Farmaci beta bloccanti nel gatto, quando usarli? Possibili effetti avversi

Farmaci beta bloccanti nel gatto, quando usarli? Possibili effetti avversi

Il veterinario potrebbe prescrivere al gatto dei farmaci beta bloccanti. Quando vanno usati? Possibili effetti avversi per Micio.

Gatto
(Foto da Pixabay)

Può succedere che il nostro gatto abbia un problema di salute e debba assumere dei farmaci. Il veterinario potrebbe prescriverci per il nostro Micio delle medicine a base di beta bloccanti, ma che cosa sono? E per quale patologia vanno usati? Sarebbe utile saperne un po’ di più e soprattutto se possono esserci effetti avversi per il gatto.

Che cos’è un beta bloccante?

All’interno dell’organismo, sia il nostro che del gatto, esistono dei meccanismi di comunicazione tra le cellule tali da fare in modo che tutto funzioni.

gatto farmaci
(Foto da iStock)

Qualora si verificasse un disequilibrio ecco che è proprio lì che, per una qualsiasi causa, qualcosa inizia a non funzionare al meglio e dare i primi segnali della malattia.

Prima di capire cosa sia un farmaco beta bloccante è importante fare un passo indietro ed andare a vedere perché diciamo “beta”: solo successivamente potremmo risalire a cosa il farmaco vada a bloccare, quando e perché.

Col prefisso “beta” ci riferiamo a quella struttura molecolare specifica (recettore) situata sulla superficie delle cellule: queste ricevono un messaggio da altri impulsi nervosi che, attraverso il recettore, inviano loro il comando da eseguire.

Nello specifico i beta-recettori servono a trasferire alla cellula il messaggio quando ad essi si legano le catecolamine: sono l’adrenalina e la noradrenalina prodotte a livello del surrene nel gatto.

I recettori beta si trovano sotto forma di:

  • Recettori beta 1: situati sul muscolo cardiaco ed a livello renale. Quando vi si legano le catecolamine provocano sia aumento della frequenza che aumento della forza cardiaca ed a livello renale stimolano la produzione di una sostanza (la renina) responsabile dell’aumento della pressione arteriosa.
  • Recettore beta 2: si trovano sulla superficie della muscolatura liscia dell’apparato respiratorio, dell’utero, dell’apparato digerente e dei vasi sanguigni, a livello del pancreas e su alcune terminazioni nervose. Legandosi alle catecolamine provocano rilassamento dei bronchi, aumento della degradazione di glicogeno e produzione di glucosio, aumento della frequenza cardiaca, aumento della produzione d’insulina, tremori.
  • Recettori beta 3: si trovano sulla superficie delle cellule adipose e la loro attivazione provoca la liberazione nel sangue degli acidi grassi e del glicerolo che costituiscono i trigliceridi.

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Farmaci beta bloccanti per il gatto

Avendo visto su cosa vanno ad agire i farmaci beta bloccanti, va da sé che la loro azione serve a bloccare l’effetto delle catecolamine negli organi su cui si trovano i recettori beta.

Gatto dal veterinario
(Foto da AdobeStock)

La maggior parte delle volte, però, il veterinario ci prescrive per il nostro gatto i beta bloccanti quando Micio dovesse soffrire di specifiche patologie cardiache.

La condizione clinica del nostro animale si manifesta per l’azione di adrenalina e noradrenalina sul muscolo del cuore: spesso, però, una iperproduzione di adrenalina si verifica anche quando il gatto è sotto stress o in uno stato di pericolo.

L’adrenalina, infatti, è anche detta l’ormone di “attacco o fuga” e viene prodotta dall’organismo quando si verificano situazioni in cui bisogna reagire per salvarsi la vita.

I principi attivi più utilizzati per i gatti sono:

  • L’atenololo: blocca i recettori beta 1 ma, a dosi più elevate, può bloccare anche i recettori beta 2. Viene utilizzato nel gatto per trattare la cardiomiopatia ipertrofica, il soffio al cuore e l’ipertensione dovuta ad altre patologie come l’ipertiroidismo.
  • Il propranololo: blocca sia i recettori beta 1 che i recettori beta 2 ed è usato soprattutto per curare le aritmie nel gatto. Viene prescritto anche in caso di cardiomiopatia ipertrofica, ipertensione arteriosa, tossicità dovuta ad un eccesso di ormoni tiroidei ed in caso di feocromocitoma felino. È stato utilizzato anche contro la nefropatia nel gatto.

Tuttavia il veterinario ci consiglierà di fare controlli periodici al gatto: purtroppo possono verificarsi anche effetti avversi nel nostro Micio perché il farmaco è sì un rimedio ma può diventare un veleno in alcune situazioni.

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Raccomandazioni

Quando il nostro gatto assume dei farmaci bisogna sempre seguire alla lettera i consigli del veterinario: bisogna preoccuparsi anche che vi sia una corretta alimentazione per Micio, fondamentale per aumentare le difese del suo organismo.

Gatto malato
(Foto da Adobe Stock)

Come per tutti, un gatto che soffre di una patologia è bene che viva in un ambiente tranquillo e privo di stress: contribuirebbe solo a peggiorare la sua salute e condizionerebbe anche l’effetto dei farmaci.

Qualora, poi, si trattasse di un gatto anziano dobbiamo essere molto attenti perché è tra quelli maggiormente colpiti da eventuali effetti avversi dei beta bloccanti, tra cui:

  • Eccessivo abbassamento della pressione sanguigna;
  • Eccessiva diminuzione della frequenza cardiaca;
  • Difficoltà respiratorie dovute ad una costrizione dei bronchi;
  • Inappetenza e diarrea;
  • Insufficienza cardiaca;
  • Eccessivo abbassamento della glicemia;
  • Problemi in gravidanza: sono farmaci che attraversano la placenta e vanno prescritti con cautela qualora Micia fosse in attesa; anche se stesse allattando bisogna ponderare la somministrazione dei beta bloccanti perché vengono riversati nel latte e quindi sarebbero assunti anche dai cuccioli.

Se il gatto soffrisse di insufficienza cardiaca congestizia l’uso di beta bloccanti potrebbe essere rischioso. Anche nel caso in cui Micio fosse affetto da diabete o insufficienza epatica è consigliata premura nel somministrare propranololo al gatto.

Il veterinario si preoccuperà sicuramente di considerare anche l’eventuale assunzione di altri farmaci da parte del nostro gatto: ci potrebbe essere interazione con i beta bloccanti e causare gravi conseguenze all’animale.

La cosa fondamentale è sicuramente quella di rispettare scrupolosamente la dose indicata dal veterinario: un iperdosaggio di beta bloccanti causerebbe un brusco calo della pressione arteriosa nel gatto fino a comportare letargia e coma.

Qualora il nostro Micio avesse bisogno di assumere questi farmaci, di certo il veterinario saprà come seguirlo per migliorare la sua salute; noi possiamo solo non azzardarci a modificare le sue indicazioni e coccolare il nostro gatto.

S. A.

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