La gangliosidosi nel gatto viene divisa in GM1 e GM2 ed è una malattia genetica rara che può colpire i piccoli gatti. Vediamo insieme quali sono i sintomi e il trattamento di tale patologia.
I gatti possono soffrire di molte malattie, alcune di esse sono genetiche. La gangliosidosi appartiene proprio al gruppo di malattie ereditarie di cui può soffrire il felino. Questa patologia può essere divisa in GM1 e GM2.
Vediamo insieme quali sono i sintomi della gangliosidosi nel gatto e cosa è possibile fare quando tale malattia colpisce il nostro amico a quattro zampe.
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Gangliosidosi nel gatto: GM1 e GM2
La gangliosidosi nel gatto è l’accumulo dei lipidi all’interno del corpo del micio, in particolare nel sistema nervoso centrale e periferico, che causano l’interruzione della funzione cellulare. Questo accumulo è causato dalla mancanza di un enzima che è capace di metabolizzare i lipidi. Sono state riconosciute nei felini due tipi di gangliosidosi: GM1 e GM2.
Gangliosidosi GM1
La gangliosidosi GM1 è causata dalla mancanza di un enzima, il beta-galattosidosi, che provoca un accumulo di gangliosidi GM1. Tale patologia può essere riscontrata nelle seguenti razze di gatti: Siamese e Korat.
Gangliosidosi GM2
La gangliosidosi GM2 è causata dalla mancanza degli enzimi beta-esosaminidasi (A e B), che provoca un accumulo di lipidi, chiamati gangliosidi GM2. Tale patologia può essere identificata nelle seguenti razze di gatti: Birmani e Korat.
Gangliosidosi nel gatto: sintomi e diagnosi
La gangliosidosi nel felino può presentarsi già nei primi 2-3 mesi di vita del micio. I sintomi principali di tale patologia sono:
- Tremore
- Nistagmo nel gatto
- Atassia
- Dismetria
- Inappetenza nel felino
- Dismorfismi facciali
- Ingrossamento del fegato
- Cornea annebbiata
I sintomi possono peggiorare molto velocemente e portare il felino alla morte.
La diagnosi della gangliosidosi è per esclusione, in quanto alcuni dei sintomi sopraelencati possono presentarsi anche per altre patologie del sistema nervoso. Quindi il veterinario effettuerà una serie di analisi, come:
- Test enzimatici
- Test delle urine
- Emocromo
- Radiografie ed ecografie
Inoltre grazie all’esame del DNA si possono individuare i felini portatori o affetti da tale malattia.
Trattamento e prognosi
La gangliosidosi è una malattia genetica mortale e proprio per questo sfortunatamente non esiste nessuna cura, sia che si tratti di GM1, sia che si tratti di GM2.
L’unica cosa che il veterinario potrà fare, è prescrivere un’eventuale dieta per evitare un calo di zuccheri nel gatto. Invece l’unica cosa che potreste fare voi per il vostro amico a quattro zampe è evitare di stressare il gatto e di forzarlo in attività che quest’ultimo non desidera fare.
Inoltre è necessario monitorate i suoi livelli di glicemia e di idratazione. Infine cercate di stare il più tempo possibile con il vostro gatto e aiutatelo a trascorrere i suoi ultimi mesi di vita serenamente.
Marianna Durante