Ematemesi nel gatto, una condizione pericolosa da non sottovalutare. Vediamo, insieme, quali sono le cause scatenanti, i sintomi vari e il trattamento previsto.
Nel felino domestico possono verificarsi episodi di sofferenza fisica che non vanno mai sottovalutati o ignorati, perché potrebbero portare a conseguenze molto gravi per la sua salute. Una condizione riguarda la perdita di sangue. Vediamo, qui, cos’è l’ematemesi nel gatto e come agire in suo aiuto.
Si tratta di un problema importante che può manifestarsi nel felino e che può nascere da cause diverse. Leggiamo, nello specifico, quali sono le ragioni e quali i sintomi che si presentano.
Si è sempre preoccupati per le condizioni di salute del proprio micio domestico. Quando il gatto manifesta dei segnali fisici particolari, è bene approfondire il problema.
Uno dei problemi più comuni nel felino è quello del vomito. Se nel vomito iniziano a comparire tracce di sangue rosso intenso, occorre indagare per risolvere.
L’ematemesi nel gatto è proprio il sangue nel vomito, che può presentarsi anche con sangue parzialmente digerito. Un simile disturbo può avere varie cause, sia leggere che più serie.
L’ematemesi felina si distingue in vari tipi, come l’ematemesi secondaria che si manifesta tramite alcuni sintomi come starnuti e tosse nel gatto.
L’ematemesi primaria, invece, è in correlazione con una grave patologia nel peloso domestico.
Il sangue nel vomito del felino può essere dovuto a varie cause, tra cui le seguenti:
Insieme al sangue nel vomito del micio, si possono notare altri sintomi tipici, quali:
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L’ematemesi del micio richiede una diagnosi precisa e dei test approfonditi, affinché si possa capire il trattamento più adeguato per lui. Continuiamo la lettura dell’articolo.
In caso di sospetta ematemesi nell’animale domestico, la prima cosa da fare è contattare il veterinario di fiducia e descrivergli la sua condizione con tutti i sintomi presenti.
Una volta in presenza del medico, verranno immediatamente effettuati l’esame fisico e l’esame completo del sangue.
Potrà essere richiesta la storia clinica completa del felino, così come la recente somministrazione di farmaci o l’eventuale esposizione a tossine.
Altri esami importanti richiesti sono:
Una volta giunto dal medico, il felino colpito da ematemesi verrà sottoposto ad una terapia per il controllo dell’emorragia, per ridurre la gravità dei sintomi e diminuire il dolore.
Il gatto, inizialmente, dovrà sospendere cibo e acqua per un periodo di tempo dalle 12 alle 36 ore, per aiutare la guarigione del tratto gastrointestinale.
Non appena il problema del vomito verrà risolto, potranno essere reintrodotti piano piano cibo e acqua nel peloso. Per bloccare il vomito, inoltre, si possono somministrare farmaci antiemetici.
In caso di anemia nel soggetto, verrà indicata la trasfusione di sangue e, qualora ci fossero infezioni batteriche, si utilizzeranno degli antibiotici.
In caso di disidratazione e scompensi elettrolitici, è prevista la terapia con fluidi elettroliti.
Qualora l’emorragia nel felino sia incontrollabile, come nel caso di un tumore, il medico deciderà per un’operazione chirurgica.
L’intervento urgente del medico, con sospetti sintomi nel proprio micio, è fondamentale per riuscire a controllare la sua situazione ed evitare danni irreparabili.
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