L’importanza della vitamina D per i gatti è poco nota, così come non molti sanno quale sia il vero ruolo della luce solare nella salute di micio.
La luce solare è fonte di energia per qualsiasi forma di vita sul nostro pianeta, compresi gli animali domestici: in particolare, in questo articolo approfondiamo l’importanza della luce del sole per i gatti e quale sia il suo ruolo rispetto alla vitamina D per i nostri amici felini.
I gatti amano stare al sole: non è raro vederli comodamente distesi a fare un pisolino nel tepore della luce solare, indispensabile per regolare il loro metabolismo basale e mantenere il giusto livello di temperatura corporea. Ma cosa c’entra la luce del sole con il processo di sintesi della vitamina D nei gatti?
Sappiamo che per gli esseri umani la luce del sole è fondamentale: in sua assenza, non saremmo in grado di sintetizzare la vitamina D che è fondamentale per la salute del nostro organismo. Appare perciò naturale, per chi sceglie di adottare un gatto ma vive in appartamento, domandarsi se la scarsa possibilità di rannicchiarsi al sole potrà avere un effetto negativo sulla salute generale di micio.
In questo articolo scopriremo quale importanza ha la vitamina D per i gatti e se questi ultimi hanno bisogno o meno della luce solare per assimilarla.
Proprio come qualsiasi altro animale, anche i gatti necessitano della giusta quantità di vitamina D per restare in piena salute: qualsiasi sia l’età del gatto, ci sarà sempre bisogno di questa sostanza che ha un ruolo fondamentale per l’organismo di micio.
La vitamina D, infatti, è necessaria per:
1. Sviluppo delle ossa e dello scheletro in generale,
2. Metabolismo del calcio e del fosforo,
3. Assorbimento del calcio per intestino e reni,
4. Salute del sistema immunitario felino,
5. Controllo nei nervi e dei muscoli.
Se per gli esseri umani il sole riveste un ruolo fondamentale per la sintesi della vitamina D, questo è altrettanto vero per i gatti? Vediamo cosa dice la ricerca scientifica a riguardo.
Anche i gatti possono sintetizzare parte della vitamina D di cui hanno bisogno attraverso l’esposizione alla luce solare, tuttavia non in quantità sufficiente: questo perché la cute di micio non contiene abbastanza 7-deidrocolesterolo, il precursore necessario alla sintesi della vitamina in questione.
I gatti amano riposare al sole, ma non è per sintetizzare la vitamina D che lo fanno: non sarebbe comunque abbastanza per la loro salute. Secondo uno studio effettuato dall’Università di Utrecht (Paesi Bassi) e, in particolare, dal Dipartimento di Scienze Cliniche per gli animali da compagnia, l’esposizione del gatto ai raggi ultravioletti non causa alcun aumento significativo della vitamina D nei gatti. Ecco perché bisogna agire sull’alimentazione del micio, per evitare pericolose carenze nutrizionali.
Ma quali sono le migliori fonti di vitamina D per micio? Questa sostanza, indispensabile per mantenere le ossa e i muscoli del gatto in perfetta forma, diventa indispensabile nella prevenzione di pericolose malattie come il cancro nel gatto, contro le infezioni e per le malattie delle ossa.
Per assicurare al nostro felino domestico la giusta dose di vitamina D nel sangue non dobbiamo dimenticare di fornirgli un’alimentazione sana e variegata: tra gli alimenti fondamentali, segnalaiamo ad esempio l’olio di pesce, ma anche i formaggi e le uova. Su quest’ultimo aspetto, potrebbe interessarti il nostro approfondimento sul tema delle uova nella dieta del gatto.
Infine, bisogna fare molta attenzione a non esagerare nelle dosi: un eccesso di vitamina D potrebbe addirittura causare un pericoloso avvelenamento nel gatto. Se hai scelto di alimentare micio con i classici cibi per gatti in commercio, assicurati di sceglierne uno di buona qualità e avrai già la sicurezza che avrà la dose di vitamina D di cui ha bisogno.
Come accennato, un eccesso di vitamina D potrebbe causare addirittura un pericoloso avvelenamento nel nostro amico felino: se il gatto ingerisce una dose tossica di vitamina D gli sarà impossibile mantenere l’equilibrio nelle dosi di calcio nell’organismo, con pericolose conseguenze su cuore, muscoli, nervi, intestino e reni che possono portare anche al decesso dell’animale.
Tra le cause più frequenti di avvelenamento da vitamina D nei gatti ritroviamo l’ingestione accidentale di farmaci umani oppure di prodotti topicidi, ma anche una dieta scarsamente bilanciata nei gatti alimentati con dieta casalinga e con un eccesso di alcuni cibi tra cui pesce grasso, uova, latte e fegato.
I sintomi più comuni di avvelenamento da vitamina D sono la depressione, l’inappetenza, vomito, stitichezza, molta sete, aumento della minzione. Nei casi più gravi si potranno notare feci scure e difficoltà respiratorie: spie di emorragia intestinale e danni polmnari. Infine, la frequenza cardiaca del gatto avvelenato tende a ridursi pericolosamente.
Questi segnali compaiono tra le 8 e le 48 ore successive all’avvelenamento: appena li noti, porta immediatamente il gatto dal veterinario. Se micio viene curato entro poche ore dall’ingestione, c’è maggiore probabilità che possa superare l’avvvelenamento da vitamina D senza pericolose conseguenze.
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Chiara Burriello
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