Credi che sia rotta o debba essere immobilizzata? Ecco qual è il modo migliore per fasciare la coda al gatto e guarirla con le mosse giuste.
Non si può mai stare tranquilli! Anche il più atletico e coraggioso dei gatti può farsi male e provocarsi ferite più o meno gravi su tutto il corpo. Cosa fare se la parte interessata è la coda, uno degli strumenti che utilizza per comunicare, fondamentale per la sua deambulazione e il suo equilibrio? Ecco cosa fare se è necessario fasciare la coda al gatto e come rendere questa operazione più semplice in poche mosse.
Se lo vediamo saltare giù da altezze pericolose e sgattaiolare come un razzo tra le macchine in strada: non è così difficile immaginare che micio possa farsi male. E se a farne le spese è la coda, una delle parti più importanti del suo corpo, bisogna correre ai ripari.
Ma come può rompersi una coda? Innanzitutto potrebbero esserci lesioni e ferite da cui fuoriesce del sangue (il che non fa presagire nulla di buono). Quando la coda si rompe per una frattura, il felino non riuscirà a muoverla: se essa tende a restare a terra e a trascinarsi come una zavorra rispetto al resto del corpo, potrebbe essere rotta.
Se esce del sangue è probabile che il micio si sia azzuffato con un suo simile o qualche altro animale, oppure che si sia ferito con un pezzo di vetro o qualche altro oggetto tagliente che gli ha lesionato questa importante parte del corpo.
Quando il gatto si rompe la coda solitamente sente dolore se proviamo a toccarla, quindi tenderà anche a ‘metterla al riparo’ dalle nostre mani curiose. Non sarà così semplice convincerlo a farsi fare una medicazione, eppure è il modo migliore per tenere ferma la coda rotta del gatto in attesa che il veterinario ci accolga in visita.
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Un micio può ferirsi facilmente quindi imparare qualche nozione essenziale di primo soccorso è assolutamente necessario, se non vogliamo correre dal veterinario per ogni singolo trauma.
Quindi imparare a gestire il gatto in quei momenti dolorosi e fare fasciature e medicazioni in poche mosse è una cosa che dovremmo fare al più presto. Innanzitutto bisognerà saper valutare il danno e le condizioni della coda felina: se è ben visibile una fuoriuscita di sangue è necessario disinfettarla con garze sterili e disinfettante.
Se pensiamo di fare una fasciatura al nostro micio dolorante senza prima immobilizzarlo, lo diciamo subito, è un’idea folle. Il micio non si farà mai toccare da nessuno, neppure dal suo umano preferito: il dolore lo farà dimenare e potrebbe anche diventare aggressivo pur di non farsi toccare.
Un collare elisabettiano è la soluzione migliore per tenere fermo il micio e anche per mettere noi stesso al riparo dai suoi graffi e i suoi morsi; dovremmo anche farci aiutare da qualcuno che gli tenga ferme le zampe per poter procedere.
Se sospettiamo che la coda sia rotta ma non vi sono macchie o fuoriuscite di sangue, possiamo procedere alla fasciatura. Nel caso in cui notassimo delle tracce ematiche, facciamo in modo da disinfettare la ferita prima che possa svilupparsi un’infezione e poi facciamola controllare dal veterinario di fiducia.
Utilizziamo tutti materiali sterili e stendiamo il gatto su un panno pulito. Tagliamo eventuali peli lunghi che possono infettare la ferita e procediamo a disinfettarla con acqua ossigenata o con un disinfettante specifico che non bruci. Togliamo con una pinzetta sterilizzata eventuali peli o residui di terra o altro.
Sarà il veterinario a procedere, qualora lo ritenga necessario, ad un bendaggio antinfiammatorio e antibiotico con una stecca. Si tratta infatti di un’operazione delicata e non è consigliabile farlo da soli (a meno che non siamo esperti).
La stecca può essere costituita anche da due pezzi di cartone rigidi, avvolti con del nastro adesivo: attenzione a non stringere troppo il bendaggio attorno alla coda! La stecca dovrà essere ben aderente alla coda del gatto, in modo da tenerla ferma e salda, ma non troppo stretta, poiché gli provocherebbe ulteriore dolore.
Nel caso in cui vi fosse una ferita o una lesione da curare col disinfettante, dobbiamo fare in modo che si asciughi rapidamente per evitare che la parte interessata resti umida sotto la fasciatura.
In pratica dobbiamo lasciare ‘respirare’ la ferita disinfettata, facendo attenzione che niente ci vada sopra. Solitamente il veterinario consiglia di procedere con la medicazione almeno due volte al giorno e valutare, volta per volta, lo stato della coda.
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La prima cosa da fare è non improvvisarci veterinari: se non siamo sicuri di cosa fare o non abbiamo dimestichezza con medicazioni di questo tipo, portiamo immediatamente il gatto dall’esperto.
Lungo il tragitto potrebbe essere utile fasciare la coda ferita o fratturata con i metodi prima descritti, per immobilizzarla il più possibile ed evitare altro dolore al micio. Quando sarà tornato a casa è probabile che il gatto sia ancora aggressivo e sofferente per il dolore: dobbiamo fare in modo che si tocchi il meno possibile, cosicché la ferita guarisca più in fretta.
Il collare elisabettiano per gatti può essere ancora una volta una soluzione per impedire al micio di tirare via con la bocca la fasciatura e per non farsi toccare. In commercio ve ne sono di tutti i tipi: magari possiamo sceglierne uno morbido e meno fastidioso possibile da indossare per micio.
Francesca Ciardiello
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