La distrofia corneale è una patologia dell’occhio, che in alcuni casi può portare il gatto alla cecità. Scopriamo come riconoscere l’insorgenza della malattia e quali sono i rimedi principali.
Come noto, il senso più sviluppato del gatto è l’olfatto. Tuttavia anche la vista ha la sua importanza, ed alcune patologie possono comprometterne la funzionalità. Tra esse è la distrofia corneale, che colpisce la cornea e nei casi più gravi può condurre il gatto alla cecità. Scopriamo quali sono i sintomi della patologia e come intervenire.
Il termine distrofia corneale viene adoperato per indicare un insieme di disturbi della cornea.
Come noto, essa è una membrana dell’occhio, che protegge la pupilla e l’iride ed ha un ruolo fondamentale nella messa a fuoco delle immagini sulla retina.
La distrofia corneale nel gatto non è molto diffusa (è molto più frequente nel cane); tuttavia è molto importante imparare a riconoscerne i sintomi, in quanto nei casi più gravi o nell’ipotesi in cui non si intervenga, può condurre il felino alla cecità.
Si tratta di una patologia di natura degenerativa ed ereditaria, all’insorgenza della quale alcune razze di gatti sono più predisposte di altre, come il Manx.
Si distinguono tre tipi di distrofia corneale:
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I sintomi della distrofia corneale sono diversi, e variano a seconda della forma patologica che ha colpito il gatto.
La forma epiteliale insorge in tenera età: in media tale tipologia della malattia colpisce il gatto entro il primo anno di vita, per poi progredire lentamente.
Essa può dar luogo a spasmi oculari e lesioni della cornea, riconoscibili dal colore bianco o grigio. Nei casi più gravi la forma epiteliale può cagionare anche delle ulcere alla membrana.
La forma stromale, invece si caratterizza per l’aspetto opaco della cornea, che col tempo incide sulla vista. Anche in questo caso possono manifestarsi spasmi corneali.
Anche la distrofia corneale endoteliale colpisce il gatto in età giovanile. Sintomi tipici sono il gonfiore e la comparsi di ulcere alla cornea, nonché il peggioramento della vista con l’incedere del tempo.
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In presenza dei sintomi descritti, è necessario rivolgersi con tempestività al proprio veterinario di fiducia; per quanto non esista una cura risolutiva, è necessario non trascurare la cura dello stato patologico, che con il decorso del tempo può degenerare e portare il felino alla cecità.
Il trattamento terapeutico più adeguato varierà a seconda della tipologia di distrofia corneale affliggente il gatto, i sintomi sorti, lo stato di salute generale dell’animale e l’età. Per quanto la malattia non possa essere fermata, con le adeguate cure si può assicurare al proprio amico a quattro zampe una buona qualità di vita per molti anni.
Molto importante far condurre al felino un adeguato stile di vita, a partire dall’alimentazione; necessario curare la pulizia degli occhi del gatto e monitorare lo stato della distrofia corneale.
La patologia non è dolorosa di norma, salvo l’ipotesi in cui non compaiano delle ulcere; in tal caso è necessario curare l’infezione con terapia antibiotica.
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A. S.
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