La disautonomia nel gatto è una malattia tanto rara quanto pericolosa. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento per la cura del nostro gatto.
La sindrome da disautonomia nel gatto o sindrome di Key Gaskell è una malattia del sistema nervoso autonomo. L’organismo del gatto effettua una moltitudine di attività senza che l’animale se ne renda conto, come il battito cardiaco, la digestione, la secrezione da parte di tutta una serie di ghiandole dei loro prodotti, etc.
Tutto questo grazie al sistema nervoso autonomo, il quale è rappresentato da un insieme di cellule e fibre che agiscono sugli organi interni e le ghiandole e controlla le cosiddette funzioni vegetative, cioè quelle funzioni che non sono soggette al controllo volontario dell’animale.
Di conseguenza se questo sistema nervoso viene attaccato scatena la sindrome da disautonomia felina, di cui andremo a spiegare le cause, i sintomi e il trattamento.
La disautonomia felina è una malattia degenerativa e per fortuna non contagiosa, ma di cui sono ignote ancora oggi le cause che originano la malattia. L’unica cosa che si è potuto capire è che questa malattia è di natura tossica ma di cui non si conoscono le origini e le cause.
Può colpire sia i gatti di campagna che quelli di città, sia vivendo in casa che in semi-libertà ma maggiormente si è rilevata un’incidenza maggiore nei gatti di circa tre anni e di sesso maschile. Questa malattia purtroppo ha un elevato tasso di mortalità.
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I sintomi della disautonomia felina compaiono entro dodici ore ed hanno un’evoluzione graduale, possiamo raggrupparli nei seguenti:
Mentre tra i sintomi meno frequenti che si possono verificare, abbiamo:
In merito alla diagnosi, il medico necessita della storia medica completa del gatto e di essere informato su come si presentavano inizialmente i sintomi e potrà basarsi esclusivamente sull’osservazione dei sintomi presenti e dichiarati dal padrone dell’animale.
E solo dopo la morte del felino si renderà possibile l’autopsia sul corpo dell’animale, per constatare tramite l’esame del tessuto nervoso colpito, se si trattava della sindrome di disautonomia nel gatto. Per quanto riguarda il trattamento, anche questo è un tasto dolente, in quanto non esiste cura ma solo ed esclusivamente una terapia volta al sostegno dell’animale malato.
Si cerca di tenere sotto controllo i sintomi, attraverso la fluidoterapia, si somministra in modo forzato il cibo tramite flebo, si svuota la vescica, si fanno dei clismi e si applicano pomate oftalmiche.
Spesso i felini che vanno incontro a questa patologia, sono soggetti a polmonite e malattie dell’apparato respiratorio del gatto e quindi devono essere sottoposti a un ciclo di antibiotici e per fa sì che il trattamento abbia successo è di fondamentale importanza che il corso della cura sia completato anche quando i gatti sembrano accennare miglioramenti dopo alcuni giorni di inizio terapia. Bisogna avere davvero tanta pazienza e agire spinti dall’amore per il vostro amico pelosetto.
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Raffaella Lauretta
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