La dieta del gatto malato è molto utile per combattere la sua patologia: ecco cosa dar da mangiare a un micio che non sta bene.
Le abitudini alimentari di un gatto sono molto cambiate nel corso del tempo: da animale da caccia (di topi) è diventato un perfetto micio di casa. E di conseguenza anche le sue abitudini alimentari sono notevolmente cambiate, anche quando il suo stato di salute non è dei migliori. E’ un errore che solo una terapia farmacologica possa aiutare un gatto a guarire, poiché anche l’alimentazione è un supporto fondamentale per ritrovare forze ed energia. In particolare vi sono diversi tipi di dieta per ogni patologia che può affliggere il micio.
Con una dieta bilanciata, e mirata nel caso del cane malato, si accelera il processo di guarigione del micio non solo da punto di vista di organi e tessuti, ma anche osseo. Un’alimentazione corretta è di grande supporto ad una adeguata terapia farmacologica. In una situazione di debilitazione, il sistema immunitario è debole e ha bisogno di rinforzarsi. Quando una dieta è mirata, e poi vedremo nei vari casi di patologie più frequenti nei gatti, l’apporto energetico è garantito.
Accanto a una giusta dieta però è necessario farai seguire da un veterinario esperto: alcuni medici possono anche consigliare di somministrare al gatto dei rimedi naturali o con delle pietanze semplici da preparare in casa. Eccone alcuni esempi.
Accanto ai pasti da preparare in casa in modo semplice e veloce, vi sono una serie di alimenti che fungono da condimento al pasto principale. Ecco qualche esempio della grande varietà di ingredienti semplici e salutari, ma anche gustosi, che renderanno più sfiziosi i piatti per il nostro micio.
Un gatto, specialmente anziano, è particolarmente soggetto a insufficienza renale cronica: in questo caso il rene non lavora più bene. Ma per essere evidente il problema sarà già troppo grave per poter intervenire. Inoltre la funzione dei reni nel gatto è fondamentale perché attraverso le urine il micio si libera delle sostanze tossiche. In caso contrario esse si accumulano nell’organismo, creando problemi anche agli altri organi. L’alimentazione in questo caso serve non a risolvere, ma solo a non peggiorare la situazione. Occorrono:
Molto frequente nei gatti maschi castrati è la formazione di calcoli alla vescica. Date le dimensioni di un gatto, rispetto ad un cane ad esempio è ovvio che calcoli più piccoli causano danni anche abbastanza gravi. La dieta in questo caso inibisce la formazione di altri calcoli, ma non cura quelli già presenti (da rimuovere chirurgicamente). Meglio evitare di somministrare troppi minerali, quali magnesio e calcio, e troppi grassi che fanno aumentare di peso il gatto e lo inducono alla immobilità. La vitamina C invece rende più acide le urine, che sciolgono i calcoli.
Il fegato e il suo buon funzionamento determinano la salute del nostro micio. Se le sue funzioni però sono compromesse da malattie o obesità può essere addirittura causa di morte. Il gatto può smettere di mangiare, soffrire di episodi di diarrea e vomito e, dunque, soffrire di disidratazione. Per questo è importante stimolarlo a mangiare quegli alimenti che possano essere assorbiti facilmente: si devono preferire pasti ad alto livello energetico, ricchi sia di grassi sia di zuccheri sia di proteine (ad esempio uova e latte). Per quanto riguarda i minerali è meglio limitare il rame, che infiamma il fegato.
Il diabete nel gatto è tanto grave quanto frequente, perché da esso non si guarisce ma è necessaria una terapia per tutta la durata della vita del gatto. E’ una patologia che interessa il pancreas, che smette di produrre insulina: l’alimentazione aiuta a mantenere stabile lo stato di salute o almeno a non peggiorare. Meglio limitare carboidrati e zuccheri, e aumentare le porzioni per evitare un dimagrimento eccessivo del gatto. Se il gatto si rifiuta di mangiare, è il caso di contattare un veterinario e farsi consigliare sui metodi più adatti per nutrirlo.
Se il nostro gatto è malato e nessuno dei metodi precedenti lo aiuta a stare meglio, il consiglio è quello di contattare immediatamente un veterinario di fiducia e sottoporlo ad una serie di visite.
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F.C.
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