4 differenti livelli di gravità, a seconda di quanto sia accentuata l’anomalia anatomica del cranio. Quanto più è grave la sindrome, più il gatto è soggetto a mostrare dei sintomi ben precisi:

– respirazione rumorosa e difficile,
– difficoltà a muoversi,
– infiammazioni ricorrenti agli occhi,
dermatiti frequenti nel gatto.

Inoltre, proprio a causa della loro limitata capacità di svolgere attività fisica, i gatti brachicefali rischiano più degli altri di mettere su peso e quindi di ritrovarsi a fare i conti con le problematiche connesse all’obesità felina.

Gattino dal muso schiacciato (Pixabay)

Come si cura la sindrome brachicefalica nei gatti?

Trattandosi di un problema che deriva dalla conformazione anatomica congenita del gatto, non è possibile curare la BAOS anche se si può aiutare il gatto a convivere al meglio con le difficoltà derivanti dal suo muso schiacciato.
Ci sono degli accorgimenti da non dimenticare, e nello specifico:

– attenzione all’ambiente in cui vive il gatto: deve essere fresco e ventilato per prevenire complicazioni a livello respiratorio;
– assicurarsi che il gatto brachicefalo segua un’alimentazione sana, corretta e bilanciata per limitare le problematiche in termini di sovrappeso;
pulire regolarmente gli occhi del gatto per prevenire infiammazioni oculari.

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C.B.

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Chiara Burriello

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, esperta di comunicazione web e social, laureata in marketing ed economia, amante della fotografia e della natura, da sempre appassionata alla scrittura e al mondo dell’informazione: amo lavorare nella redazione di Amoreaquattrozampe, dove ho la possibilità di coniugare la passione per le parole con quella per gli animali. Lavoro ogni giorno con la voglia di conoscere e imparare come punto di partenza, sperando di riuscire a trasmettere e diffondere contenuti utili e interessanti per chi ha scelto di assumersi la grande responsabilità di prendersi cura di un amico a quattro zampe (e non solo quattro!).

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Chiara Burriello

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